Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno

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Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno
Dioecesis Nucerina Paganorum-Sarnensis
Chiesa latina
CattedraleNocera.jpg
vescovo Giuseppe Giudice
Sede Nocera Inferiore
Suffraganea
dell'arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno
Regione ecclesiastica Campania
Provincia italiana di Salerno
Collocazione geografica della diocesi
Nazione bandiera Italia
Vicario Mons. Vincenzo Leopoldo
Parrocchie 54
Sacerdoti 103 di cui 60 secolari e 43 regolari
2.184 battezzati per sacerdote
65 religiosi 190 religiose 8 diaconi
233.900 abitanti in 157 km²
225.000 battezzati (96,2% del totale)
Eretta III secolo
Rito romano
Indirizzo

Via Riccio 75, C.P. 123, 84014 Nocera Inferiore [Salerno], Italia

tel. 081.517.67.63 fax. 081.92.04.52 @
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Dati online 2017 (gc ch)
Dati dal sito web della CEI
Collegamenti interni
Chiesa cattolica in Italia
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica
Ingresso del palazzo vescovile di Nocera Inferiore

La diocesi di Nocera Inferiore-Sarno (in latino: Dioecesis Nucerina Paganorum-Sarnensis) è una sede della Chiesa cattolica suffraganea dell'arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno appartenente alla regione ecclesiastica Campania. Nel 2016 contava 225.000 battezzati su 233.900 abitanti. È attualmente retta dal vescovo Giuseppe Giudice.

Territorio

La diocesi di Nocera Inferiore-Sarno comprende le foranie di Nocera Inferiore, Sarno, Nocera Superiore-Roccapiemonte, Pagani (di cui fanno parte anche i comuni di Sant'Egidio del Monte Albino e di Corbara), Angri (di cui fa parte la parrocchia di Santa Maria dei Bagni nel comune di Scafati), e San Valentino Torio (di cui fanno parte anche la parrocchia di San Biagio a San Marzano sul Sarno in provincia di Salerno e le parrocchie di Sant'Antonio da Padova a Poggiomarino e di San Giovanni Battista a Striano, entrambe in provincia di Napoli), per un totale di 54 parrocchie, dislocate in 13 comuni.

Sede vescovile è la città di Nocera Inferiore dove si trova la Cattedrale di San Prisco. A Sarno si trova la Concattedrale di San Michele.

Nel territorio sono presenti due basiliche: a Nocera Superiore la basilica di Maria Santissima di Materdomini, elevata nel 1923; a Pagani la basilica di sant'Alfonso Maria de' Liguori, elevata nel 1908.

Inoltre sono presenti due parrocchie santuario: Santuario Maria SS. della Foce in località Foce di Sarno ed il Santuario di Santa Maria dei Bagni nel comune di Scafati).

Storia della diocesi di Nocera

Origini

La prima diocesi della Campania Inferiore risalirebbe, secondo alcuni, al I secolo, allorché Prisco (primo vescovo di Nuceria), sarebbe giunto in Italia insieme a Pietro ed ai 72 discepoli di Gesù. Tuttavia, questa affermazione si perde nella leggenda, nei cui meandri la storia del vescovo nocerino si mischia a quella dell'omonimo santo primo vescovo di Capua.

È più probabile che Prisco sia vissuto durante il III secolo.

È citato da San Paolino da Nola, che ricorda come il suo culto fosse praticato, nel 405, nella sua città oltre che a Nuceria.

« Fonte sacrata dies illuxerat illa beati

natalem Prisci referens, quem te Nola celebrat
quamvis ille alia nucerinus Episcopus
Urbe sederit.
San Paolino da Nola, Carme XIX, vv. 515-518 »

« Splendea quel dì nella città di Nola

festivo a Prisco che pastor già resse
là dei pagani e picentin Nocera.
Remondini G., Della nolana Ecclesiastica storia, Napoli, 1751, t. II. Lib. III »

Nel 498 venne esiliato a Nocera l'antipapa Laurenzio. Eletto papa insieme a Simmaco, perse la carica dopo un clima da guerra civile. A Nocera ricoprì quindi la carica di vescovo.

