Razionale
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Il razionale è un paramento liturgico usato nel medioevo, chiamato superhumerale o logion, ed era portato dai vescovi sulla pianeta durante la Messa, come il pallio, ma senza il significato che aveva questo.
Nasce come imitazione dell'efod ebraico, oppure come succedaneo del pallio per i vescovi non metropoliti[1]. Poiché è pertinenza della sede, e non della persona del vescovo, non vien messo nel sepolcro di questi.
Descrizione
Joseph Braun[1] ne distingue tre tipi:
- uno a forma del pallio Y: era usato in Eichstätt, Ratisbona e Würzburg, fino al XVII secolo;
- uno a forma del pallio circolare, che invece di un'appendice ne aveva due brevi ai due lati del petto e sul dorso; era usato a Cracovia, a Toul e anche a Eichstätt e Ratisbona;
- un collare in stoffa rettangolare, largo quanto le spalle, cadente sul petto e sul dorso per ca. 20 cm. con due bande più lunghe da ambo le parti; era usato nel medioevo a Bamberga e a Liegi.
A differenza del pallio, il razionale era sempre molto ornato con ricami o con scritte simboliche, e di colore purpureo.
Una variante del razionale era una placca d'argento o d'oro (invece che in stoffa) sul tipo dell'efod del sommo sacerdote ebraico (Es 28,2-4 ), con catenelle o fibule, attaccato all'amitto. È menzionato nel XII secolo da Ivo di Chartres e da Onorio; anche Sicardo di Cremona l'annovera fra gli ornamenti pontificali, ed era ancora in uso a Reims all'inizio del XVI secolo; era usato inoltre a Münster e a Magonza. Non ebbe molta diffusione.
Utilizzo
I vescovi di Halberstadt ricevettero il privilegio di portare il razionale da papa Agapito II (946-955); Adalberone II, vescovo di Metz (984-1005), l'ottenne da Hilduardo di Halberstadt; Poppone, patriarca di Aquileia, lo portò per concessione di papa Giovanni XIX nel 1027.
Nel medioevo lo portarono parecchi altri vescovi germanici: i vescovi di Minden, Paderborn, Naumburg, Eichstätt, Würzburg, Ratisbona, Spira, Praga, Olmütz, Cracovia, Liegi, Toul.
Oggi Viene usato soltanto dai vescovi di Paderborn e di Eichstätt in Germania, di Toul e Nancy in Francia, di Cracovia in Polonia, sedi vescovili appartenenti all'Impero germanico.
A Roma non fu mai in uso.
Note | |
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Fonti | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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