Gesù Cristo crocifisso (Giunta Pisano)

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Pisa MuNazS.Matteo GiuntaPisano CristoCrocifisso 1240-50ca.jpg
Giunta Pisano, Gesù Cristo crocifisso (1240 - 1250 ca.), tempera e oro su tavola
Crocifisso di San Ranierino
Opera d'arte
Stato

bandiera Italia

Regione Stemma Toscana
Regione ecclesiastica Toscana
Provincia Pisa
Comune

Pisa

Località
Diocesi Pisa
Parrocchia o Ente ecclesiastico
Ubicazione specifica Museo Nazionale di San Matteo
Uso liturgico nessuno
Comune di provenienza Pisa
Luogo di provenienza Chiesa di Sant'Anna
Oggetto Croce dipinta
Soggetto Gesù Cristo crocifisso; Maria Vergine; san Giovanni evangelista; Gesù Cristo redentore benedicente
Datazione 1240 - 1250 ca.
Datazione
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Ambito culturale
Autore

Giunta Pisano (Giunta di Capitino)
detto Giunta Pisano

Altre attribuzioni
Materia e tecnica tempera e oro su tavola sagomata
Misure h. 185 cm; l. 135 cm
Iscrizioni INRI; [Iunta] PISANUS / ME FECIT
Stemmi, Punzoni, Marchi
Note
opera firmata

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Collegamenti esterni
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37Ma Gesù, dando un forte grido, spirò.
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Gesù Cristo crocifisso detta Crocifisso di San Ranierino è una croce dipinta, realizzata tra il 1240 ed il 1250 circa, a tempera ed oro su tavola sagomata, da Giunta di Capitino detto Giunta Pisano (1190 ca. - 1260 ca.), proveniente dalla Chiesa di Sant'Anna di Pisa, attualmente conservata presso il Museo Nazionale di San Matteo nella medesima città.

Descrizione

Soggetto

Nella croce dipinta e sagomata, al centro, compare:

  • Gesù Cristo crocifisso con gli occhi chiusi, la testa reclinata sulla spalla, il volto sofferente, il corpo inarcato in avanti per le dolorose contrazioni e i piedi inchiodati separatamente alla pedana: questo tipo di iconografia, con Gesù sofferente sulla croce viene detta Christus patiens (in italiano, Cristo sofferente). Inoltre, il Cristo presenta: un perizoma bianco e azzurro; l'aureola realizzata a rilievo con una croce inscritta che crea un particolare effetto prospettico.

Nei terminali della traversa della croce sono dipinte due figure a mezzo busto, pietosamente rivolte verso Gesù, ed accompagnate da altrettante iscrizioni che le identificano:

  • a sinistra: Maria Vergine addolorata indica con il gesto della mano il Figlio morto, secondo l'iconografia bizantina della Madonna Odigithria, una definizione che significa: Colei che indica la strada (per la salvezza).
  • a destra: San Giovanni evangelista appoggia il viso sulla mano in segno di grande dolore, secondo decodificata posa bizantina del dolente.

Nella cimasa è raffigurato:

Note stilistiche, iconografiche ed iconologiche

  • La triade formata da Gesù Cristo crocifisso con ai lati la Madonna addolorata e san Giovanni evangelista viene definita Deesis.
  • La concezione molto umanizzata della sofferenza di Gesù Cristo, che è espressa in modo estremamente realistico e con toni fortemente drammatici, e che rappresenta una vera e propria novità nell'arte sacra è indicativa di una profonda adesione da parte dell'artista al nuovo modo di intendere la spiritualità cristiana promosso dal francescanesimo.
  • L'opera, stilisticamente, è un prodotto di ambito bizantineggiante, affermatosi a Pisa tra il XII ed il XIII secolo, ma del tutto innovativa rispetto a tale cultura è però la raffigurazione alquanto realistica e drammatica della sofferenza del Cristo che è resa dal corpo che si inarca e dalla testa quasi abbandonata sulla spalla destra.

Iscrizioni

Nella croce dipinta figurano tre iscrizioni, poste nelle terminazioni del montante:

  • sopra la cimasa, entro il tondo raffigurante Gesù Cristo redentore sono iscritte due lettere dell'alfabeto greco:
« α (alfa) / ω (omega) »
(LA) (IT)
« I(esus) N(azarenus) R(ex) I(udaeorum) » « Gesù il Nazareno, Re dei Giudei »
  • nel suppedaneo, sotto i piedi del Cristo, figura la firma del pittore:
« [Iunta] PISANUS / ME FECIT »

Notizie storico-critiche

L'opera fu rinvenuta nel 1793 nella cucina del monastero di Sant'Anna a Pisa dall'erudito Alessandro Da Morrona, il quale aveva già individuato la croce dipinta dallo stesso autore ed attualmente conservata presso il Museo della Porziuncola di Santa Maria degli Angeli ad Assisi.

Nel corso del XIX secolo, la croce fu trasportata prima nella Cappella Dal Pozzo nel Camposanto monumentale, poi nella nuova Chiesa dei SS. Ranieri e Leonardo (conosciuta anche come San Ranierino), dove rimase fino a metà del XX secolo, giungendo a prenderne il nome.

Gli storici dell'arte non sono concordi sulla datazione della croce, ma l'ipotesi prevalente è che sia riferibile ad una fase intermedia dell'attività di Giunta Pisano, ovvero al 1240 - 1250 circa, quando il pittore si trovava a Pisa.

La croce unanimemente considerata tra le opere più significative del pittore, anche se, secondo alcuni studiosi, le figure sulle terminazioni della traversa sarebbero da da attribuire ad alcuni aiuti di bottega.

Bibliografia
  • Carlo Bertelli et. al., Storia dell'Arte Italiana, vol. 1, Editore Electa-Bruno Mondadori, Milano 1990, pp. 455 - 456 ISBN 9788842445210
  • Mariagiulia Burresi, Antonino Caleca, Le croci dipinte , Pisa 1993, pp. 26 - 27
  • Mariagiulia Burresi, Antonino Caleca, Cimabue a Pisa. La pittura pisana del Duecento da Giunta a Giotto, Editore Pacini, Pisa 2005, pp. 116 - 117 ISBN 9788877816651
  • Angelo Tartuferi, Giunta Pisano, Editore Soncino, Bergamo 1991, pp. 16, 56 - 61
  • Stefano Zuffi, Episodi e personaggi del Vangelo, col. "Dizionari dell'Arte", Editore Mondadori-Electa, Milano 2002, p. 303 - ISBN 9788843582594
Voci correlate
Collegamenti esterni