Piviale
Il piviale è un paramento liturgico, un'ampia sopravveste da cerimonia, aperta sul davanti, generalmente di forma semicircolare, indossata durante le messe pontificali e altre cerimonie solenni.
Il termine piviale deriva dal latino pluviale, che significa "mantello da pioggia".
Il piviale viene anche detto con termine improprio, e in ogni caso non preferibile all'altro, "cappa".
Descrizione
Il piviale consiste in un ampio mantello liturgico, lungo quasi fino ai piedi, aperto sul davanti e fermato sul petto con un fermaglio; disteso ha la forma di un semicerchio con il raggio da 1 metro e 40 a 1 metro e 60 centimetri.
Il piviale è in molti casi bordato sul davanti da un gallone o da una fascia di tessuto che presenta spesso una decorazione (stolone); viene allacciato da una chiusura in tessuto munita di ganci o formata da una o due borchie metalliche detta fermaglio di piviale e riservata ai vescovi, ai cardinali ed al Papa.
Il piviale è spesso di seta, in tessuto d'oro o d'argento e foderato; il colore varia secondo il tempo liturgico ed il grado della dignità ecclesiastica. Lo si indossa dopo la stola sopra la cotta o sopra il camice.
In origine, il piviale poteva avere un cappuccio (cappuccio di piviale) di cui rimane il ricordo sul dorso nell'applicazione di tessuto, generalmente a forma di scudo, a sua volta decorata da frange (cappuccio di piviale).
Utilizzo
Il piviale viene indossato di norma nelle varie funzioni solenni al di fuori della Messa (in questo specifico caso il celebrante indossa la pianeta o la casula), e in particolare:
- le processioni;
- per la benedizione eucaristica;
- ai Vespri e alle Lodi solenni;
- dal Papa, per le celebrazioni dei Vespri e per i Concistori per la creazione di nuovi cardinali;
- nell'uso di alcuni capitoli cattedrali, dall'arcidiacono durante la messa pontificale.
Prima della riforma liturgica seguita al Concilio Vaticano II, il piviale non era un paramento proprio soltanto di preti e vescovi, poiché veniva utilizzato anche dal clero minore o da altri ministri, per es. dai salmisti che intonavano l'inizio dei salmi durante la celebrazione dei Vespri.
Nelle Chiese Orientali Ortodosse viene usato anche per la celebrazione della Divina Liturgia (Santa Messa): ad esempio nella Chiesa Siro Giacobita del Patriarcato di Antiochia.
Esemplari significativi
Fra gli esempi di maggior rilievo storico-artistico si ricordano:
- Piviale di Sant'Alboino con aquile (ultimo quarto del X secolo), in seta, proveniente da Bisanzio, conservato presso il Museo Diocesano di Bressanone.
- Piviale di Bonifacio VIII (fine XIII - inizio XIV secolo), conservato presso il Museo della Cattedrale di Anagni.
- Piviale di papa Pio II con Storie di Maria Vergine, santa Margherita d'Antiochia e santa Caterina d'Alessandria(1310 - 1330), in lino ricamato con filo d'argento dorato e sete policrome, di manifattura inglese, conservato presso il Museo Diocesano d'Arte Sacra di Pienza: questo paramento venne donato al papa da Tommaso Paleologo, despota di Morea, e da questi alla Concattedrale nel 1462.
- Piviale rosso (XV secolo), di manifattura veneziana, conservato presso il Museo Parrocchiale di Santa Maria Assunta di Vertova.
- Piviale cremisi (XVI secolo), in velluto dogale alto-basso di seta, conservato presso il Museo della Basilica di Santa Maria Assunta di Gandino.
- Piviale verde con fiori e melagrane (prima metà XVIII secolo), in damasco broccato, di manifattura francese, esposto al Museo Diocesano di Pesaro.
- Piviale di monsignor Gioacchino de Gemmis (inizio del XIX secolo), in saia di seta beige ricamata con filati policromi e inserti di tulle, di manifattura francese, conservato al Museo Diocesano Matronei di Altamura.
- Piviale rosso del vescovo Antonio La Scala (metà del XIX secolo), in seta e oro lamellare, conservato presso il Museo Diocesano di Gallipoli.
- Piviale bianco (seconda metà del XIX secolo), di manifattura tedesca o svizzera, conservato presso il Museo "Pio X" di Salzano.
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