Festa di San Giovanni Battista (Civitella Roveto)

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Festa di San Giovanni Battista (Civitella Roveto)
CivitellaRoveto FestaS.Giovanni StatuaS.Giovanni.jpg

Statua di san Giovanni Battista
Festa patronale
Processione
Festa locale
Commemorazione celebrata San Giovanni Battista, patrono della città
Stato bandiera Italia
Regione Stemma Abruzzo
Provincia L'Aquila
Comune Civitella Roveto
Luogo specifico vie del centro storico, rive del fiume Liri
Diocesi Sora-Aquino-Pontecorvo
Periodo Estate
Data inizio 24 giugno
Data fine 24 giugno
Organizzata da Comitato Feste Patronali San Giovanni Battista
Tradizioni religiose processione
Tradizioni folcloristiche {{{tradizioni folcloristiche}}}
Collegamenti esterni
Sito web
Sito ufficiale dell'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia (IDEA)

La Festa di San Giovanni Battista si svolge annualmente a Civitella Roveto (L'Aquila), in onore del Santo patrono della città, il 24 giugno, solennità della sua Natività.

Descrizione

La festa, coordinata e diretta dal festarolo (colui che ha l'onore di organizzare la manifestazione), si articola in due tempi e modalità, scanditi dalla tradizione:

Curiosità

Un tempo, per finanziare la festa, venivano effettuate raccolte (questue) di beni alimentari, che iniziavano il giorno dell'esposizione della Statua di san Giovanni Battista, il 25 aprile. Durante questo periodo, il "festarolo" si recava nelle mandre per chiedere la giornata di formaggio per san Giovanni. Le questue successive, del grano, del granturco e del mosto, iniziavano dopo la celebrazione del 24 giugno quindi, i fondi raccolti, erano devoluti per la festa dell’anno successivo.

Ad esse erano preposte delle ragazze (dette questuanti), che a coppie o da sole si recavano dai contadini per chiedere un’offerta per la festa del patrono, affermando:

« Dio vi benedica! Semo venute a rescote pe San Giuanni! »
  • Il contadino offriva una coppa di grano e la questuante ringraziava:
« Cento pe’ uno! »
  • L'offerente rispondeva:
« Accuscì pozza esse. »

Dopo di che le ragazze trasportavano il grano sulla testa fino alla casa del festarolo, che lo rivendeva. Lo stesso cerimoniale si ripeteva a fine agosto, durante la spannocchiatura del granturco, e verso ottobre, dopo la pigiatura dell'uva.

Fra tutte le questuanti solo le quattro che raccoglievano più grano per la festa ottenevano il diritto di sfilare in processione davanti alla Statua di san Giovanni Battista. L’abito che avrebbero indossato per la festa rimaneva un gran segreto fino alla mattina del 24 giugno.

Inoltre, il 24 giugno, con i piedi immersi nell'acqua del fiume Liri, ragazze e ragazzi stringevano legami di comparatico: si legavano con una forma di parentela ritenuta indissolubile e sacra nel nome di san Giovanni Battista. Si stringevano i mignoli delle mani e dondolando le braccia recitavano:

« Cumpare i cummare damuce la mano, la mano ce lla demo i cumpari nu saremo! »

Riconoscimenti

L'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia ha riconosciuto l'evento, quale Patrimonio immateriale d'Italia

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Patrimonio immateriale d'Italia

Bibliografia
  • Marco Fabbrini, La notte di San Giovanni. Etnografia di una festa popolare abruzzese. Norma e mutamento a Civitella Roveto, Editore Rocco Carabba, Lanciano 2007
Voci correlate
Collegamenti esterni