Arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo

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Arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo
Archidioecesis Potentina-Murana-Marsicensis
Chiesa latina
Cattedrale di San Gerardo (Potenza).jpg
arcivescovo metropolita Davide Carbonaro, O.M.D.
Sede Potenza
Regione ecclesiastica Basilicata
Arcidiocesi di Potenza - Muro Lucano - Marsico N.png
Mappa della diocesi
Nazione bandiera Italia
diocesi suffraganee
Acerenza, Matera-Irsina, Melfi-Rapolla-Venosa, Tricarico, Tursi-Lagonegro
Parrocchie 61 (6 vicariati )
Sacerdoti 101 di cui 71 secolari e 30 regolari
1.514 battezzati per sacerdote
43 religiosi 100 religiose 17 diaconi
155.100 abitanti in 1.634 km²
153.000 battezzati (98,6% del totale)
Eretta V secolo (Potenza)
VIII secolo (Marsico Nuovo)
XI secolo (Muro Lucano)
Rito romano
Cattedrale San Gerardo Vescovo
Santi patroni San Gerardo la Porta (patrono di Potenza)
San Gianuario vescovo e martire (patrono di Marsico Nuovo)
San Gerardo Maiella (patrono di Muro Lucano)
Indirizzo
Largo Duomo 5, 85100 Potenza, Italia
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Dati online 2022 (gc ch)
Dati dal sito web della CEI
Collegamenti interni
Chiesa cattolica in Italia
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica
Particolare del portone laterale della cattedrale di Potenza raffigurante san Gerardo, patrono dell'arcidiocesi.

L' arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo (latino: Archidioecesis Potentina-Murana-Marsicensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Italia appartenente alla regione ecclesiastica Basilicata.

Territorio

L'arcidiocesi comprende il territorio delle città di Potenza, Muro Lucano, Marsico Nuovo ed altri 22 comuni della provincia di Potenza: Abriola, Avigliano, Balvano, Baragiano, Bella, Brienza, Castelgrande, Filiano, Grumento Nova, Marsicovetere, Paterno, Picerno, Pignola, Ruoti, Sant'Angelo Le Fratte, Sasso di Castalda, Satriano di Lucania, Savoia di Lucania, Tito, Tramutola, Vietri di Potenza, Viggiano.

Sede arcivescovile è la città di Potenza, dove si trova la cattedrale di San Gerardo vescovo. A Muro Lucano sorge la concattedrale di San Nicola, mentre a Marsico Nuovo si trova la concattedrale di Santa Maria Assunta e San Giorgio. La diocesi comprende, oltre alla cattedrale, altre due basiliche minori: Santa Maria del Carmine ad Avigliano, e il Sacro Monte di Viggiano.

Il territorio si estende su 1.634 km².

Provincia ecclesiastica

La provincia ecclesiastica, istituita nel 1976, comprende le seguenti suffraganee:

Storia

L'odierna arcidiocesi è frutto della piena unione di tre sedi episcopali distinte, ognuna con una sua storia.

Muro Lucano

La diocesi di Muro Lucano fu eretta in epoca incerta nella prima metà dell'XI secolo, in un periodo in cui la città faceva parte del principato longobardo di Salerno. Primo vescovo documentato è Leone, che partecipò al Concilio di Roma (1050) sotto il pontificato di Leone IX e sottoscrisse il decreto di canonizzazione di san Gerardo di Toul. La diocesi era suffraganea dell'arcidiocesi di Conza.

A Leone succedette probabilmente Eustachio, che prese parte al Concilio di Melfi (1059). All'inizio del XII secolo è noto il vescovo Gaudino, che prese parte alla consacrazione della chiesa di San Sabino a Canosa (1101) ed appare in un diploma del 1105. Al vescovo Roberto si deve la consacrazione della cattedrale di Muro, avvenuta nel 1169.

Durante lo scisma d'Occidente il vescovo Antonio, che aveva aderito all'obbedienza avignonese, ebbe molto a soffrire e rischiò una condanna a morte da parte del re di Napoli. Rifugiatosi nel castello di Buccino, continuò a governare la diocesi da questo luogo, che l'antipapa Clemente VII eresse a nuova diocesi (nota come sede Polsinensis o Bolsinensis) al posto di Muro. Gli succedette un altro vescovo avignonese, anche lui di nome Antonio (1395), nominato dall'antipapa Benedetto XIII.

