Museo Berenziano di Cremona
| Museo Berenziano di Cremona | |
| Altobello Meloni, Adorazione dei pastori (1512 - 1514), olio su tavola | |
| Categoria | Musei di seminario |
|---|---|
| Stato |
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| Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Lombardia |
| Regione |
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| Provincia | Cremona |
| Comune |
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| Diocesi | Diocesi di Cremona |
| Indirizzo |
Via Milano, 5 26100 Cremona (CR) |
| Telefono | +39 0372 458289 |
| Fax | +39 0372 29135 |
| Posta elettronica | museoberenziano@gmail.com |
| Proprietà | Seminario vescovile |
| Tipologia | arte sacra, archeologico, naturalistico |
| Contenuti | ceramiche, dipinti, monete, paramenti sacri, reperti archeologici, sculture, suppellettile liturgica, |
| Servizi | accoglienza al pubblico, biblioteca, visite guidate |
| Sede Museo | Seminario vescovile |
| Fondatori | mons. Angelo Berenzi |
| Data di fondazione | 1913 |
Il Museo Berenziano di Cremona, allestito nel Seminario vescovile, è stato istituito nel 1913 da mons. Angelo Berenzi in seguito alla donazione delle sue collezioni allo stesso Seminario vescovile.
Storia
Nel 1913, mons. Angelo Berenzi, canonico della Cattedrale, storico e docente presso il Seminario stesso, donava all'istituzione le opere d'arte e gli oggetti raccolti nel corso della sua vita, fondando così un museo dedicato alla memoria della madre Caterina Gorno, da poco defunta.
Nel tempo, il nucleo originario della collezione, si è ampliato con l'aggiunta di reperti archeologici, opere e oggetti provenienti da lasciti e donazioni successive, come la copia di un'anfora etrusca inviata da papa Benedetto XV.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale si sviluppa in tre sezioni espositive:
- Archeologica con reperti archeologici di scavo, quali terrecotte, monete, bronzetti ed armi;
- Storico-naturalistica con erbari (XVIII secolo), esemplari zoologici, minerali e rocce;
- Artistica con opere di Romanino, Parmigianino, Campi, Cima da Conegliano, Meloni, Genovesino e altri.
Di particolare interesse storico-artistico e culturale:
Il Museo conserva reperti, opere e oggetti, fra cui spiccano per interesse storico-artistico e valore culturale:
- Tre tavolette da soffitto (seconda metà del XV secolo) di Bonifacio Bembo.
- Statua di san Sebastiano (primo quarto del XVI secolo), in legno policromo, di Giovanni Angelo Del Maino.
- Adorazione dei pastori (1512 - 1514), olio su tavola, di Altobello Meloni.[1]
- Matrimonio mistico di santa Caterina d'Alessandria (secondo quarto del XVII secolo), olio su tela, di Luigi Miradori, detto il Genovesino.[2]
- Statua di Gesù Cristo risorto (fine XVII - inizio XVIII secolo), in legno, policromo e dorato, attribuito a Giacomo Bertesi.
- Bacio di Giuda Iscariota (1840 ca.), olio su tela, di Giuseppe Diotti.
- Icone, databili dal XV al XIX secolo.
- Incisioni di Rembrandt, Durer e Callot.
Completa la visita, la biblioteca del Seminario dove sono conservati preziosi incunaboli e libri antichi a stampa.
Galleria fotografica
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| Note | |
| Bibliografia | |
| Voci correlate | |
| Collegamenti esterni | |
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