Luigi Carlo Farini
Luigi Carlo Farini Laico | |
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Età alla morte | 53 anni |
Nascita | Russi 22 ottobre 1812 |
Morte | Quarto 1º agosto 1866 |
Luigi Carlo Farini (Russi, 22 ottobre 1812; † Quarto, 1º agosto 1866) è stato un giornalista, politico e medico italiano.
Cenni biografici
Luigi Carlo nacque a Russi (Ravenna) il 22 ottobre 1812 da Stefano, farmacista a Russi, e dalla moglie Marianna Brunetti.
Si laureò a Bologna in medicina ed esercitò per qualche anno la professione. Nel 1833 sposò Genevieffa Cassani, dalla quale ebbe l'anno seguente il figlio Domenico (più tardi anch'egli uomo politico), nel 1837 Ada, nel 1840 Armando, nel 1842 Ida. Fu costretto per le sue idee liberali, dopo il moto del 1843, a lasciare lo Stato pontificio per rifugiarsi in Toscana, poi a Parigi e infine a Lucca.
Con l'avvento di Pio IX e l'amnistia del 1846, il Farini tornò in patria. Era giornalista di tendenze moderate, fu segretario generale al ministero dell'Interno durante il primo ministero costituzionale. Fu poi inviato, allo scoppio della guerra del 1848, al campo del re Carlo Alberto di Savoia. Fu deputato di Russi e di Ravenna ed ebbe affidata da Pellegrino Rossi la direzione generale della sanità. Abbandonò Roma alla proclamazione della repubblica, si ritirò in Toscana, poi a Torino dove diede alle stampe la famosa Storia dello Stato romano dal 1815 al 1850.
Prese la cittadinanza sarda e fu deputato nel parlamento sabaudo dal 1849 al 1865. Assunse per conto del Cavour la direzione de Il Risorgimento. Ministro dell'Istruzione nel Gabinetto Massimo d'Azeglio, favorì il "connubio" Cavour-Rattazzi e, fedele interprete della politica di Cavour, ne affiancò l'opera con le sue lettere pubblicate sul Morning Post.
Fu inviato nel 1859 quale commissario a Modena, che aveva proclamato la decadenza del duca. Dopo l'armistizio di Villafranca si fece proclamare dittatore dell'Emilia e condusse in porto con grande abilità l'annessione al regno sabaudo.
Divenuto ministro dell'Interno del governo Cavour nel gennaio 1860, preparò la legge sulle regioni, ripresa poi dal successore Marco Minghetti; quindi fu luogotenente del re a Napoli. Dopo la crisi del ministero Rattazzi, formò il governo e lo resse dal dicembre 1862 al marzo 1863, allorché, ammalato, fu costretto ad abbandonare la vita politica.
Morì a Quarto di Genova, dove si era trasferito per un ultimo tentativo di miglioramento, il 1º agosto 1866. Morì povero, la Camera dei deputati assegnò alla vedova una pensione annua e un assegno per i servizi resi dal Farini alla patria.
Opere
- Dell'unione dell'acetato di morfina al solfato di Chinina nella cura delle febbri intermittenti, in Bullettino della Società Medico Chirurgica di Bologna, Nobili e C., Bologna, vol. VII, 1833
- Malattie convulsive da arterite, in Bullettino della Società Medico Chirurgica di Bologna, Nobili e C., Bologna, vol. VIII
- Sulle febbri intermittenti, Memoria del Dott. L.C. Farini di russi medico di Montescudo, Tip Casali, Forlì 1835
- Della elettricità nella cura del tetano, Tip. Nobili e C., Bologna 1838
- Sulle questioni sanitarie ed economiche agitate in Italia intorno alle risaie - Studi e Ricerche, Tip. Galileiana, Firenze 1845"
- Storia dello Stato Romano dall'anno 1815 al 1850, Tip. Ferrero e Franco, Torino 1850-1859, 4 voll. online
- Storia d'Italia dall'anno 1814 ai nostri giorni, Tip. Franco, Torino 1854-1859, 2 voll.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Presidente del Consiglio Regno d'Italia | Successore: | |
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Urbano Rattazzi | dicembre 1862 - marzo 1863 | Marco Minghetti |
Bibliografia | |