Del periodo post-tridentino merita particolare menzione il vescovo Filesio Cittadini (1562-1572), che istituì il seminario diocesano e celebrò il primo sinodo nel 1565. Spesso i vescovi dovettero fare i conti con un clero riluttante ad accettare le novità del tridentino. Così il vescovo Giovanni Carlo Coppola (1643-1652), noto come autore di poesie e di testi di letteratura sacra, indisse un sinodo nel 1645 per combattere la diffusione della magia, dell'usura e dell'astrologia, ma l'opposizione del clero rese vana l'attuazione dei decreti sinodali.

Nel 1728 il vescovo Domenico Antonio Manfredi (1724-1738) consacrò la nuova cattedrale dedicata a Maria Assunta. Lo stesso vescovo si impegnò a fondo per riformare la sua diocesi: «riorganizzò il capitolo, regolò il seminario, tenne visite pastorali annuali, celebrò dieci sinodi, istituì monti frumentari e di pietà, mise in ordine gli atti delle proprietà ecclesiastiche e creò un archivio per custodirne i documenti».[1]

Durante l'episcopato di Manfredi nacque a Muro san Gerardo Maiella, patrono della diocesi. Nel 1800 nacque a San Fele san Giustino de Jacobis, missionario lazzarista in Etiopia e compatrono della Basilicata.

Il 2 luglio 1954, dopo nove secoli, Muro Lucano fu sganciata dalla metropolia di Conza ed entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Acerenza.[2] Poco più di vent'anni dopo, il 21 agosto 1976, cambiò nuovamente provincia ecclesiastica e divenne suffraganea dell'arcidiocesi di Potenza.[3]

Nel corso degli anni settanta la diocesi subì un notevole ridimensionamento del proprio territorio: il 31 marzo 1973 cedette le parrocchie dei comuni campani di Ricigliano e di Romagnano alla diocesi di Campagna;[4] l'8 settembre 1976 passarono alla diocesi di Melfi i comuni di Rapone, Ruvo del Monte e San Fele.[5] Al momento della plena unione con Potenza, alla diocesi di Muro restavano, oltre alla città episcopale, le parrocchie dei comuni di Bella, Castelgrande e Balvano.

Marsico Nuovo

La diocesi di Marsico Nuovo trae la sua origine dall'antica diocesi di Grumentum, di cui sono noti tre vescovi: Sempronio Atto, vissuto nella seconda metà del IV secolo; Giuliano o Tulliano, menzionato in una lettera di papa Pelagio I databile al 558/560; e Rodolfo Alano menzionato nelle Gesta Sancti Laverii e vissuto in epoca imprecisata, ma posteriore a Giulio. Secondo le Gesta, la distruzione di Grumentum ad opera dei saraceni nel IX secolo causò la traslazione della sede a Marsico Nuovo. Molto probabilmente invece la decadenza della città dopo il VI secolo fu la causa della fine della diocesi, così come emergerebbe dalle recenti evidenze archeologiche.[6] Tuttavia ancora nell'XI e XII secolo i vescovi di Marsico non avevano rinunciato al vecchio titolo: ad esempio il vescovo Giovanni, nel 1095, si firma Episcopus sanctae sedis Grumentinae in civitate Marsico e nel 1123 il vescovo Leone Grumentinae sedis pontifex.

La diocesi di Marsico Nuovo fu istituita nell'XI secolo e resa suffraganea dell'arcidiocesi di Salerno il 24 marzo 1058 con una bolla di papa Stefano IX. È questa la prima menzione storicamente attendibile della diocesi di Marsico. Alcuni vescovi dall'VIII al X secolo attribuiti a questa sede sono storicamente incerti e non ammessi dalla moderna critica. Il primo vescovo certo di Marsico è Gisulfo, menzionato in un diploma di donazione del 1089.

La cattedrale, dedicata all'Assunta e a San Giorgio, fu ricostruita dopo le distruzioni operate dai Saraceni e consacrata nel 1131 dal vescovo Enrico. La primitiva diocesi comprendeva i territori di Marsico, Marsicovetere, Viggiano e Sasso.[1] Sul territorio diocesano sorsero diverse abbazie benedettine, dipendenti fino al XIV secolo dalla badia di Cava. Tra queste si ricordano il priorato di San Giovanni di Marsicovetere, la badia di Santo Stefano di Marsico (ora chiesa di San Gianuario), la chiesa di San Marco nel territorio di Sasso di Castalda, il feudo abbaziale di Tramutola.

Sul territorio di Marsico si diffuse ben presto la devozione verso due martiri locali. Il primo è san Laverio, che avrebbe subito il martirio nel 312 a Grumentum, e la cui vita è raccontata nelle Gesta Sancti Laverii, scritta nel 1162 da Roberto di Romana, diacono di Saponara. Il secondo è san Gianuario, che secondo la tradizione sarebbe stato vescovo di Cartagine e avrebbe evangelizzato il territorio di Marsico subendo il martirio nel 282.

