Diocesi di Meaux

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Diocesi di Meaux
Dioecesis Meldensis
Chiesa latina

Cathédrale de Meaux - entrée.jpg
vescovo Jean-Yves André Michel Nahmias
Sede Meaux

sede vacante
Meaux

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Suffraganea dell'arcidiocesi di Parigi
Regione ecclesiastica
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Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Nazione bandiera Francia
diocesi suffraganee
Coadiutore
Vicario
Provicario
generale
Ausiliari Guillaume Leschallier de Lisle[1]

Vescovi emeriti:

Parrocchie 17
Sacerdoti

138 di cui 114 secolari e 24 regolari
6.389 battezzati per sacerdote

37 religiosi 194 religiose 46 diaconi
1.423.607 abitanti in 5.931 km²
881.700 battezzati (61,9% del totale)
Eretta IV secolo
Rito romano
Cattedrale Santo Stefano
Concattedrale {{{concattedrale}}}
Santi patroni Santo Stefano protomartire
Indirizzo
7 rue Notre-Dame, 77334 Meaux CEDEX, France
Coordinate geografiche
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Collegamenti esterni

Sito ufficiale

Dati online 2022 (gc ch )

Chiesa cattolica in Francia
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica


La diocesi di Meaux ( Dioecesis Meldensis) è una sede della Chiesa cattolica in Francia suffraganea dell'arcidiocesi di Parigi. Nel 2021 contava 881.700 battezzati su 1.423.607 abitanti. È retta dal vescovo Jean-Yves André Michel Nahmias.

Territorio

La diocesi comprende il territorio del dipartimento francese di Seine-et-Marne.

Sede vescovile è la città di Meaux, dove si trova la basilica cattedrale di Santo Stefano.

Il territorio si estende su 5.931 km² ed è suddiviso in 17 parrocchie.

Storia

Secondo la tradizione, la diocesi fu eretta fin dal IV secolo. La tradizione vuole che primi evangelizzatori e protovescovi furono i santi Santino[2] e Antonino, discepoli di San Dionigi di Parigi. Tuttavia il primo vescovo storicamente documentato è Medoveo (o Medoveco), che assistette al concilio di Orléans nel 549; e il successivo Gondoaldo (o Gundobaldo), che prese parte a quello di concilio di Parigi (615).

Sotto l'influenza di san Colombano, furono fondate diverse abbazie per lo più benedettine: Santa Croce (in seguito San Faro) a Meaux, e quelle di Jouarre, Faremoutiers e Rebais (fondato da sant'Audoeno di Rouen). A partire dal XII secolo altri ordini religiosi si installarono in diocesi e fondarono i loro monasteri: tra questi, il monastero di Cerfroid casa madre dell'Ordine della Santissima Trinità.

Durante il Medioevo Meaux fu sede di importanti concili provinciali, che si tennero nell'845, nel 965, nel 1082, nel 1204, nel 1229 e nel 1240.

La costruzione della cattedrale gotica fu intrapresa nel XII secolo durante l'episcopato di Simon de Lizy e portata a compimento verso la metà del XVI secolo.

Tra i vescovi di Meaux si possono ricordare: Guillaume Durand de Saint-Pourçain († 1334), commentatore del "Libro delle Sentenze"; Philippe de Vitry († 1361), amico di Petrarca e autore della Metamorfosi di Ovidio moralizzato; Pierre Fresnel († 1409), più volte ambasciatore di Carlo VI; Pierre de Versailles († 1446), incaricato di importanti missioni da papa Eugenio IV, e che, incaricato da Carlo VII nel 1429 di esaminare Giovanna d'Arco, si era dichiarato convinto della missione divina della Pulzella d'Orléans; il cardinale Antonio Duprat († 1535), che ha avuto una parte attiva nella stesura del concordato tra Francesco I e papa Leone X.

Nel corso del XVI secolo trovarono diffusione nella diocesi le idee luterane, nonostante la vigilanza del vescovo Guillaume Briçonnet, che operò un rinnovamento della diocesi.

Il 20 ottobre 1622 entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Parigi.

