Festa di San Rocco (Tolve)
Festa di San Rocco (Tolve) | |
Statua di san Rocco, legno policromo, rivestita dai gioielli del "Tesoro" | |
Festa patronale Processione | |
Festa regionale | |
Commemorazione celebrata | San Rocco, patrono della città |
Stato | Italia |
Regione | Basilicata |
Provincia | Potenza |
Comune | Tolve |
Luogo specifico | vie del centro storico |
Diocesi | Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo |
Periodo | Estate |
Data inizio | 16 agosto |
Data fine | 16 settembre |
Organizzata da | Parrocchia, Comune di Tolve |
Tradizioni religiose | pellegrinaggio, processione |
Collegamenti esterni Sito ufficiale dell'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia (IDEA) | |
La Festa di San Rocco si svolge annualmente a Tolve (Potenza),[1] in due giorni diversi, il 16 agosto e il 16 settembre, in onore di san Rocco (1350 ca. - 1379 ca.), patrono della città.
Lo sdoppiamento della festa, che inizialmente si teneva solo il 16 agosto e che a partire dal 1904 venne replicata anche il 16 settembre, venne effettuato per le seguenti motivazioni:
- nel mese di agosto, i contadini tolvesi erano impegnati nei campi nella raccolta del grano e la festa di san Rocco finiva per distoglierli dai loro impegni,
- la doppia festa offriva la possibilità di trarre vantaggio da un duplice flusso di pellegrini e di offerte;
- una migliore gestione ed organizzazione dei numerosi fedeli in arrivo.
Descrizione
Pellegrinaggio nel passato
Anticamente i pellegrini che da tutta la Lucania arrivavano a Tolve, spesso utilizzavano i tracciati dei tratturi, intraprendendo il cammino a piedi, sugli asini o sui carretti, con una durata spesso di più giorni (ancora oggi accade che qualche pellegrino arrivi a piedi come ex voto a san Rocco). Inoltre, lungo questi percorsi si erano creati dei posti per sostare (edicole votive, chiese, rifugi, ostelli, ecc.), dove i pellegrini potevano riposare, incontrarsi e condividere le loro esperienze di fede.
La festa richiamava:
- il 16 agosto, i pellegrini della marina, in quanto in questa data accorrevano soprattutto i contadini provenienti dalle località lucane di pianura, dove la mietitura era già terminata;
- il 16 settembre: i pellegrini della montagna, poiché giungevano i contadini provenienti dai paesi delle zone montuose circostanti, dove la mietitura, terminando oltre la metà di agosto, impediva loro di partecipare alla festa precedente.
Fino agli inizi del XX secolo, alla vigilia della festa, gruppi di pellegrini trascorrevano la notte intorno ai fuochi, cantando e ballando.
Il giorno della festa, i pellegrini offrivano a san Rocco come ex voto, oltre all'oro e al denaro, anche galline, capi di bestiame, tavolette dipinte, abiti da sposa o di battesimo per grazie ricevute o per propiziare richieste di aiuto.
Pellegrinaggio nel presente
Attualmente, oltre ai tanti emigranti che fanno ritorno in Lucania per le vacanze, alla festa partecipano anche molti fedeli e pellegrini che giungono da tutta la Basilicata, alcuni indossando gli abiti tradizionali lucani. Inoltre, vi è ancora l’antica consuetudine devozionale di condurre presso il santuario i propri bambini vestiti con il costume tipico di san Rocco, come ex voto per grazia chiesta o ottenuta.
Processione
Il momento culminante della festa è la solenne processione di mezzogiorno per le vie del centro storico, della durata di circa tre ore con la Statua di san Rocco, in legno policromo, conservata nel Santuario, che per l’occasione viene "vestita" con i gioielli (catenine d’oro, medaglie, orologi, bracciali, collane, anelli, ecc.), donati al Santo, che costituiscono tutto il "Tesoro".
All'uscita dalla chiesa della Statua del Santo, le campane suonano a festa e s’innalza l’Inno a San Rocco, accompagnato dalla musica della banda.
La processione viene aperta e guidata dal cerimoniere che con la fascia e il bastone nella mano, guida il corteo lungo l’intero itinerario; lo seguono:
- Cirii (detti anche cinti, cente, sciglii o gregne) sono macchine processionali, in legno, con molte candele, decorate da immagini sacre, fiori e nastri colorati, di grandi dimensioni, portati a spalla da varie persone. Al termine della processione le candele dei Cirii vengono donate al santuario per essere arse nel corso dell'anno davanti al simulacro del Santo.
- Stendardi processionali, croce astile e il clero che anticipano l’arrivo della Statua di San Rocco, collocata su una base processionale portata a spalla dai Confratelli del Purgatorio, vestiti in tunica bianca e mantella rossa.
- Baldacchino processionale, in seta gialla ricamata, sostenuto dalle donne.
L’Inno a san Rocco ("Evviva Santi Rocco! …ca int'a Tolve stai."), composto da cento versetti che narrano gli Episodi della del Santo, cantato dalle donne e dagli anziani, risuona lungo tutta la processione, intrecciandosi con le invocazioni e le preghiere dei fedeli, alcuni dei quali in segno di devozione camminano scalzi.
La processione, avanzando con una andatura lenta e suggestiva, si snoda per le vie del centro storico e ritorna lentamente al santuario, dove la Statua di San Rocco viene ricollocata per ricevere l’omaggio finale dei pellegrini.
La festa del 16 settembre ha uno schema di svolgimento simile a quella del 16 agosto.
Riconoscimenti
L'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia (IDEA) ha riconosciuto l'evento, quale Patrimonio immateriale d'Italia
Patrimonio immateriale d'Italia
Note | ||||
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Voci correlate | ||||
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