Tra i vescovi post-tridentini si ricorda in modo particolare Giuseppe Ciantes (1640-1656): nel 1643 celebrò un sinodo per l'attuazione del concilio; riedificò la cattedrale; istituì il seminario diocesano e l'archivio vescovile. Come si rileva dalla relazione per la visita ad limina del 1594, in questo periodo la diocesi comprendeva otto territori: Marsico, Marsicovetere, Viggiano, Saponara, Sarconi, Moliterno, Sasso e Brienza.[7]

Il 27 giugno 1818 la diocesi di Marsico Nuovo fu unita aeque principaliter alla diocesi di Potenza con la bolla De utiliori di papa Pio VII. Tuttavia rimasero distinte le rispettive province ecclesiastiche di appartenenza.

Il 2 luglio 1954 Marsico Nuovo entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Acerenza.[2] Il 21 agosto 1976 divenne suffraganea dell'arcidiocesi di Potenza.[3] L'8 settembre successivo cedette i comuni di Sarconi e Moliterno alla diocesi di Anglona-Tursi.[5]

Potenza

La diocesi di Potenza è documentata per la prima volta a partire dalla fine del V secolo. Il primo vescovo conosciuto è Erculenzio, che fu destinatario di due lettere di papa Gelasio I, scritte fra il 494/495 e il 495/496. Circa il secondo vescovo noto, Amanzio o Amando, è incerta l'attribuzione a questa sede o a quella di Potenza Picena: Amanzio prese parte al Concilio di Roma (501) e Concilio di Roma (502). Il terzo vescovo del periodo primitivo, Pietro, fu il destinatario di alcune lettere lettera di papa Pelagio I nel 559. Incerta è pure l'attribuzione alla sede lucana del vescovo Balas, che avrebbe preso parte ad un concilio romano nell'826.

Dopo secoli di silenzio, la sede potentina ricompare nell'XI secolo in concomitanza con la riorganizzazione ecclesiastica della regione operata dai Normanni. Potenza è menzionata fra la suffraganee dell'arcidiocesi di Acerenza nel privilegio concesso da papa Alessandro II il 13 aprile 1068 all'arcivescovo Arnaldo.[8] Il primo vescovo documentato dopo la restaurazione della diocesi è Bruno, menzionato in un altro diploma di Alessandro II del mese di marzo/aprile 1068.

Dal 1111 al 1119 fu vescovo di Potenza san Gerardo, che costruì la cattedrale ed oggi è il patrono dell'arcidiocesi. Il suo successore, Manfredi, scrisse la vita del santo vescovo, ed accolse in città il 18 luglio 1137 papa Innocenzo II e l'imperatore Lotario.

In base all'inchiesta voluta da papa Clemente V nel 1310, in questo periodo la diocesi comprendeva Potenza, Abriola, Castri Bellotti, Glorioso (Arioso), Avigliano, Castri Mediani (Castelmezzano), Tito, Castelluccio, Vignola (Pignola) e Picerno. «Nel 1324 si registrano già alcune variazioni: ne fanno parte Vignola, Abriola, Glorioso, Tito, Picerno, Ruoti, La Caldana, Baragiano e Avigliano con l'aggiunta di Lagopesole, che rivestiva all'epoca notevole importanza perché residenza estiva della famiglia reale angioina».[1]

Nel XIV secolo svolse un ruolo importante il vescovo Angelo (1419-1429), che fu consigliere della regina Giovanna II di Napoli, e a cui si attribuisce la distruzione della città di Satrianum. Al vescovo Antonio Angeli (1450-1463) si deve una particolare cura ed attenzione per la cattedrale, che dotò di «arredi sacri e munifici oggetti d'argento».[1]

Tra i vescovi post-tridentini sono da segnalare Tiberio Carafa, che tenne due visite pastorali nel 1566 e nel 1571; Sebastiano Barnaba, di cui è nota la prima relazione della visita ad limina effettuata nel 1592; Bonaventura Claverio (Claver), che celebrò il primo sinodo diocesano nel 1653, con disposizioni atte a riformare la liturgia, la pietà e i costumi, e che portò a termine la costruzione del seminario, iniziato dal vescovo Achille Caracciolo (1616-1623). Dalla relazione della visita ad limina fatta dal Claverio nel 1655 si ricava che «in quel periodo la circoscrizione diocesana comprendeva otto centri (Potenza, Pignola, Abriola, Tito, Picerno, Baragiano, Ruoti ed Avigliano) con 18.000 anime, 238 preti, 173 religiosi, 36 monache clarisse, 34 confraternite laicali».[1]

Durante il periodo francese la diocesi fu scossa da tumulti e rivolte, che infiammarono la città episcopale ed altri centri della diocesi, con centinaia di morti; questo clima di tensione non fu estraneo alla tragica morte del vescovo Giovanni Andrea Serrao, attivo sostenitore della Repubblica Napoletana del 1799.