Dopo il concilio di Trento, il vescovo Dominique Séguier istituì il seminario diocesano e favorì l'istruzione del clero attraverso l'istituzione delle conférences. Importante fu l'episcopato di Jacques-Bénigne Bossuet, insigne teologo. A lui succedette il cardinale Henri-Pons de Thiard de Bissy, che combatté il giansenismo.

Al momento dell'insorgere della rivoluzione, la diocesi comprendeva all'incirca 240 parrocchie; era suddivisa in due arcidiaconati (France e Brie) e dieci decanati.

In seguito al concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 la diocesi incorporò il territorio della diocesi di Châlons e parte del territorio dell'arcidiocesi di Reims, che furono soppresse.

Il 6 ottobre 1822 l'arcidiocesi di Reims e la diocesi di Châlons furono ristabilite, ricavandone il territorio dalla diocesi di Meaux.

Cronotassi dei vescovi

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati. Sul finire del IX secolo, la Chiesa di Meaux possedeva un catalogo episcopale, di cui si fa menzione nella vita di san Farone scritta dal vescovo Ildegario. Il catalogo non esiste più, ma sembra sia stato utilizzato nel Settecento da Gallia christiana, che riporta un lungo elenco di vescovi senza referenze.

Statistiche

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 1.423.607 persone contava 881.700 battezzati, corrispondenti al 61,9% del totale.

Note
  1. Vescovo titolare di Pisita.
  2. Martirologio Romano festa 11 ottobre: A Verdun sempre in Francia, san Santino, vescovo, che si ritiene abbia per primo predicato il Vangelo in questo territorio.
  3. A questo vescovo, attribuito tradizionalmente alla sede di Meaux, Venanzio Fortunato dedicò alcuni versi, i quali però non accennano alla sede episcopale di appartenenza.
  4. Martirologio Romano, festa 28 ottobre: A Meaux ancora in Neustria, san Farone, vescovo, che, dopo essere stato domestico del re, indotto da sua sorella santa Fara a servire Dio in pienezza, persuase sua moglie a prendere il velo delle consacrate, per potere essere così lui stesso ammesso nel clero; chiamato al governo pastorale, dotò la Chiesa di generose donazioni, eresse parrocchie e sostenne i monasteri.
  5. Dato come successore di san Faro nella biografia di quest'ultimo.
  6. Gallia christiana esclude questo vescovo per l'incertezza delle fonti: infatti è menzionato sia come episcopus Meldensis, cioè di Meaux, ma anche come episcopus Metensis, ossia di Metz.
  7. Al vescovo Ragnemundo fu dedicata la vita di Sant'Agilo, abate di Rebais, la cui abbazia si trovava nel territorio diocesano. Di conseguenza, si è soliti attribuire questo vescovo alla sede di Meaux. Ragaminato, che Gallia christiana identifica con Ragnemundo, dovrebbe appartenere alla scomparsa lista episcopale di Meaux.
  8. Questo vescovo è menzionato in una lettera di Incmaro a Carlo Magno, dalla quale si deduce che governò la Chiesa di Meaux per lungo tempo.
  9. Nella suddetta lettera, Incmaro afferma che Uberto divenne vescovo di Meaux all'epoca della nascita di Carlo il Calvo (nato il 13 giugno 823).
  10. Ildegario è menzionato per l'ultima volta nell'873 (concilio di Senlis). I necrologi dell'epoca datano la sua morte il 3 dicembre. Poiché Ragenfredo è menzionato come vescovo di Meaux nell'876, la morte di Ildegario deve essere avvenuta nell'873, nell'874 oppure nell'875.
  11. Secondo la biografia di questo santo, morì nel 1009 dopo 20 anni di governo.
  12. I necrologi dell'epoca riportano tre date diverse di decesso, ma sempre nel mese di ottobre 1082.
  13. Confermato dalla Santa Sede, ma mai intronizzato.
  14. Contestualmente nominato arcivescovo titolare di Anazarbo.
  15. Nominato vescovo titolare di Dionisiopoli.
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni