Heinrich Joseph Dominicus Denzinger
Heinrich Joseph Dominicus Denzinger Presbitero | |
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Età alla morte | 63 anni |
Nascita | Liegi 10 ottobre 1819 |
Morte | Würzburg 19 giugno 1883 |
Ordinazione presbiterale | 1844 |
Heinrich Joseph Dominicus Denzinger (Liegi, 10 ottobre 1819; † Würzburg, 19 giugno 1883) è stato un presbitero e teologo tedesco. Fu l'autore dell'Enchiridion symbolorum, definitionum et declarationum de rebus fidei et morum ("Manuale dei simboli, delle definizioni e delle dichiarazioni sulla fede ed i costumi") comunemente citato come Denzinger-Schönmetzer.
Biografia
Nel 1831 suo padre, che era professore all'università di Liegi, lo portò a Würzburg, luogo d'origine della famiglia. Qui frequentò il ginnasio e studiò filosofia all'università, dove conseguì il Dottorato. Nel 1838 entrò nel seminario di Würzburg, e successivamente entrò nel Collegio Germanico a Roma nel 1841, fu ordinato sacerdote nel 1844, e l'anno seguente conseguì la laurea in teologia.
Al suo ritorno a casa egli fu dapprima curato ad Hassfurt am Main, diventò professore straordinario di teologia dogmatica a Würzburg nel 1848, e professore ordinario nel 1854. Continuò ad occupare tale posizione, a dispetto della malattia, fino alla morte. Denzinger fu uno dei pionieri della teologia positiva e della dogmatica storica (Dogmengeschichte) nella Germania Cattolica. Nella generazione dopo Johann Adam Mohler e Johann Joseph Ignaz von Döllinger, portò avanti il loro metodo e aiutò a fondare quello che fu il carattere speciale della scuola Tedesca, esatta investigazione dello sviluppo storico della teologia, piuttosto che speculazione filosofica in merito ai corollari del dogma.
Morì il 19 giugno 1883 a Würzburg.
L'Enchiridion Symbolorum et Definitionum
Per approfondire, vedi la voce Enchiridion symbolorum, definitionum et declarationum de rebus fidei et morum |
Pressoché tutti i suoi lavori importanti sono nel filone della teologia storica. Il più conosciuto e utilizzato è il suo Enchiridion Symbolorum et Definitionum (prima ed., Würzburg, 1854), una guida contenente la collezione dei principali decreti e definizioni dei concili, la lista delle proposizioni condannate, ecc., iniziando dalle più vecchie forme del Credo Apostolico normalmente noto come Simbolo degli Apostoli. La prima edizione conteneva 128 documenti, la sesta edizione, l'ultima edita da Denzinger stesso, ne conteneva 202.
Dopo la sua morte, Ignatius Stahl continuò il lavoro di ri-edizione dell'Enchiridion con ulteriori decreti di Leone XIII. Clemens Bannwart preparò una edizione rivista e aggiornata (10ma ed., Friburgo) nel 1908.
Da allora, l'Enchiridion è stato ripetutamente ripubblicato, con considerevoli aggiunte da differenti editori. Come risultato, la numerazione nelle edizioni più recenti non corrisponde in alcun modo con quelle originali. La numerazione che gli studenti nelle ultime decadi (dal 1963) hanno citato normalmente nelle loro note d'autore è quella introdotta dall'edizione curata da Adolf Schönmetzer. Questa introduce l'abbreviazione "DS" (per "Denzinger-Schönmetzer") usata per specificare la sua numerazione, molto diversa da quella delle prime edizioni.
Le ultime edizioni hanno aggiunto dichiarazioni dottrinali della seconda metà del ventesimo secolo, inclusi gli insegnamenti del Concilio Vaticano II e dei Papi recenti.
Gli ultimi inserimenti non sono per niente definizioni conciliari o papali ex cathedra, ma sono considerate di elevata autorevolezza per la conoscenza degli insegnamenti della Chiesa cattolica.
Tra gli altri suoi lavori va ricordata una raccolta ancora utile di testi di liturgia orientale, "Ritus Orientalium, Coptorum, Syrorum et Armenorum" (Würzburg, 1863-1864).
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