Gesù Cristo ridona la vista a due ciechi (Duccio di Buoninsegna)




Gesù Cristo ridona la vista a due ciechi (o Gesù Cristo ridona la vista al cieco nato) è uno scomparto di predella, eseguito tra il 1308 ed il 1311, a tempera su tavola, da Duccio di Buoninsegna (1255 ca. - 1319 ca.), proveniente dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta di Siena ed attualmente conservato presso la National Gallery di Londra (Regno Unito).
Gesù Cristo ridona la vista a due ciechi | |
Duccio di Buoninsegna, Gesù Cristo ridona la vista a due ciechi (1308 - 1311), tempera su tavola | |
Gesù Cristo ridona la vista al cieco nato | |
Opera d'arte | |
Stato |
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Nazione |
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Regione ecclesiastica | [[|]] |
Contea | City of London |
Comune | Londra |
Diocesi | Westminster |
Ubicazione specifica | National Gallery, sala 51 |
Uso liturgico | nessuno |
Comune di provenienza | Siena |
Luogo di provenienza | Cattedrale di Santa Maria Assunta |
Oggetto | scomparto di predella |
Soggetto | Gesù Cristo ridona la vista a due ciechi |
Datazione | 1308 - 1311 |
Ambito culturale | |
Autore | Duccio di Buoninsegna |
Materia e tecnica | tempera su tavola |
Misure | h. 45,1 cm; l. 46,7 cm |
Note | |
Opera firmata | |
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Descrizione
La scena del dipinto si svolge davanti ad alcuni edifici, dove compaiono:
- Gesù Cristo, dopo aver sputato per terra, con la saliva produce un po' di fango e lo spalma sugli occhi del cieco: il gesto della guarigione miracolosa è ancora una volta simile a quello della benedizione.
- Due ciechi: il primo gli si stanno spalancando gli occhi, mentre l'altro guarda verso il cielo, nell'atto di ringraziare Dio e getta via il bastone diventato ormai inutile. Secondo, altri studiosi, invece Duccio di Buoninsegna ha voluto rappresentare in sequenza due momenti del miracolo, narrato nei Vangeli di Marco, Luca e Giovanni (Mc 10,46-52 , Lc 18,35-43 e Gv 9,1-41 ), e non nella versione di Matteo, che parla della guarigione di due ciechi.
- Apostoli formano un gruppo compatto alle spalle di Gesù con volti che mostrano espressioni incerte e dubbiose, tradendo così una certa "cecità" spirituale, come si evince nella loro domanda iniziale riportata nella versione giovannea del miracolo:
« | Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco? » |
Notizie storico-critiche
Il dipinto era uno degli scomparti della predella della pala d'altare con la Maestà (1308 - 1311) di Duccio di Buoninsegna, ora conservata presso il Museo dell'Opera del Duomo di Siena e proveniente dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta di questa città, dove è rimasta esposta fino al 1506.
Nel 1771 fu trasferita nella Chiesa della Carceri di Sant'Ansano a Castelvecchio di Siena, dove venne smontata per essere ripartita tra due altari e divisa in più parti: in quell'occasione i vari scomparti andarono dispersi.
Nel 1795, i pannelli principali tornarono nella Cattedrale e nel 1878 furono trasferiti nel Museo dell'Opera del Duomo di Siena.
Lo scomparto fu acquistato nel 1883 a Firenze dal pittore inglese pre-raffaellita Charles Fairfax Murray (1849 – 1919), dal quale pervenne alla National Gallery di Londra.
Bibliografia | |
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