Il 27 giugno 1818 la diocesi di Potenza fu unita aeque principaliter alla diocesi di Marsico Nuovo con la bolla De utiliori di papa Pio VII.

A causa dei moti rivoluzionari del 1820-22 il vescovo Giuseppe Maria Botticelli non poté mai prendere possesso della diocesi a causa dell'opposizione del suo clero e dovette essere trasferito a Gallipoli. Anche il successore Pietro Ignazio Marolda (1822-1837) incontrò forti opposizioni nel clero della città potentina che non accettava certe riforme lesive dei loro diritti e le decisioni del sinodo indetto dal vescovo nel 1834; alla fine anche Marolda dovette essere trasferito a Pozzuoli. Nella difficile fase di passaggio all'unità d'Italia, il vescovo Michelangelo Pieramico fu accusato, assieme ad altri sacerdoti, di tramare contro il sovrano napoletano, subì un processo ma alla fine fu pienamente assolto dalle accuse (1852).

Nel 1930 fu nominato vescovo di Potenza e Marsico Augusto Bertazzoni (1930-1966), il quale, per una maggiore efficienza nella gestione delle due diocesi e per rinsaldare maggiormente l'unione, accorpò le due curie diocesane e abolì la doppia figura del vicario generale nominando per Marsico un delegato vescovile. Molto si adoperò per il bene della sua diocesi e nell'impegno sul piano assistenziale durante la seconda guerra mondiale: «per la santità della sua vita e per il grande zelo pastorale è stato avviato nel 1995 il processo per la causa di beatificazione».[1]

L'11 febbraio 1973 in forza della bolla Cum Italicas di papa Paolo VI la diocesi di Potenza fu elevata al rango di arcidiocesi immediatamente soggetta alla Santa Sede. Il 21 agosto 1976, con la bolla Quo aptius dello stesso papa Paolo VI, l'arcidiocesi di Potenza divenne sede metropolitana con giurisdizione su tutte le diocesi lucane.

Nel corso degli anni settanta l'arcidiocesi vide aumentare notevolmente il proprio territorio, fino a quel momento costituito dagli stessi comuni documentati nella relazione del 1655: infatti, il 31 marzo 1973 acquisì le parrocchie dei comuni lucani di Sant'Angelo Le Fratte, Vietri di Potenza, Satriano di Lucania e Savoia di Lucania dalla diocesi di Campagna.[4] L'8 settembre 1976 annetté il comune di Tramutola, che era appartenuto alla giurisdizione spirituale dell'abbazia di Cava de' Tirreni, e le parrocchie di Inforchia (comune di Castelguidone), sottratta alla diocesi di Rapolla, e di Castelglorioso-Arioso, ceduta dall'arcidiocesi di Acerenza.[5]

Sedi unite

Le sedi di Potenza e di Marsico Nuovo erano già state unite aeque principaliter nel 1818. Il 5 marzo 1973 l'arcivescovo di Potenza (e vescovo di Marsico Nuovo) Aurelio Sorrentino fu nominato anche vescovo di Muro Lucano, che era vacante da tre anni, unendo così in persona episcopi le tre diocesi.

Il 30 settembre 1986 con il decreto Instantibus votis della Congregazione per i Vescovi le sedi di Potenza, di Marsico Nuovo e di Muro Lucano sono state unite in plena unione e la circoscrizione ecclesiastica ha assunto il nome attuale.