Il primo vescovo nucerino tra storia e leggenda

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Prisco (vescovo di Nocera)

San Prisco è patrono della città di Nocera e della diocesi.

Tra i miracoli che gli si attribuiscono vi è quello di aver convinto delle oche a seguirlo per farne dono al papa; di aver trasportato una fontana donatagli dal pontefice da Roma a Nocera con il solo ausilio di due "vaccherelle" e di aver fatto comparire una cerva che abbia dissetato con il suo latte i compagni assetati.

La vasca della leggenda esiste ancora e si trova nel piazzale antistante alla cattedrale di Nocera che porta il suo nome.

Il Battistero sede del vescovo

Sconosciuta la sede della prima cattedra nocerina. Il vescovo, secondo la tradizione, si spostò nel battistero paleocristiano che, nel VI secolo, fu realizzato all’interno delle mura (onore concesso a pochissime città) di Nuceria Alfaterna.

Tuttavia è plausibile che il vescovo avesse a disposizione una cattedrale che non è ancora stata individuata.

La soppressione della diocesi

La storia della diocesi nocerina ha un sussulto nel 1260, quando, per motivi mai chiariti del tutto, i nocerini assassinarono il proprio vescovo (del quale è incerto anche il nome, probabilmente Matteo).

Il territorio della diocesi fu smembrato e passò in gran parte a Salerno.

Tuttavia questa notizia, riportata dal vescovo Simone Lunadoro (autore della prima storia della Chiesa nocerina), non trova conferma negli storici successivi. L'Orlando e l'Eubel, infatti, nelle loro cronotassi, riportano i nomi di alcuni vescovi (Placido, Filippo, Iametro) del periodo della presunta soppressione. Peraltro di questi vescovi non sono citati riscontri storici.

L'intervento di papa Urbano VI, fra' Francesco da Nocera vescovo

Nel 1385 fu imprigionato nel castello del Parco di Nocera papa Urbano VI, e assediato dalle truppe di Carlo III di Napoli.

Salvatosi, per ringraziare il popolo che l'aveva difeso, il papa dello scisma d'occidente riconferì alla città il ruolo di diocesi.

Fu eletto vescovo il nocerino fra' Francesco da Nocera (frate del convento di Sant’Antonio, in una delle cui sale s'era svolta la congiura dei cardinali contro il pontefice).

La cattedra si spostò dal battistero dell'attuale Nocera Superiore alla nuova cattedrale di San Marco (sorta sul precedente monastero benedettino di San Prisco) nel quartiere che prenderà il nome di Vescovado nell’attuale Nocera Inferiore.

La diocesi prenderà il nome della città: Nuceria Paganorum.

I Giovio

Vescovi illustri furono i comensi Giovio, che ressero la diocesi durante il Rinascimento. Il primo fu Paolo Giovio il vecchio, succeduto dal fratello, Giulio Giovio e dal nipote Paolo Giovio il giovane.

Fu soprattutto il terzo vescovo della dinastia comense a compiere le più importanti opere per dare lustro alla sua diocesi: Paolo Giovio il giovane diede vita alla prima realizzazione del seminario e del palazzo vescovile, prima allocato nei locali dell'ex abbazia benedettina che sorgeva nell'area della cattedrale.

Unione con Cava

Ancorché sede vacante dal 1806, restò diocesi autonoma fino al 27 giugno 1818, quando venne unita aeque principaliter alle diocesi di Cava e Sarno. La diocesi fu ripristinata il 23 giugno 1834.

Storia della diocesi di Sarno

Origini

La diocesi di Sarno fu eretta nel 1066 dall'arcivescovo Alfano I di Salerno, con bolla convalidata da papa Alessandro II.

Primo vescovo fu un certo Riso, salernitano, che prese dimora nella zona allora detta Casamabile: diventata sede vescovile. La zona assunse presto la nuova denominazione di Episcopio, ossia "casa del vescovo", rimasta invariata fino ad oggi.

Tuttavia, la bolla di Alfano I potrebbe riferirsi ad una riorganizzazione della diocesi, in quanto la chiesa di Sarno potrebbe essere stata più antica: un Adeodatus sanctae Sarniensis Ecclesiae è presente in un codice parigino nell'elenco dei vescovi nel pre-concilio di Roma del 679, in preparazione del Concilio di Costantinopoli del 680.

