Chiesa di San Gregorio VII (Roma)

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1leftarrow.png Voce principale: Chiese di Roma.
Chiesa di San Gregorio VII
Aurelio - S. Gregorio VII 5.JPG
Roma, Chiesa di San Gregorio VII (1958-1962)
Stato bandiera Italia
Regione bandiera Lazio
Regione ecclesiastica
Regione ecclesiastica Lazio
Provincia Roma
Comune Stemma Roma
Diocesi Roma
Vicariatus Urbis
Religione Cattolica
Indirizzo Via del Cottolengo, 4
00165 Roma (RM)
Telefono +39 06 631709
Fax +39 06 87781061
Posta elettronica info@sangregoriovii.org
Sito web Sito ufficiale
Proprietà Ordine dei Frati Minori
Oggetto tipo Chiesa
Oggetto qualificazione parrocchiale
Dedicazione San Gregorio VII
Sigla Ordine qualificante O.F.M.
Sigla Ordine reggente O.F.M.
Fondatore cardinale Clemente Micara
Data fondazione 21 giugno 1952
Architetti Mario Paniconi
Giulio Pediconi
Inizio della costruzione 1958
Completamento 1962
Pianta basilicale
Materiali cemento armato, pietra rosa di Assisi
Coordinate geografiche
41°53′55″N 12°27′01″E / 41.89846, 12.45020 Stemma Roma
Mappa di localizzazione New: Roma
Chiesa di S. Gregorio VII
Chiesa di S. Gregorio VII
Basilica di S. Pietro
Basilica di S. Pietro
Basilica di S. Giovanni in Laterano
Basilica di S. Giovanni in Laterano

La Chiesa di San Gregorio VII è un edificio di culto di Roma, situato nella periferia occidentale della città, nel quartiere Aurelio.

Storia

Dalla fondazione ad oggi

La chiesa è sede parrocchiale, istituita dal cardinale vicario Clemente Micara (1879-1965) il 21 giugno 1952 con il decreto In suburbana regione e affidata all'Ordine dei Frati Minori.

L'edificio fu costruito, tra il 1958 e il 1962, su progetto degli architetti Mario Paniconi e Giulio Pediconi: la cerimonia di posa della prima pietra si tenne il 30 marzo 1958; il 18 marzo 1961 fu inaugurata la cripta dove, fino al completamento di tutto l'edificio sacro, sono state celebrate le funzioni religiose.

Titolo cardinalizio

La chiesa è sede del titolo cardinalizio di San Gregorio VII, istituito da papa Paolo VI il 17 aprile 1969: l'attuale titolare è il cardinale Baselios Cleemis Thottunkal.

Descrizione

Esterno

Esteriormente l'edificio riprende i canoni della basilica francescana con facciata a capanna, in una declinazione a metà tra il classicismo scandinavo e il modernismo della coeva scuola romana, caratterizzato dal contrasto tra le nervature in cemento armato a vista della struttura e il rosso-arancio dei rivestimenti in laterizio. Sui fianchi della chiesa il ritmo struttura-tamponatura viene spezzato da due fasce di vetrate policrome, la prima delle quali interrotta dai dieci contrafforti in cemento rastremati verso l'alto, la seconda continua, a sottolineare il distacco dell'impaginato verticale dal gioco della copertura. Quest'ultima vede sovrapporsi all'archetipico tetto a capanna una serie di abbaini triangolari su due ordini sfalsati; i timpani sono tamponati da pannelli in cemento arancione forati, con un motivo a losanghe che lascia entrare la luce dall'alto all'interno dell'edificio.

La facciata ha un pronao segnato da una grande trave reticolare e rivestita in pietra di Assisi, al centro della quale è collocato un pannello raffigurante:

Sul fondo del portico i ricorsi in laterizio si schiudono, lateralmente al portale di accesso dove si trovano due altorilievi di Luigi Venturini raffiguranti:

Nella parte superiore, le partiture verticali scandite da quattro contrafforti sono decorate da sottili croci bianche e il timpano forato è percorso diagonalmente da cordoli in cemento che lo suddividono in quadrati e triangoli.

Il campanile, che s'innalza sull'angolo nord-est, si presenta come un obelisco semplificato, realizzato con uno scheletro in cemento armato con sette solai intermedi che raggiunge, con la croce bronzea, i 40 metri di altezza.

Interno

La chiesa ha pareti interne che riflettono la scansione in tre ordini dell'esterno, con i primi due separati dalla fascia vetrata inferiore; le rifiniture sono in laterizi a vista diversamente modulati.

L'interno presenta una pianta basilicale con pseudo-navate laterali destinate alla sola deambulazione, è caratterizzata dall'imponente struttura di pilastri a sezione crociata variabile, con catene di collegamento sormontate da travi reticolari a sostegno delle falde di copertura, che rievoca quella a capriate delle chiese gotiche medievali. La pavimentazione dell'aula è costituita da intarsi di marmi policromi raffiguranti episodi biblici e fu realizzata da Adriano Alessandrini su disegno di Paniconi e Pediconi.

La navata sinistra ospita i confessionali, parzialmente incassati nei muri ed è aperta in corrispondenza dell'uscita laterale verso via dei Cottolenghi; annesso alla navata destra è un basso corpo, all'interno del quale sono allocati il fonte battesimale, la cappella con un presepe napoletano del Settecento, donato alla chiesa nel 1964 dai baroni Grisolia e la stretta e lunga cappella feriale, illuminata da una serie di feritoie verticali.

Nel presbiterio, notevolmente rialzato sulla cripta sottostante, spiccano:

A destra dell'altare, infine, superato l'organo, una rampa di scale conduce al piano della cripta, ambiente unico dall'estetica più semplice e severa e a ulteriori ambienti di servizio.

Galleria fotografica

Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 30 marzo 2021 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.