Cronotassi dei vescovi

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Sede di Muro Lucano

Sede di Marsico Nuovo

  • Senualdo ? † (menzionato nel 761)
  • Leodrisio ? † (menzionato nell'861)
  • Pietro I ? † (menzionato nel 981)
  • Grimaldo ? † (X secolo)[13]
  • Gisulfo † (menzionato nel 1089)
  • Giovanni I, O.S.B. † (prima del 1095 - dopo il 1098)[14][15]
  • Leone † (menzionato nel 1123)
  • Enrico † (prima del 1130 - dopo il 1131)[14]
  • Giovanni II † (prima del 1144 - dopo il 1155)[14]
  • Giovanni III, O.S.B. † (prima del 1159 - dopo il 1179)[16]
  • Giovanni IV † (menzionato nel 1188)[16]
  • Anonimo † (menzionato nel 1193)[16]
  • Benedetto † (menzionato nel 1200)
  • Anselmo † (menzionato nel 1210)
  • Ruggero I † (menzionato nel 1222)
  • Anonimo † (menzionato nel 1231)[16][17]
  • Giovanni V † (menzionato nel 1258)[16]
  • Reginaldo Lentini, O.P. † (circa 1266 - 5 dicembre 1274 nominato arcivescovo di Messina)
  • Reginaldo da Piperno, O.P. † (22 giugno 1275 - ?)
  • Giovanni de Vetere † (prima del 1293 - dopo il 1296)
  • Matteo † (menzionato nel 1305)
  • Giovanni Acuto † (menzionato nel 1312)
  • Ruggero II † (prima del 1314 - dopo il 1326 deceduto)
  • Pietro II, O.P. † (21 ottobre 1328 - 1343)
  • Ruggero III † (1343 - 12 gennaio 1349 nominato vescovo di Tricarico)
  • Bartolomeo † (16 giugno 1349 - dopo il 1364 deceduto)
  • Pietro Corsari † (12 novembre 1375 - 29 gennaio 1378 nominato vescovo di Sora)
  • Tommaso Sferrato, O.F.M. † (29 gennaio 1378 - 1384 deposto)
    • Giacomo de Padula † (22 aprile 1384 - ?) (antivescovo)
  • Andrea I † (circa 1384 - 1399 deceduto)
  • Marco † (6 ottobre 1399 - 1399 deposto)
  • Pietro † (31 maggio 1400 - 1400 deceduto)
  • Nardello da Gaeta, O.F.M. † (11 giugno 1400 - circa 1440 deceduto)
  • Carletto † (27 aprile 1440 - ? deceduto)
  • Leonardo da Gaeta † (10 gennaio 1453 - ?)
  • Pietro di Diano † (1456 - 1458 deceduto)
  • Andrea II † (1458 - 1460 deceduto)
  • Sansone de Cayano † (22 dicembre 1460 - 1478 deceduto)
  • Giovanni Antonio Pitito, O.F.M.Conv. † (27 luglio 1478 - 1483 deceduto)
  • Nicola Angelo de Abbatissa † (17 ottobre 1483 - 1483 o 1484 deceduto)
  • Antonio de Medici, O.F.M. † (2 luglio 1484 - 1484 o 1485 deceduto)
  • Fabrizio Guarna † (12 agosto 1485 - 1494 deceduto)
  • Ottaviano Caracciolo † (19 marzo 1494 - 1535 deceduto)
  • Vincenzo Boccaferro, O.S.B.Oliv. † (10 gennaio 1536 - 1537 deceduto)
  • Angelo Archilegi † (24 settembre 1537 - 4 febbraio 1541 nominato vescovo di Assisi)
  • Marzio de Marzi Medici † (4 febbraio 1541 - dopo l'11 dicembre 1573 deceduto)
  • Angelo de Marzi Medici † (15 ottobre 1574 - 1582 deceduto)
  • Luigi Pallavicino † (8 agosto 1583 - 7 novembre 1583 nominato vescovo di Nizza)
  • Antonio Fera, O.F.M.Conv. † (9 aprile 1584 - 24 aprile 1600 deceduto)
  • Ascanio Parisi † (24 aprile 1600 succeduto - 23 aprile 1614 deceduto)
  • Timoteo Caselli, O.P. † (21 luglio 1614 - 23 novembre 1639 deceduto)
  • Giuseppe Ciantes, O.P. † (5 marzo 1640 - gennaio 1656 dimesso)
  • Angelo Pineri † (26 giugno 1656 - 22 luglio 1671 deceduto)
  • Giovanni Battista Falvo † (16 novembre 1671 - 1º gennaio 1676 deceduto)
  • Giovanni Gambacorta, C.R. † (23 marzo 1676 - 25 maggio 1683 deceduto)
  • Francesco Antonio Leopardi † (27 settembre 1683 - 1º ottobre 1685 nominato vescovo di Tricarico)
  • Domenico Lucchetti † (1º aprile 1686 - febbraio 1707 deceduto)
    • Sede vacante (1707-1710)
  • Donato Anzani † (19 maggio 1710 - 9 luglio 1732 deceduto)
  • Alessandro Puoti † (1º ottobre 1732 - 3 agosto 1744 deceduto)
  • Diego Andrea Tomacelli † (7 settembre 1744 - 24 agosto 1766 deceduto)
  • Carlo Tortora † (1º dicembre 1766 - 10 maggio 1771 deceduto)
  • Carlo Nicodemi † (29 luglio 1771 - 26 marzo 1792 nominato vescovo di Sant'Angelo dei Lombardi e Bisaccia)
  • Bernardo Maria della Torre † (26 marzo 1792 - 18 dicembre 1797 nominato vescovo di Lettere)
  • Paolo Garzilli † (18 dicembre 1797 - 2 ottobre 1818 nominato vescovo di Bovino)

Sede di Potenza

  • Erculenzio † (prima del 494 - dopo il 496)
  • Amanzio o Amando ? † (prima del 501 - dopo il 502)[18]
  • Pietro † (menzionato nel 559)
  • Balas ? † (menzionato nell'826)[18]
  • Bruno † (menzionato nel 1068)[19]
  • Anonimo † (menzionato nel 1080)
  • Gerardo † (prima del 1099 - 1111)
  • San Gerardo II † (1111 - 30 ottobre 1119 deceduto)
  • Manfredi † (1119 - dopo il 1123/1124)[20]
    • Sede vacante[1]
  • Giovanni I † (prima del 1177 - dopo il 1179)
  • Anonimo † (menzionato nel 1195)[21]
  • Bartolomeo † (prima del 1197[21] - dopo il 1200)
  • Enrico † (menzionato nel 1206)[21]
  • Anonimo † (menzionato nel 1209)[21]
  • Garzia † (prima del 1218 - dopo il 1221)[21]
  • Eliachino † (menzionato nel 1223)[21][22]
  • Tommasino, O.Praem. † (menzionato nel 1231)[23]
  • Oberto † (prima del 1250 - 1256 deceduto)
  • Guglielmo I (o Gualterio), O.P. † (prima del 1267 - dopo il 1279)[21]
  • Bonifacio † (menzionato nel 1289)
  • Francesco † (1290 - dopo il 1302)
  • Guglielmo II † (prima del 1314 - 1343 deceduto)
  • Guglielmo Della Torre, O.F.M. † (16 giugno 1343 - ?)
  • Giovanni de Rupella, O.Carm. † (13 maggio 1351 - 1364 deceduto)
  • Giacomo † (13 marzo 1364 - 1374 deceduto)
  • Bartolomeo della Spina † (15 marzo 1374 - ?)
  • Marco † (menzionato nel 1386)
  • Andrea † (1389 - 26 settembre 1392 nominato vescovo di Squillace)
  • Nicola Vincioni † (4 febbraio 1393 - 21 maggio 1395 nominato vescovo di Ferentino)
  • Giacomo † (1395 - ?)
  • Benedetto d'Arpino, O.F.M. † (11 agosto 1399 - 1402 nominato arcivescovo di Lepanto)
  • Andrea Serao † (11 ottobre 1402 - 17 novembre 1404 nominato vescovo di Caiazzo)
  • Benedetto d'Arpino, O.F.M. † (26 novembre 1404 - 1419 dimesso) (per la seconda volta)
  • Angelo † (11 settembre 1419 - 25 febbraio 1429 nominato arcivescovo di Rossano)
  • Giacomo Squacquera, O.Cist. † (25 febbraio 1429 - 1450 deceduto)
  • Antonio Anglo (o Angeli) † (1º luglio 1450 - 1463 deceduto)
  • Giovanni Paolo Vassalli † (14 gennaio 1463 - 17 aprile 1468 nominato vescovo di Troia)
  • Luigi Caracciolo † (17 aprile 1469 - 1482 deceduto)
  • Gianfilippo Castiglioni † (9 dicembre 1482 - circa 1491 deceduto)
  • Giorgio Margara † (10 gennaio 1491 - ?)
  • Juan Ortega † (16 novembre 1502 - 1503 deceduto)
  • Giacomo Nini † (7 agosto 1506 - 1521 dimesso)
  • Nino Nini † (28 novembre 1526 - 21 gennaio 1564 deceduto)
    • Felice Rossi † (1564 - 5 luglio 1566 nominato vescovo di Tropea) (vescovo eletto)
  • Tiberio Carafa † (15 maggio 1566 - 6 febbraio 1579 nominato vescovo di Cassano)
  • Sebastiano Barnaba † (17 agosto 1579 - 19 giugno 1606 deceduto)
  • Gaspare Cardoso, O.S.B. † (19 giugno 1606 succeduto - 1615 deceduto)
  • Achille Caracciolo † (2 maggio 1616 - 1623 deceduto)
    • Sede vacante (1623-1626)
  • Diego Vargas † (20 luglio 1626 - ottobre 1633 deceduto)
  • Girolamo Magnesi † (20 novembre 1634 - 1641 deceduto)
    • Sede vacante (1641-1644)
  • Miguel de Torres, O.P. † (18 aprile 1644 - 1645 deceduto)
  • Bonaventura Claverio (Claver), O.F.M. † (16 luglio 1646 - circa 1677 deceduto)
  • Diego Lozano, O.Carm † (13 settembre 1677 - 10 settembre 1681 deceduto)
  • Luigi de Filippi, O.P. † (3 luglio 1684 - 5 gennaio 1685 deceduto)
  • Baldassare da Benavente, O. de M. † (13 maggio 1686 - 30 ottobre 1687 deceduto)
  • Pietro de Torres † (24 gennaio 1689 - 24 gennaio 1695 nominato arcivescovo di Trani)
  • Agnello Rossi, O.Carm. † (2 maggio 1695 - 30 aprile 1707 deceduto)
    • Sede vacante (1707-1715)
  • Carlo Pignatelli, C.R. † (23 settembre 1715 - 14 gennaio 1722 nominato vescovo di Gaeta)
  • Biagio De Dura † (2 marzo 1722 - marzo 1740 deceduto)
  • José Alfonso Meléndez, O.F.M.Disc. † (30 gennaio 1741 - 19 febbraio 1748 nominato arcivescovo di Palermo)
  • Tommaso Sersale, C.R. † (1º aprile 1748 - prima del 18 luglio 1749 deceduto)
  • Bonaventura Fabozzi, O.F.M. † (21 luglio 1749 - 4 gennaio 1761 deceduto)
  • Carlo Parlati, P.O. † (6 aprile 1761 - 14 dicembre 1767 nominato arcivescovo di Acerenza e Matera)
  • Domenico Russo † (16 maggio 1768 - 20 marzo 1780 nominato vescovo di Monopoli)
  • Giovanni Andrea Serrao † (18 luglio 1783 - 24 febbraio 1799 deceduto)
    • Sede vacante (1799-1805)
  • Bartolomeo Cesare † (26 giugno 1805 - 30 settembre 1819 deceduto)

