Gallicanesimo
Il gallicanesimo è una dottrina ecclesiologica a sfondo politico, che rivendicava per la chiesa francese l'indipendenza dal papato nella disciplina e nella dottrina, attribuendo ogni potere spirituale al monarca e non all'autorità ecclesiastica.
Il Gallicanesimo si sviluppò nella Francia (Gallia) del XIV secolo, e vi durò a lungo; si riscontrarono tendenze analoghe anche in altri paesi.
Il Gallicanesimo rivendicava una forte indipendenza dal papato. La forma classica in cui venne espresso si trova nei Quattro Articoli Gallicani, redatti dal vescovo di Meaux, Jacques-Bénigne Bossuet (1627-1704), ed approvati da un'assemblea del clero di Parigi nel 1682. In essi si affermava, fra le altre cose, che i concili generali avevano un'autorità superiore a quella del papa[1].
La dottrina gallicana fu condannata da papa Alessandro VIII nel 1690; i Quattro Articoli vennero revocati dal re Luigi XIV e dal clero nel 1693, ma la loro influenza continuò fino al XIX secolo.
Fu solo grazie a una presa di posizione energica del papa e all'insegnamento del Concilio Vaticano I che il Gallicanesimo si estinse.
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