Maria De Coppi
Maria De Coppi, M.C.C.I. Religiosa | |
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Età alla morte | 82 anni |
Nascita | Santa Lucia di Piave 23 novembre 1939 |
Morte | Chipene 6 settembre 2022 |
Professione religiosa | 29 settembre 1960 |
Maria De Coppi (Santa Lucia di Piave, 23 novembre 1939; † Chipene, 6 settembre 2022) è stata una religiosa e educatrice italiana, appartenente all'ordine delle Missionarie Comboniane. È stata uccisa in Mozambico, dove era missionaria dal 1963, in un attacco da parte di fondamentalisti islamici alla missione di Chipene.
L'attacco
Il 6 settembre 2022 i ribelli hanno assaltato la missione, dando fuoco a tutte le opere parrocchiali. La parrocchia di Chipene accoglie centinaia di persone che scappano dalla guerriglia tra mercenari ruandesi e i gruppi terroristici islamici. Due sacerdoti sono riusciti a scappare e sono stati messi in salvo dal vescovo di Nakala, Suor Maria invece non ce l’ha fatta: aveva preso i voti il 29 settembre 1960 e tre anni dopo si era imbarcata per la prima volta verso il Mozambico, a bordo di una nave portoghese. Un viaggio di 31 giorni che l'avrebbe condotta in quella che sarebbe diventata la sua seconda patria. Suor Maria era giunta in Mozambico quando ancora era una colonia del Portogallo, e successivamente il Paese era stato sconvolto da un lacerante conflitto fratricida. Qui, in periodi diversi, era tornata come missionaria nel 1997 e nel 2005 e operava in un convitto femminile, dove si prendeva cura con tanta dedizione delle ragazze povere e della loro formazione e istruzione. Aveva la cittadinanza mozambicana
Gli attacchi degli estremisti, partiti dal nord del Paese, hanno raggiunto la missione gestita da religiosi friulani. Una zona, quella di Nacala, che fino a poco tempo fa sembrava lontana dal rischio di violenze dovute all'espansione progressiva di gruppi legati all'Isis. Secondo le prime informazioni, De Coppi sarebbe l'unica vittima dell'agguato. Aveva partecipato a diverse missioni nella provincia di Nampula e conosceva bene il territorio. I due preti veneti che vi lavoravano, don Loris Vignandel, già parroco di Chions, e don Lorenzo Barro, già parroco di Aviano, sono riusciti a sfuggire all'attacco.
Situazione attuale in Mozambico
Il Mozambico è al centro di un progressivo avanzamento di gruppi terroristici di matrice islamica. L'Unione Europea, recentemente, ha deciso di finanziare con 1,9 milioni di euro la missione militare SAMIM della Comunità per lo sviluppo dell’Africa australe (SADC) in Mozambico, impegnata a combattere sul terreno contro i jihadisti pro-ISIS. L’Europa, inoltre, ha approvato un totale di 89 milioni di euro di fondi per la formazione e il rafforzamento delle capacità delle truppe mozambicane (FADM) nell’ambito dello Strumento Europeo per la Pace (EPF). Le nuove risorse dovrebbero fornire un aiuto alle forze di SAMIM in un momento-chiave, in quanto i terroristi hanno cominciato a rialzare la testa in diverse aree della regione.
Le interviste
In una recente intervista aveva raccontato sui primi anni in Africa: « Ho raggiunto la mia destinazione dopo 31 giorni di nave. E dopo aver imparato il portoghese, com’era d’obbligo. Ho vissuto in questo Paese momenti belli e difficili: prima quelli della colonizzazione, poi della guerra, quindi della pace e, purtroppo del terrorismo».
Diceva la religiosa: « Mi sento parte di quella terra e di quel popolo in mezzo al quale ho vissuto la mia vita. Anche se gli ultimi due anni sono stati molto duri...Al nord del Paese è in corso una guerra per i giacimenti di gas e la gente soffre e scappa: nella mia parrocchia ci sono 400 famiglie che arrivano dalla zona di guerra. Poi è venuto il ciclone. Infine l'anno scorso la siccità si è prolungata per tanto tempo. Oggi a Nampula c'è una estrema povertà».
In quasi sessant’anni di missione ha assistito poveri, sfollati e bisognosi. "Quando sono arrivata, - raccontava - i mozambicani si sentivano disprezzati per il colore della pelle e questo mi feriva, perché sono persone come noi". Nella parrocchia di Chipene venivano accolti i profughi in fuga dal fondamentalismo jihadista e dalla guerriglia che imperversa nel nord del Paese. Suor Maria e le sue consorelle si prendevano cura di loro, finché ieri notte il terrore è piombato sulla missione con fiamme, distruzione e saccheggi.
Suor Maria era scampata a un attentato in cui erano morte 17 persone. « Stavamo viaggiando in un convoglio. I guerriglieri ci hanno sparato. Io sono uscita dall'auto e mi sono gettata a terra, sotto le pallottole. Ho pregato: Signore salvami. È arrivato un soldato, non sapevo se dell’esercito regolare o della guerriglia. Mi ha chiesto se ero ferita. Non lo so, gli risposi. Mi ha trascinato dietro una pianta e mi ha rassicurata, che era un regolare. Mi ha caricata sulle spalle e mi ha poi protetto, sistemandomi in un ruscello che non aveva acqua. Poi, quando è finita la sparatoria, mi ha ricaricata sulle spalle e mi ha portato fino all’auto».
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