Sede di Potenza e Marsico Nuovo

Sede di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo

Santi dell'arcidiocesi

L'arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo venera i seguenti santi e beati:[25]

Statistiche

Ufficio Musica Sacra

Nel dicembre del 2018, l'arcidiocesi di Potenza ha dato avvio a un progetto nel campo della musica sacra e della formazione per la musica liturgica. Nel segno della continuità di oltre 15 anni di lavoro già affrontato, il 20 dicembre 2019 sono stati istituiti la "Scuola Diocesana di Musica Sacra Mons. Augusto Cesare Bertazzoni" e il coro diocesano "Laetitia". La prima, è una realtà che mira alla formazione e all'ampliamento del progetto formativo diocesano, per la liturgia e la musica liturgica; la seconda, invece, è il coro ufficiale dell'arcidiocesi e ha il compito di animare le sante messe solenni, oltre a diffondere nuovi repertori.

In entrambi i casi, l'arcidiocesi ha affidato il progetto a un team di giovani lucani, affidando a Rocco Alessio Corleto il compito di coordinare e organizzare tutte le attività. Ad oggi, il coro "Laetitia" conta circa centotrenta iscritti e vede la partecipazione di coristi provenienti da tutto il territorio diocesano potentino.

Note
  1. 1,0 1,1 1,2 1,3 1,4 1,5 1,6 Dal sito BeWeb - Beni ecclesiastici in web.
  2. 2,0 2,1 (LA) Bolla Acherontia et Matera, AAS 46 (1954), pp. 522-524.
  3. 3,0 3,1 (LA) Bolla Quo aptius, AAS 68 (1976), pp. 593-594.
  4. 4,0 4,1 (LA) Congregazione per i vescovi, Decreto Quo aptius, AAS 65 (1973), p. 503.
  5. 5,0 5,1 5,2 (LA) Congregazione per i vescovi, Decreto Quo aptius, AAS 68 (1976), pp. 675-677.
  6. Liliana Giardino, Grumentum e Metaponto. Due esempi di passaggio dal tardoantico all'alto medioevo in Basilicata, in Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, tomo 103, 2 (1991), pp. 827-858.
  7. Giovanni Colangelo, La diocesi di Marsico dal Concilio di Trento al 1656, in: Società e religione in Basilicata nell'età moderna: atti del convegno di Potenza-Matera, 25-28 settembre 1975, [a cura di Gabriele De Rosa, Francesco Malgeri], [Roma], D'Elia, 1977-1978.
  8. Kehr, Italia pontificia, IX, pp. 456-457.
  9. 9,0 9,1 Kehr, Italia pontificia, IX, p. 516.
  10. Kehr, Italia pontificia, IX, pp. 514, 516, nº 1. Probabilmente si tratta dello stesso Eustachio, documentato nel 1059.
  11. 11,0 11,1 11,2 11,3 11,4 11,5 Norbert Kamp, Kirche und Monarchie im staufischen Königreich Sizilien, vol 2, Prosopographische Grundlegung: Bistümer und Bischöfe des Königreichs 1194 - 1266; Apulien und Kalabrien, Monaco 1975, pp. 760–763.
  12. Durante la sede vacante, fu amministratore apostolico della diocesi Aurelio Sorrentino.
