Croce processionale
La croce processionale è una croce issata su un'asta per essere portata in processione e quindi decorata su entrambi i lati; reca generalmente la figura di Gesù Cristo sulla fronte e la Madonna o un santo sul retro. Può essere anche posta sull'altare su di una base per croce d'altare.
La croce processionale, in quanto appunto issata su un'asta, è detta anche "croce astile".
Storia
Dalle origini al Medioevo
L'uso della croce processionale è antichissimo e testimoniato da molte iconografie. Le prime croci processionali non erano issate su un'asta ma portate a mano come si nota ad esempio nel mosaico della Basilica di San Vitale (Ravenna) raffigurante L'imperatore Giustianiano con il suo seguito e l'arcivescovo Massimiano (metà del VI secolo).
L'uso di portare in processione piccole croci, fornite di una corta impugnatura, dette portatili, si mantenne almeno fino al XVI secolo. Successivamente, si diffusero le cosiddette croci astili, così definite, poiché il braccio verticale venne prolungato in modo da fornire allo stauroforo una più agevole presa. Esempio di queste antiche croci è:
- Croce astile di Desiderio (756 - 774), oro e pietre preziose, conservata nei Musei Civici di Brescia.
Su queste croci l'immagine di Gesù Cristo crocifisso non compare che intorno al IX secolo. Inoltre, dal XII secolo le terminazioni della croce recano le immagini dolenti della Madonna e di san Giovanni evangelista, di Dio Padre, oltre ad angeli e figure simboliche.
Nel corso del XIII secolo la forma delle croci si complica: le iniziali linee squadrate, eventualmente a terminazioni potenziate, vengono arricchite da estremità trilobate e polilobate, con piccole sfere in metallo, corallo o pietre preziose. Anche i materiali divengono più vari e al metallo (oro, argento, bronzo, rame) si aggiungono l'avorio e il cristallo di rocca, decorate con smalti e miniature, dove la trasparenza veniva sfruttata per l'inserimento di reliquie a vista.
Nel corso del XIV secolo, invece si afferma la decorazione a smalti traslucidi, mentre i contorni delle croci si fanno più mossi e ornati, preludendo alla ricchezza tipologica del secolo successivo. Infatti, è nel XV secolo che questi oggetti liturgici offrono lo spunto per opere di grande inventiva; le terminazioni sono sempre più arricchite da polilobi e con i contorni delle croci decorate da perle, sfere e boccioli. Tale tipologia presentano le croci abruzzesi, celebri quelle realizzate da Nicola da Guardiagrele e dalla sua bottega.
Epoca moderna e contemporanea
Durante la prima metà del XVI secolo prosegue la creazione di preziosi oggetti, spesso per opera di grandi artisti, mentre dopo la Riforma cattolica rigide norme impongono l'adozione di schemi strutturali e decorativi più semplici; con il barocco e il rococò si torna ad opere di gusto spettacolare e complesso.
Esemplari significativi
Fra gli esempi di maggior rilievo storico-artistico si ricordano:
- Croce processionale di Desiderio (756 - 774), in legno rivestito da lamina metallica ingemmata, conservata nei Musei Civici di Brescia.
- Croce processionale (XIII secolo), in rame a bulino e cesellato, con tracce di doratura, custodita presso il Museo Diocesano del Duomo di Città di Castello.
- Croce processionale (fine XIII secolo) con miniature raffiguranti Gesù Cristo, Maria Vergine, san Giovanni evangelista, san Francesco d'Assisi e quattro angeli, in cristallo di rocca e argento dorato, conservata presso il Museo Capitolare di Atri.
- Croce processionale (1386), in argento in parte dorato, opera di Ughetto Lorenzoni e Michele Silli, conservato presso il Museo e Tesoro della Cattedrale di Bergamo.
- Croce processionale (inizio XV secolo) in argento dorato, sbalzato e cesellato con alcuni elementi in rame dorato, di bottega umbra, proveniente dalla Chiesa di San Salvatore, conservata presso il Museo Diocesano e Cripta di San Feliciano di Foligno.
- Croce processionale con stemma del vescovo Giovanni De Rosa (1448 ca.), in argento, attribuita a Giovanni di Spagna, conservata presso il Museo Diocesano "Vito Ballatore" di Mazara del Vallo.
- Croce processionale (1451), in lamine d'argento e argento dorato lavorate a sbalzo e cesello, di Nicola da Guardiagrele, conservata presso il Museo di San Giovanni in Laterano di Roma.
- Croce processionale (XV secolo), in argento sbalzato, inciso e cesellato, con smalti e oro, di Nicola da Guardiagrele, conservata presso il Museo Diocesano di Lanciano.
- Croce processionale di san Teodoro con base (XV secolo), cristallo di rocca, argento in parte dorato e bronzo, di bottega veneziana, conservata presso le Gallerie dell'Accademia di Venezia.
- Croce processionale (1478), in argento dorato lavorato a fusione, cesello e sbalzo, opera di Giacomo Gallina, proveniente dalla Cattedrale, conservata presso il Museo e Pinacoteca Diocesana di Rieti.
- Croce processionale (XV secolo), in legno laminato in rame dorato, conservata presso il Museo Abbaziale di Montevergine (Mercogliano).
- Croce processionale (1518), argento cesellato e sbalzato, attribuita a Domizio Moresano, conservata presso il Museo Diocesano di Vallo della Lucania.
- Croce processionale (1520 - 1529), opera dell'orafo brianzonese Yppolite Borrel, conservata presso il Museo Diocesano di Melezet (Bardonecchia).
- Croce processionale (1551 - 1552), in argento sbalzato e cesellato, di Pietro di Martino Spigliati, allievo di Benvenuto Cellini, conservata presso il Museo d'Arte Sacra della Collegiata di San Lorenzo di Montevarchi.
- Croce astile (1568 - 1569), in rame dorato e argentato, con smalti e lapislazzuli, opera di Girolamo Martino Spigliati, conservata presso il Museo della Cappella di San Jacopo in Fiesole.
- Croce processionale (1732 ca.), in argento, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria degli Angeli, conservata presso il Museo Diocesano "Giovanni Tarantini" di Brindisi.
Galleria fotografica
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