Don Camillo monsignore... ma non troppo
Don Camillo monsignore... ma non troppo | |
Locandina del film | |
Titolo originale: | Don Camillo... Monseigneur! |
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Lingua originale: | italiano |
Paese: | Italia/Francia |
Anno: | 1961 |
Durata: | 117' min |
Colore: | bianco/nero |
Audio: | sonoro |
Rapporto: | 1,37 : 1 |
Genere: | commedia |
Regia: | Carmine Gallone |
Soggetto: | Giovanni Guareschi |
Ambientazione Geografica: | |
Ambientazione Storica: | XX secolo |
Tratto da: | Mondo piccolo: Don Camillo (1948), romanzo di Giovanni Guareschi |
Sceneggiatura: | Carmine Gallone, Giovanni Guareschi |
Produttore: | Giuseppe Amato |
Casa di produzione: | Cineriz di Rizzoli-Amato |
Distribuzione (Italia): | Cineriz |
Interpreti e personaggi: | |
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Doppiatori italiani: | |
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Fotografia: | Carlo Carlini |
Montaggio: | Nicolò Lazzari |
Musiche: | Alessandro Cicognini |
Scenografia: | Piero Filippone, Virgilio Marchi |
Coreografia: | Piero Filippone, Virgilio Marchi |
Costumi: | Lucia Mirisola |
Trucco: | Amato Garbini |
Prequel: | Don Camillo e l'onorevole Peppone (1955) di Carmine Gallone |
Sequel: | Il compagno Don Camillo (1965) di Luigi Comencini |
Don Camillo monsignore... ma non troppo è un film commedia del 1961 diretto da Carmine Gallone, è il quarto di una serie cinque film tratti dal romanzo Mondo piccolo: Don Camillo (1948) del giornalista ed umorista Giovanni Guareschi, che ha come protagonisti due irriducibili amici/nemici: il parroco Don Camillo e il sindaco del paese Peppone.
In Italia il film fu proiettato in pubblico per la prima volta il 7 ottobre 1961.
Trama
Don Camillo e Peppone hanno lasciato Brescello e vivono a Roma: uno è stato nominato vescovo, l'altro è stato eletto senatore; sentono la nostalgia del paese, ma la loro rivalità è feroce come quando erano solo un semplice prete ed un amministratore locale così come non è mutata la loro reciproca e affettuosa stima.
Nella Bassa gli animi dei compaesani non sono cambiati e sono sempre inclini alla rissa politica. Motivo del contendere, questa volta, è la costruzione di nuove case popolari in un terreno su cui sorge una piccola cappella votiva molto venerata, che deve essere demolita.
Dai rispettivi superiori, il PCI da una parte e il Vaticano dall'altra, i due vecchi leoni vengono rispediti al paese per tentare la mediazione che si risolve nel più classico dei "compromessi storici".
Altre grane opporranno Don Camillo a Peppone: il matrimonio in chiesa del figlio di Peppone; l'oltraggio subito dalla compagna Gisella; Peppone vince al Totocalcio sotto lo pseudonimo di Pepito Sbazzeguti; il Senatore fa erigere una campana di fronte al municipio, affinché suoni al funerale di un giovane attivista comunista, etc.
Alla fine del film è giunto per Don Camillo e Peppone il momento di ritornare ai propri doveri a Roma, stringendosi la mano e nella speranza di risentirsi presto.
Location
Le riprese degli esterni del film sono state girate principalmente nel territorio emiliano:
- Brescello: la sequenza della ricerca collettiva di Don Camillo, creduto affogato, è stata girata vicino al ponte di chiatte, in prossimità dello svincolo Viadana-Cremona; la cappella detta la Madonnina del Borghetto, è in realtà l'edicola mariana collocata lungo la strada provinciale 62r ed esiste ancor oggi.
- Boretto: il bagno ristoratore di Don Camillo (nella scena in cui gli rubano i vestiti) è filmato nei pressi di questo paese, vicino al punto in cui il fiume Enza affluisce nel Po;
- Castelnovo di Sotto: nel finale, Don Camillo da un passaggio a Peppone in macchina e lo lascia davanti all'entrata di questa stazione ferroviaria.
- Chiusi (Siena): durante il viaggio in treno dei due amici-nemici che si sono ritrovati (e hanno ricominciato a mentirsi vicendevolmente), s'intravede il cartello di questa stazione ferroviaria.
- Roma, Città del Vaticano
Gli interni, per la maggior parte, furono girati presso gli Studi cinematografici di Cinecittà a Roma.
Frasi e dialoghi celebri
Tra le frasi e i dialoghi celebri del film, si ricordano:
- Peppone, rispondendo a don Camillo, nel vagone letto che si trovano a condividere:
« | Esattamente come un uomo che avendo avuto per dieci anni un parroco sullo stomaco, è costretto a viaggiare con un monsignore sulla testa » |
- Durante un comizio tenuto da Peppone, don Camillo chiede di intervenire e afferma:
« | "Grazie.. Fratelli! Gesù è disceso sulla terra per riscattare i peccati dell’umanità, per soffrire lui, Figlio di Dio, come un semplice mortale. Perciò, egli ha scelto di nascere non borghese, ma proletario: perché solo chi lavora, soltanto chi suda, sa cosa sia la sofferenza!" - Peppone (in disparte): "Monsignore, qui si bara.. i comunisti siamo noi!" » |
- La voce narrante alla fine del film:
« | Questa è un'altra delle storie che il grande fiume raccoglie sulle rive della Bassa e porta al mare. Favole che sembrano storie vere o storie vere che sembrano favole...? Difficile poterlo stabilire, difficile... » |
Curiosità
Nel film è usata da Don Camillo come macchina di rappresentanza della Santa Sede un'Alfa Romeo limousine nera 6C2500 con un frontale della Freccia d'Oro: non sappiamo se questo tipo di auto facesse parte all'epoca della flotta di servizio del Vaticano o sia solo un'invenzione del regista.
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