Kirk Kilgour
Kirk Kilgour Laico | |
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laico, sportivo | |
Kirk Kilgour | |
Età alla morte | 54 anni |
Nascita | Los Angeles 28 dicembre 1947 |
Morte | Denver 10 luglio 2002 |
Kirk Kilgour (Los Angeles, 28 dicembre 1947; † Denver, 10 luglio 2002) è stato uno sportivo e laico statunitense. Subì un incidente stradale che lo costrinse sulla sedia a rotelle. Si è distinto per la fede e la forza da essa scaturita.
Biografia
Carriera sportiva
Durante i suoi primi studi (Mira Costa High School e Bellevue Community College), dimostra una grande predisposizione allo sport, praticando con successo baseball, atletica leggera e basket, diventando capitano della squadra di Bellevue ed essendo eletto Giocatore Difensivo dell'Anno dello Stato di Washington.
Nel 1968, il famoso allenatore Al Scates lo convince a dedicarsi a tempo pieno alla pallavolo e a trasferirsi all'Università di Los Angeles (California), dove, oltre a iscriversi al corso di laurea in psicologia che conclude brillantemente, inizia un'importante carriera che l'avrebbe portato a essere uno dei più grandi pallavolisti della sua epoca. Nello stesso anno debutta con la Nazionale di pallavolo maschile degli Stati Uniti d'America, dove giocherà per sette anni.
Nel 1970 e 1971, vince con la propria squadra il campionato universitario statunitense.
Nel 1973 l'Ariccia Volley Club, neopromossa in serie A, lo ingaggia facendolo diventare il primo pallavolista statunitense a militare nel campionato italiano. Nella stagione 1973 - 1974 arriva secondo in campionato, mentre, l'anno successivo, vince lo scudetto. Oltre a giocare con la squadra, frequenta le scuole di Ariccia dove tiene, come supplente, lezioni gratis di inglese e ginnastica.
Nell'autunno 1975 viene nominato assistente allenatore della Nazionale italiana di pallavolo maschile.
L'incidente
All'apice della carriera sportiva accade l'evento destinato a fare da spartiacque nella sua vita: è l'8 gennaio 1976, proprio durante un allenamento, al Palazzetto dello Sport di Roma, mentre svolge un esercizio al "cavallo", cadde malamente, subendo una lussazione della quinta vertebra cervicale con lesione al midollo spinale, con conseguente totale e irreversibile paralisi ai quattro arti.
Da quel giorno Kirk Kilgour, tornato nel frattempo negli Stati Uniti, non si è rassegnato alla "condizione di fossile" (è una sua espressione), ma ha vissuto con grandissimo coraggio e forza d'animo su una sedia a rotelle, adattata alle sue particolari esigenze, grazie alla quale è riuscito a svolgere vari lavori: da commentatore sportivo e analista della pallavolo. Inoltre, si è dedicato a innumerevoli attività culturali e caritative, come scrittore, produttore, consulente sull'handicap, docente a corsi di motivazione e volontario negli ospedali.
La morte
Kirk Kilgour si è spento il 10 luglio 2002 a Denver, all'età di 54 anni, in seguito a delle complicanze dovute a una polmonite.
Alla sua memoria è intitolato il palasport della città di Ariccia (Roma).
Preghiera per il Giubileo dei malati
Durante il Giubileo dei malati (11 febbraio 2000), a Roma, in Piazza San Pietro, dalla sua sedia a rotelle, Kirk Kilgour ha letto davanti a papa Giovanni Paolo II una preghiera, che lui stesso aveva composto, commuovendo il mondo: essa è un messaggio di speranza, una dimostrazione di umiltà, un inno alla vita e il suo più profondo testamento spirituale.
« | Chiesi a Dio di essere forte per eseguire progetti grandiosi: Egli mi rese debole per conservarmi nell'umiltà. Domandai a Dio che mi desse la salute per realizzare grandi imprese: Egli mi ha dato il dolore per comprenderla meglio. Gli domandai la ricchezza per possedere tutto: mi ha fatto povero per non essere egoista. Gli domandai il potere perché gli uomini avessero bisogno di me: Egli mi ha dato l'umiliazione perché io avessi bisogno di loro. Domandai a Dio tutto per godere la vita: mi ha lasciato la vita perché potessi apprezzare tutto. Signore, non ho ricevuto niente di quello che chiedevo, ma mi hai dato tutto quello di cui avevo bisogno e quasi contro la mia volontà. Le preghiere che non feci furono esaudite. Sii lodato; o mio Signore, fra tutti gli uomini nessuno possiede quello che ho io! » |
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