  13. Molto incerta è l'appartenenza di questi primi quattro vescovi alla diocesi di Marsico in Lucania: Leodrisio e Grimaldo sono citati da Ughelli (Italia sacra, VII, coll. 496-497), Senualdo e Pietro I da Cappelletti (Le Chiese d'Italia..., XX, pp. 383-384). Di certo Leodrisio è il vescovo dei Marsi in Abruzzo. Su Grimaldo: Lanzoni, Le diocesi d'Italia..., p. 326.
    Questi quattro personaggi sono esclusi da Kehr (Italia pontificia Archiviato il 29 settembre 2015 in Internet Archive., VIII, Berlino 1935, pp. 373-374) e dagli studi sulle cronotassi di Marsico di G. Colangelo (Cronotassi dei Vescovi di Potenza, in AAVV, Società e religione in Basilicata, Potenza 1977, vol. II, pp. 225-244) e C. Palestina (Arcidiocesi di Potenza - Muro - Marsico, Potenza 2000).
  14. 14,0 14,1 14,2 Leone Mattei-Cerasoli, Di alcuni vescovi poco noti, in Archivio storico per le province napoletane V (1919), pp. 313 e seguenti.
  15. Cappelletti (Le Chiese d'Italia..., XX, p. 384) segna un altro vescovo Giovanni nel 1106, ma senza alcun riferimento o documento a sostegno.
  16. 16,0 16,1 16,2 16,3 16,4 Norbert Kamp, Kirche und Monarchie im staufischen Königreich Sizilien. Prosopographische Grundlegung. Bistümer und Bischöfe des Königreichs 1194-1266. 1. Abruzzen und Kampanien, Monaco di Baviera 1973, pp. 460-466.
  17. Cappelletti (Le Chiese d'Italia..., XX, pp. 387-388) inserisce il vescovo Oderisio, che in realtà fu vescovo dei Marsi in Abruzzo, e non vescovo di Marsico.
  18. 18,0 18,1 Incerta è l'appartenenza di questo vescovo alla diocesi lucana o alla sede omonima di Potenza Picena. Ada Campione, Le diocesi paleocristiane lucane nelle fonti letterarie fino a Gregorio Magno, in Vetera Christianorum 37 (2000), p. 23. Paul Fridolin Kehr, Italia pontificia Archiviato il 23 settembre 2015 in Internet Archive., IX, Berlino 1962, p. 483. Lanzoni, Le diocesi d'Italia..., p. 328.
  19. Menzionato in un diploma di papa Alessandro II (1061-1073). Kehr, Italia pontificia, V, p. 210, e IX, p. 483.
  20. Kehr, Italia pontificia, IX, pp. 484-485.
  21. 21,0 21,1 21,2 21,3 21,4 21,5 21,6 Norbert Kamp, Kirche und Monarchie im staufischen Königreich Sizilien, vol 2, Prosopographische Grundlegung: Bistümer und Bischöfe des Königreichs 1194 - 1266; Apulien und Kalabrien, München, 1975, pp. 794–798.
  22. Kamp (op. cit., p. 796 e note 28 e 29) documenta come questo vescovo era ancora arciprete della cattedrale nel 1218, e dunque sono errate le datazioni attribuitegli prima di quest'anno.
  23. La sede risulta essere vacante da marzo a ottobre 1239; Kamp, op. cit., p. 797.
  24. Nominato vescovo titolare di Temuniana.
  25. Dal sito web dell'arcidiocesi.
Bibliografia

Per Potenza

Per Marsico Nuovo

Per Muro Lucano

Voci correlate
Collegamenti esterni