Diocesi di Cremona

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Diocesi di Cremona
Dioecesis Cremonensis
Chiesa latina
Duomo Cremona.jpg
vescovo Antonio Napolioni
Sede Cremona
Suffraganea
dell'arcidiocesi di Milano
Regione ecclesiastica Lombardia
Diocesi di Cremona.png
Mappa della diocesi
Nazione bandiera Italia
Vicario Massimo Calvi
Vescovi emeriti: Dante Lafranconi
Parrocchie 222
Sacerdoti 323 di cui 295 secolari e 28 regolari
982 battezzati per sacerdote
49 religiosi 301 religiose 14 diaconi
366.503 abitanti in 1.917 km²
317.208 battezzati (86,5% del totale)
Eretta IV secolo
Rito romano
Indirizzo

Piazza S. Antonio M. Zaccaria 5, 26100 Cremona, Italia

tel. +390372495011 fax. 0372.495.017 @
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Dati online 2017 (gc ch)
Dati dal sito web della CEI
Collegamenti interni
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La diocesi di Cremona (in latino: Dioecesis Cremonensis) è una sede della Chiesa cattolica suffraganea dell'arcidiocesi di Milano appartenente alla regione ecclesiastica Lombardia. Nel 2016 contava 317.208 battezzati su 366.503 abitanti. È attualmente retta dal vescovo Antonio Napolioni.

Territorio

La diocesi comprende l'area orientale della provincia di Cremona sino a Casalmaggiore e il territorio collocato tra i fiumi Oglio e Po in provincia di Mantova, ossia la zona di Viadana, eccetto la frazione di Cizzolo (Viadana) che appartiene alla diocesi di Mantova. Anche a nord ovest supera i confini provinciali, in quanto comprende parte del territorio della bassa Bergamasca a sud del Fosso bergamasco, il cui centro principale è Caravaggio con il suo santuario nonché la cittadina milanese di Cassano d'Adda.
Non fa parte della diocesi cremonese l'area cremasca, sottoposta alla giurisdizione della diocesi di Crema.

Sede vescovile è la città di Cremona, dove si trova la cattedrale di santa Maria Assunta.

Il territorio è suddiviso in 224 parrocchie.

Storia

Il cristianesimo raggiunse Cremona probabilmente attraverso la predicazione di sant'Anatalone, già nell'anno 55.

La diocesi fu eretta nel IV secolo. Originariamente era suffraganea dell'arcidiocesi di Milano. Il primo vescovo di cui si abbiano notizie è Stefano.

A partire dall'VIII secolo e ancora per tutto il IX e il X secolo i vescovi cremonesi ottennero vari privilegi ed esenzioni da parte dell'imperatore.

Liutprando, nella seconda metà del X secolo fu probabilmente il vescovo più famoso dell'epoca medievale. Fu un celebre diplomatico e cronista e si impegnò in una difficile missione a Costantinopoli.

Il vescovo Sicardo, all'inizio del XIII secolo prese parte alle Crociate. Fu anche un fervoroso promotore del culto di sant'Omobono, che morto a Cremona il 15 novembre 1197 ebbe dalla Santa Sede l'approvazione del culto già il 12 gennaio 1198 con una bolla di papa Innocenzo III. Sant'Omobono è il patrono principale della diocesi. Anche Sicardo lasciò ai posteri una cronaca.

Nella seconda metà del XV secolo e all'inizio del secolo successivo Cremona fu travagliata da guerre. Nel periodo di dominazione veneziana le fu dato come vescovo Gerolamo Trevisan, che dovette abbandonare la città quando fu riconquistata dai francesi in seguito alla vittoria nella battaglia di Agnadello.

Durante l'occupazione francese il vescovo Omobono Offredi ottenne da Napoleone Bonaparte il calice d'oro usato da San Carlo Borromeo e in seguito dal viceré d'Italia la restituzione di quattro chiese che si volevano abbattere.

Dal 1962 il vescovo Danio Bolognini con approvazione della Sede Apostolica ha elevato Nostra Signora di Caravaggio a compatrona della diocesi cremonese.

Il capitolo

Nella cattedrale è presente il per-insigne Capitolo, denominato ufficialmente "Capitolo dei Canonici della Beata Vergine Assunta nella Chiesa Cattedrale di Cremona", il più antico e illustre collegio della città. La sua esistenza è attestata dallo storico Giuseppe Bresciani già nell'VIII secolo.

Tanti i poteri, le proprietà e i privilegi appartenuti nella storia al Capitolo, i cui membri, solitamente cadetti del patriziato, nel IX secolo sono chiamati "fratelli canonici" o "cardinali della Santa Chiesa cremonese". Oggi l'unico privilegio è l'uso della croce patriarcale (concessa nel 1414 dall'antipapa Giovanni XXIII per l'ospitalità ricevuta).

Quanto all'abito, dopo il Concilio Vaticano II il capitolo ha rinunciato ai rivestimenti sontuosi dell'ermellino, della cappa magna (concessa nel 1591 da papa Gregorio XIV, che era stato per trent'anni vescovo di Cremona e regalò al capitolo anche la reliquia della Sacra Spina), della veste filettata di rosso con fascia violacea e fiocchi, della veste paonazza e del fiocco rosso sul tricorno, nonché della mantellotta paonazza, oltre a quelli confermati da papa Pio XI nel 1923 (i privilegi dei Protonotari apostolici ad instar participantium, con il privilegio dei pontificali, della mitria e della croce pettorale, con l'anello gemmato).

I canonici, che oggi hanno conservato il titolo di monsignore e con la facoltà di indossare la mozzetta violacea, hanno sempre esercitato un rilevante ruolo nel governo della diocesi, con la facoltà di elezione dei vescovi (fino alle bolle in contrario di papa Bonifacio VIII). Oggi hanno perso tutta questa rilevanza, compresa la nomina dell'amministratore diocesano in sede vacante e l'esame delle pratiche amministrative di maggior importanza, attualmente demandato al Collegio dei Consultori. Dal 1990 il Capitolo non si occupa più nemmeno dell'amministrazione della cattedrale: un solo canonico fa parte, per diritto, del Consiglio della Cattedrale, nominato dal vescovo.

Cronotassi dei vescovi

Statistiche

La diocesi al termine dell'anno 2016 su una popolazione di 366.503 persone contava 317.208 battezzati, corrispondenti al 86,5% del totale.

Bobliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni