Il ritorno di Don Camillo
Il ritorno di Don Camillo | |
Locandina del film | |
Titolo originale: | Le Retour de Don Camillo |
Lingua originale: | italiano |
Paese: | Francia/Italia |
Anno: | 1953 |
Durata: | 115' min |
Colore: | bianco/nero |
Audio: | sonoro |
Rapporto: | 1,37 : 1 |
Genere: | commedia |
Regia: | Julien Duvivier |
Soggetto: | Giovanni Guareschi |
Ambientazione Geografica: | Brescello (Reggio Emilia) |
Ambientazione Storica: | XX secolo |
Tratto da: | Mondo piccolo: Don Camillo (1948), romanzo di Giovanni Guareschi |
Sceneggiatura: | Julien Duvivier, René Barjavel |
Produttore: | Giuseppe Amato |
Casa di produzione: | Cineriz di Rizzoli-Amato |
Distribuzione (Italia): | Cineriz |
Interpreti e personaggi: | |
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Doppiatori italiani: | |
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Fotografia: | Anchise Brizzi, Osvaldo Civirani |
Montaggio: | Orazio Sacco, Marthe Poncin, Remo Crespina |
Effetti speciali: | Olivieri & Bacciucchi |
Musiche: | Alessandro Cicognini |
Scenografia: | Virgilio Marchi, N. Di Giovanni |
Trucco: | Margaret Donovan, Ben Nye |
Prequel: | Don Camillo (1952) di Julien Duvivier |
Sequel: | Don Camillo e l'onorevole Peppone (1955) di Carmine Gallone |
Il ritorno di Don Camillo è un film commedia del 1953, diretto dal regista francese Julien Duvivier (1896 – 1967), è il secondo di una serie di cinque film tratti dal romanzo Mondo piccolo: Don Camillo (1948) del giornalista ed umorista Giovanni Guareschi, che ha come protagonisti due irriducibili amici/nemici: il parroco Don Camillo e il sindaco del paese Peppone.
In Italia il film fu proiettato in pubblico per la prima volta il 23 settembre 1953.
Trama
Don Camillo, parroco di Brescello, buon sacerdote, ma un po' troppo impulsivo, viene trasferito a Montenara, in un piccolo e sperduto paese di montagna, dove trova ad accoglierlo una canonica inospitale ed una chiesa semidiroccata.
Don Camillo, che nella nuova residenza si sente orribilmente solo, pensa con nostalgia alla sua vecchia parrocchia ed al Crocifisso dell'altare maggiore della sua chiesa, dal quale gli giungevano salutari ammonimenti. Anche i parrocchiani rimpiangono il loro dinamico e battagliero prete, incluso il sindaco comunista, suo acerrimo nemico. Infatti, questo allontanamento avrebbe dovuto far comodo a Peppone e, invece, è proprio a lui rivolgersi al Vescovo per ottenere il ritorno di Don Camillo: ne ha bisogno per piegare l'ostinazione di un latifondista, il Cagnola, che impedisce l'esecuzione, nelle sue terre, di necessarie opere di difesa dalle inondazioni; nel sacerdote è certo di trovare un alleato per risolvere la questione.
Don Camillo ritorna all'ovile… e le botte continuano. Un incontro di boxe e la "gara" tra l’orologio della Casa del Popolo e quello del campanile movimentano la vita del paese.
Peppone invita Don Camillo ad andare a trovare suo figlio Beppo che sta in collegio per fargli una ramanzina, poiché non si applica nello studio. Tra una falsa lettera scritta dalla Federazione (in realtà, l'autore è don Camillo) e destinata a Peppone e un brindisi a base di olio di ricino, tutto sembra procedere normalmente nel paese.
Naturalmente i due non si risparmiamo altri colpi bassi, ma quando il Po straripa eccoli prodigarsi fianco a fianco per aiutare gli abitanti del luogo, costringendoli ad abbandonare le loro case ed a trasferirsi sull’argine maestro del fiume; solo Don Camillo rimarrà al suo posto, nella torre campanaria, per infondere coraggio ai suoi parrocchiani.
Location
Questo secondo film è quello in cui si è fatto meno ricorso agli esterni tranne per alcune riprese:
- Brescello (Emilia-Romagna): immagini di repertorio della disastrosa piena del Po:
- Rocca di Cambio (Abruzzo): le scene inerenti Montenara
- Fiano Romano (Lazio): il collegio nel quale Don Camillo va a trovare il piccolo Beppo;
- Montopoli di Sabina (Lazio): di particolare interesse la sequenza in cui Don Camillo porta il figlio di Peppone a fare una gita in riva al torrente. In questa scena si può ammirare una vista unica e splendida del famoso Ponte Sfondato, che oggi non esiste più.
Gli interni furono girati presso gli Studi cinematografici di Cinecittà a Roma. [1].
Frasi celebri
La Voce narrante (Emilio Cigoli), in una delle prime sequenze del film, racconta:
« | ... e tutti i vecchi del paese si trattennero dal morire, i bimbi rifiutarono di nascere e gl'innamorati di sposarsi, senza l'aiuto di Don Camillo » |
Giuseppe Bottazzi, detto Peppone (Gino Cervi), afferma:
« | Sto andando sempre più convincendomi che uccidere un prete non è peccato » |
Curiosità
La voce del Crocifisso è di Ruggero Ruggeri nell'edizione italiana, di Jean Debucourt in quella francese.
Galleria fotografica
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |