Fermaglio di piviale
Il fermaglio di piviale (detto anche formale) è una grande e preziosa borchia metallica che chiude sul petto il piviale. Il fermaglio è un attributo del vescovo, ma anche del cardinale e del papa.
Il termine fermaglio deriva dal latino firmare che significa "fissare".
La fermaglio viene anche detto con termini impropri, o comunque non preferibili, "formale pettorale", "fibula da piviale" o "razionale".
Storia
L'origine del fermaglio è strettamente legata al piviale che compare menzionato dalle fonti letterarie tra i paramenti liturgici sono nel X secolo. Sia i documenti, sia gli esemplari superstiti confermano la ricchezza che denota da sempre quest'accessorio, impropriamente denominato razionale in quanto associato all'ornamento pettorale del sommo sacerdote ebreo, decorato da dodici pietre preziose che simboleggiano le tribù di Israele.
Descrizione
Il fermaglio di piviale è sempre realizzato in metallo prezioso, decorato di gemme, smalti e microsculture; questo può essere di varie forme:
- quadrato
- tondo
- poligonale
- ovale
- mistilineo.
Tipologia
Il fermaglio può essere di due tipi:
- ad una sola borchia, unita sul retro di un gancio;
- a due borchie simmetriche che si agganciano fra loro.
Esemplari significativi
Fra gli esempi di maggior rilievo storico-artistico si ricorda:
- Fermaglio di piviale con Incoronazione di Maria Vergine (1438), in argento dorato, cesellato e smalti, di Nicolò Lionello., conservato presso il Museo della Pieve e Tesoro del Duomo di Gemona del Friuli.
- Fermaglio di piviale con il Monogramma di Cristo (1561 - 1562), oro e pietre preziose, conservata presso il Museo Diocesano "Francesco Gonzaga" di Mantova.
- Fermaglio di piviale con il monogramma cristologico di san Bernardino da Siena (1685 - 1695), oro, rubini e diamanti, realizzata da bottega orafa siciliana, conservato presso il Museo Diocesano di Mazara del Vallo. Il fermaglio apparteneva al vescovo Francesco Maria Graffeo.
- Fermaglio di piviale (fine del XVII secolo), in oro, smeraldi e diamanti tagliati a tavoletta, di bottega orafa palermitana, conservata presso il Tesoro della Cattedrale di Palermo. Il fermaglio appartenuta verosimilmente all'arcivescovo Ferdinando de Bazan, anche se il monile reca lo stemma del più tardo arcivescovo Francesco Ferdinando Sanseverino (a Palermo, dal 1776 al 1793).
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