Incoronazione di Maria Vergine (Gentile da Fabriano)
Gentile da Fabriano, Incoronazione di Maria Vergine (1420 ca.), tempera e oro su tavola | |
Adorazione dei Magi | |
Opera d'arte | |
Stato | Stati Uniti |
Stato federale | California |
Regione ecclesiastica | [[|]] |
Comune | Los Angeles |
Diocesi | Los Angeles |
Ubicazione specifica | J. Paul Getty Museum |
Uso liturgico | nessuno |
Comune di provenienza | Fabriano |
Luogo di provenienza | Chiesa di San Francesco |
Oggetto | stendardo processionale |
Soggetto | Incoronazione di Maria Vergine |
Datazione | 1420 ca. |
Ambito culturale | |
Autore |
Gentile da Fabriano (Gentile di Niccolò) detto Gentile da Fabriano |
Materia e tecnica | tempera e oro su tavola |
Misure | h. 93 cm; l. 64,1 cm |
L'Incoronazione di Maria Vergine è uno stendardo processionale, eseguito nel 1420 circa, a tempera ed oro su tavola da Gentile di Niccolò detto Gentile da Fabriano (1370 ca. – 1427), proveniente dalla Chiesa di San Francesco di Fabriano ed ora dalla conservato presso il J. Paul Getty Museum di Los Angeles (Stati Uniti d'America).
Descrizione
Oggetto
Il dipinto, in origine, era stato concepito come stendardo bifacciale per essere portato in processione, e questo spiega l'eccezionale splendore dell'oro, destinato a essere visto anche da una certa distanza e tra la folla.
Nel retro dello stendardo era raffigurato:
- San Francesco d'Assisi riceve le stimmate, attualmente conservato presso la Fondazione Magnani-Rocca a Traversetolo, nel comune di Mamiano (Parma).[1]
Soggetto
Nella scena del dipinto, su fondo oro, compaiono:
- a sinistra, Maria Vergine china la testa, abbassa gli occhi ed incrocia le mani al petto, in atto di sottomissione e di preghiera, come spesso viene raffigurata nelle Annunciazioni, mentre riceve la corona dal Figlio;
- a destra, Gesù Cristo compie un duplice gesto: impone la corona sulla testa di Maria ed alza la mano destra per benedirla.
- in alto, Spirito Santo appare sotto forma di colomba. La sua presenza, ma non quella di Dio, indica che Gesù riassume in sé la natura di Padre e Figlio.
- in basso, su entrambi i lati, Alcuni angeli che srotolano spartiti con inni mariani.
Note stilistiche, iconografiche ed iconologiche
- L'opera è la straordinariamente ricca dei motivi tessili d'oro, che si sovrappongono formando un intricato e splendido effetto luminoso. Al manto di Maria, a sfondo blu e decorato da girandole e corone, si contrappone il drappo che copre il trono e il pavimento, con motivi vegetali su sfondo verde; la veste di Cristo è completamente dorata con foglie disposte su stelle a base pentagonale, mentre il suo manto, rosso scuro, presenta dei grandi fiori con foglie ripetuti; completano l'insieme le vesti degli angeli, a sfondo bianco con altri motivi vegetali, e i ricchi bordi dorati, su cui si trovano vere e proprie iscrizioni incise nell'oro, come in quello della Madonna.
- Straordinari sono poi gli effetti a rilievo ottenuti con la pastiglia in gesso: la corona di Maria, che sembra un vero, magnifico gioiello, e il fermaglio che le regge il manto. Non meno lavorato è l'oro dello sfondo, con raggi dorati incisi, su cui si stagliano le aureole finemente decorate.
Iscrizioni
Nel dipinto figurano due iscrizioni, in lettere gotiche, nelle quali si legge:
- nell'aureola di Gesù Cristo:
« | Yesus Christus Fil[ius Dei] » |
- nel bordo della veste di Maria Vergine:
« | Ave Maria G[ratia] Plen[a] Dominus Tecum Be[nedicta] » |
Inoltre, altre due iscrizioni sono poste sugli spartiti in mano agli angeli, nei quali si leggono altrettanti passi biblici:
(LA) | (IT) | ||||
« | Timete Dominum et date Illi Hono[rem] » | « | Temete Dio e dategli gloria » |
(LA) | (IT) | ||||
« | Dignus est Agnus qui O[ccisus est] » | « | L'Agnello che fu immolato è degno » |
Notizie storico-critiche
Lo stendardo processionale venne dipinto per una confraternita, che aveva sede presso la Chiesa di San Francesco a Fabriano, città natale del pittore.
L'opera si può collocare alla vigilia del soggiorno fiorentino, documentato fra il 1420 e il 1425, in particolare nella prima metà del 1420, dato che fra agosto e ottobre dello stesso anno il pittore si trovava già a Firenze. A questo proposito va ricordato che, il 18 ottobre 1419, i francescani di Fabriano avevano ottenuto in concessione l'oratorio di Santa Croce per intercessione di Ambrogio dè Bizochis, personaggio in vista della città, che aveva la sua cappella gentilizia proprio nella Chiesa di San Francesco. Il cugino di Ambrogio, tale Egidio dè Bizochis aveva sposato la sorella di Gentile e la loro figlia Maddalena ereditò nel 1428 tutti i beni dell'artista. È verosimile pensare che la commissione francescana dello stendardo sia stata mediata proprio da Ambrogio, in considerazione anche del fatto che l'oratorio di Santa Croce costituisce un ideale destinatario per l'opera visto che il Santo ricevette le stimmate sul monte della Verna il 14 settembre, data in cui si celebra l'Esaltazione della Santa Croce.
Lo stendardo era già stato separato nel 1827 quando il pittore fabrianese Vincenzo Liberati lo ricorda in un suo manoscritto:[2]
« | Due quadri da cavalletto [...] presso questo nostro venerabile Seminario, raffigurante l'uno la "Coronazione di Maria Vergine" e l'altro "San Francesco che riceve le stimmate"... » |
Il dipinto, dopo alcuni passaggi in varie collezioni, nel 1977, è stato acquistato dal "J. Paul Getty" Museum di Los Angeles (Stati Uniti d'America), dove è attuale conservato.
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
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