Festa della Madonna del Carmine (Pagani)

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Festa della Madonna del Carmine (Pagani)
Pagani MadonnaGalline statua+colombe.jpg

Statua della Madonna del Carmine con le colombe
Festa mariana
Processione
Festa locale
Commemorazione celebrata Madonna del Carmine
Chiamata anche Festa della Madonna delle Galline
Stato bandiera Italia
Regione Stemma Campania
Provincia Salerno
Comune Pagani
Luogo specifico piazze e vie del borgo, e della campagna circostante, Santuario della Madonna delle Galline
Diocesi Nocera Inferiore-Sarno
Periodo Primavera
Data mobile venerdì dell'Ottava di Pasqua - lunedì successivo
Data d'istituzione XVII secolo
Organizzata da Arciconfraternita della Madonna del Carmine o delle Galline
Tradizioni religiose processioni, celebrazione eucaristica, offerte votive
Tradizioni folcloristiche tammurriata (danza tipica)
Tradizioni culinarie tortani
Collegamenti esterni
Sito ufficiale dell'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia (IDEA)

La Festa della Madonna del Carmine, detta anche Festa della Madonna delle Galline, si svolge annualmente a Pagani (Salerno), dal venerdì dell'Ottava di Pasqua al lunedì successivo, in onore della Madonna del Carmine.

Storia

Il dipinto su tavola, con l'immagine della Madonna, databile all'VIII - IX secolo, probabilmente fu portata da monaci sfuggiti dall'Oriente, che la vollero sotterrare per sottrarla alla distruzione iconoclasta.

La tradizione narra che nel XVI secolo, nella Domenica in Albis, alcune galline ruspando nel terreno riportarono alla luce l'icona raffigurante Maria Vergine. La scoperta fu subito interpretata come manifestazione divina, per questo si decise di edificare in quel luogo una chiesa.

L'icona, poi, si sarebbe rovinata e per questo nel XVII secolo si affidò l'incarico ad un pittore di riprodurre su tela l'immagine, ufficialmente accolta con un segno miracoloso e venerata oramai da quattro secoli.

Descrizione

Processione

Nella Domenica in Albis si svolge una processione con la Statua della Madonna del Carmine che si snoda dal Santuario della Madonna del Carmine, detto anche della Madonna delle Galline (XVII secolo) lungo tutto il borgo per l'intera giornata, sostando dinanzi alla Basilica Pontificia di Sant'Alfonso Maria de' Liguori, e fino alle masserie nella campagna circostante.

I fedeli donano alla Madonna galline, colombi, dolci o i tipici tortani (torte salate farcite di salame e uova). Le mamme avvicinano i loro bambini a Maria Vergine, affinché li protegga, come le chiocce fanno con i loro pulcini. Inoltre, lungo l'itinerario della processione i fedeli creano i Toselli, edicole votivi impreziositi da coperte di raso, merletti, stampi in terracotta raffiguranti le galline, che inquadrano immagini della Madonna.

Davanti alla Basilica Pontificia di Sant'Alfonso Maria de' Liguori (1756 - 1824), la Statua della Madonna del Carmine riceve in dono, dai padri redentoristi, una coppia di galline, secondo la tradizione iniziata dallo stesso sant'Alfonso Maria de'Liguori (1696 - 1787), che viene ricambiato dalla Madonna con due colombe.

Subito dopo il rito dello scambio, la processione riprende per sostare nuovamente in Piazza Corpo di Cristo, dove sarà celebrata all'aperto la Messa solenne, presieduta dal Vescovo. Dopo la celebrazione eucaristica, il corteo continua il suo cammino e la Madonna tornerà al Santuario dove, a conclusione della processione, si canterà il Magnificat.

Tammurriata

La caratteristica peculiare della festa è che questa è collegata alla tammurriata, una musica e danza popolare che inizia il venerdì dell'Ottava di Pasqua ed accompagna i fedeli fino all'alba del lunedì successivo alla Domenica in Albis, quando gli strumenti musicali vengono deposti ai piedi della Madonna (atto che segna la fine dei festeggiamenti):

  • le tammorre, tamburelli suonati con le palme delle mani e le dita: questo strumento è raffigurato anche in una villa pompeiana in mano ad un musico.
  • le castagnette, nacchere locali, due coppie di legno fissate al medio delle due mani producono un suono netto, squillante che accompagna quello più cupo, assordante della tammorra.

La tammurriata accompagnata, i fedeli per tutto il periodo festivo. Transitata la processione della Madonna delle galline, si creano i "cerchi", dove i tammurriatori, una o più coppie e la gente presente danno vita alla tammurriata: è una musica che sprigiona il bisogno di libertà, è la celebrazione dell'entusiasmo, della felicità agognata ed è un'esplosione di vitalità.

Sapori di festa

La festa, come vuole la tradizione, vive anche a tavola con i piatti della tradizione:

  • tortani, torte salate farcite di salame e uova.

Riconoscimenti

L'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia ha riconosciuto l'evento, quale Patrimonio immateriale d'Italia

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Patrimonio immateriale d'Italia

Galleria fotografica

Bibliografia
  • Lazzaro Longobardi, Storia del Santuario della Madonna delle galline: venerata nella città di Pagani, Editore Pia Unione Ammalati Cristo Salvezza, 1986
  • Franco Maria Viganò, Madonna delle galline, Salerno 2007
Voci correlate
Collegamenti esterni