Inoltre, un atto del Codex Diplomaticus Cavensis (volume VII, pagina 266), dell'anno 1055, riguardante la delimitazione dei confini tra il monastero di Santa Sofia di Salerno e le proprietà di un certo Alterio di San Valentino Torio, cita i possessi di questo fino ab oriente fine episcopio sarnense.

Il territorio originario comprendeva buona parte dell'attuale valle dell'Agro Nocerino Sarnese, con i territori vesuviani, fino al mare.

XVI e XVII secolo

Dopo il 1516 la diocesi è affidata a Nola per circa 20 anni, tranne che per cinque anni in cui è retta da Spagnuolo Beltrando.

Durante questo periodo il territorio di Sarno fu depauperato (perdendo Palma Campania, Scafati, Ottaviano e i territori vesuviani), che passarono proprio a Nola.

Nel 1627 venne consacrata la cattedrale di san Michele.

Unione con Cava, prima e Nocera, poi

Restò diocesi autonoma fino al 1818, quando venne unita aeque principaliter alla diocesi di Cava.

Il 25 settembre 1972 le diocesi di Cava e Sarno furono unite in persona episcopi alla diocesi di Nocera de' Pagani.

Il 30 settembre 1986 fu sciolta l'unione tra Cava e Sarno. Cava fu unita plena unione all'arcidiocesi di Amalfi, dando origine all'arcidiocesi di Amalfi-Cava de' Tirreni. Le diocesi di Sarno e di Nocera dei Pagani furono anch'esse unite in forma piena, dando origine alla diocesi di Nocera Inferiore-Sarno.

Museo diocesano "San Prisco"

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Museo diocesano di Nocera Inferiore

Inaugurato nel 2008, sorge presso i locali della Curia, in via Vescovado, 4 a Nocera Inferiore. Voluto fortemente dal vescovo Gioacchimo Illiano e don Natale Gentile, raccoglie testimonianze storiche ed artistiche della diocesi dalla fondazione ai giorni nostri.

Cronotassi dei vescovi

Vescovi di Nocera

  • Prisco † (III - IV secolo)
  • Felice † (menzionato nel 402)
  • Celio Lorenzo † (menzionato nel 499)
  • Aprile † (menzionato nel 502)
  • Leone (romano) † (menzionato nel 510)
  • Aurelio Priscano † (530)
  • Numerio † (menzionato nel 593)
  • Primerio † (menzionato nel 598)
  • Amanzio † (menzionato nel 743)
  • Liutardo † (menzionato nell'826)
  • Ramperto o Raniperto † (menzionato nell'861)
  • Lando † (1061 - 1073 deposto)
  • Valerio Orsini † (circa 1200 - 1228)
  • Matteo ? † (? - 1260 deceduto)
    • Sede soppressa (1260-1386)
  • Francesco, O.F.M. † (1386 - 1402 deceduto)
  • Angelo da Castellaneta, O.S.B. † (10 febbraio 1402 - 1429 deceduto)
Ritratto di Paolo Giovio

Vescovi di Sarno

Vescovi di Cava e Sarno

Vescovi di Nocera Inferiore-Sarno

Statistiche

La diocesi al termine dell'anno 2016 su una popolazione di 233.900 persone contava 225.000 battezzati, corrispondenti al 96,2% del totale.

Fonti


Fonti Nocera
Fonti Sarno
Bibliografia
  • Arcangelo Raffaele Amarotta, Copia d’una lettara scritta dal molto illus. e rever.mo mons. Lunadoro vescovo di Nocera de’ Pagani intorno all’origine di detta città, e suo vescovado, al signor Alcibiade Lucarini, Napoli 1610, Nocera Inferiore 1985
  • Gennaro Orlando, Storia di Nocera de' Pagani, Napoli 1888
  • Mario Vassalluzzo, S.Prisco e successori, Nocera Inferiore 1994
  • Margaret Bicco, La rifattione della cattedrale di Nocera Inferiore, cronache da un cantiere settecentesco, Napoli 2005
  • Giacinto Normandia, Notizie storiche ed industriali della città di Sarno, Napoli 1851, pp. 159-189
Voci correlate
Collegamenti esterni