Museo Diocesano della Cattedrale e cunicoli etruschi di Chiusi

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Museo Diocesano della Cattedrale e cunicoli etruschi di Chiusi
MuDiCat Chiusi salaespositiva.jpg
Sala espositiva
Categoria Musei diocesani
Stato bandiera Italia
Regione ecclesiastica Regione ecclesiastica Toscana
Regione Stemma Toscana
Provincia Siena
Comune Chiusi
Diocesi Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza
Indirizzo Piazza Carlo Baldini, 7
53043 Chiusi (SI)
Telefono +39 0578 226975, +39 0578 226490
Fax +39 0578 226490
Posta elettronica museocattchiusi@alice.it
Proprietà Cattedrale
Tipologia arte sacra, archeologico, architettura
Contenuti arredi sacri, ceramiche, codici miniati, dipinti, lapidi, libri antichi a stampa, metalli, monete, mosaici, paramenti sacri, reperti archeologici, sculture, suppellettile liturgica, tessuti, vetri
Servizi accoglienza al pubblico, biblioteca, biglietteria, bookshop, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate
Sede Museo 1° Palazzo Vescovile
Datazione sede 1° XV secolo
Sede Museo 2° Cunicoli etruschi
Datazione sede 2° V - I secolo a.C.
Fondatori mons. Giuseppe Conti
Data di fondazione 1932

Il Museo Diocesano della Cattedrale e cunicoli etruschi di Chiusi (Siena) collocato nel Palazzo Vescovile (XV secolo), venne istituito nel 1932, per volere del vescovo Giuseppe Conti (1917 - 1941) per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Concattedrale di San Secondiano e dal territorio diocesano.

Storia

Il Museo, istituito nel 1932 dal vescovo Giuseppe Conti, nel 1984 è stato ampliato e rinnovato, secondo i moderni criteri museali, durante l’episcopato di Alberto Giglioli (1986 - 2000).

Nel 1990 è stato ulteriormente sviluppato con l'apertura di quattro nuove sale nel Palazzo Vescovile, per esporre e conservare altre opere, provenienti da parrocchie della Diocesi di Chiusi. Successivamente è stato aperto il percorso sotterraneo, detto Labirinto di Porsenna, che attraverso i cunicoli etruschi, conduce alla cisterna etrusco-romana ed alla salita sulla torre campanaria.

Percorso espositivo e opere

L'itinerario museale si sviluppa, su tre piani, in quattro sezioni espositive, lungo il quale sono presentati reperti archeologici, opere e suppellettile liturgica, databili , databili dal dal II secolo a.C. al XX secolo.

Sezione I

Nella sezione sono presentati, pregevoli testimonianze di epoca romana, tra i quali spiccano:

  • Urna cineraria marmorea di epoca augustea;
  • Sarcofago romano con Scene di battaglia contro i barbari (fine II - inizi III secolo), in marmo.
  • Mosaico pavimentale bianco e nero (fine IV e inizi V secolo), proveniente da un edificio emerso durante gli scavi nella zona presbiteriale della Concattedrale di San Secondiano.

Sezione II

Bottega degli Embriachi, Reliquiario a cofanetto con Storie di Susanna (XV secolo), legno ed avorio

La sezione espone preziosi oggetti liturgici e paramenti sacri, databili dal XV - XIX secolo, provenienti per la maggior parte dalla Concattedrale, fra i quali si notano:

Sezione III

Nella sono custoditi:

Sezione IV

La sezione inaugurata nel 1992 espone opere d'arte e suppellettile liturgica provenienti dal territorio diocesano. Di grande interesse storico-artistico:

Percorso sotterraneo detto Labirinto di Porsenna (V secolo a.C.)

Labirinto di Porsenna e campanile

Completa la visita al Museo, il cosiddetto Labirinto di Porsenna:[3] si tratta di un percorso sotterraneo di circa 130 metri costituito da cunicoli sotterranei etruschi (V secolo a.C.), facenti parte di un complesso sistema idraulico, che in gran parte si snodano sotto l'area del Duomo, e sono collegati con la superficie attraverso pozzi, successivamente interrati. Il "labirinto" conduce fino ad una una grande cisterna etrusco-romana (I secolo a.C.) e alla salita sulla torre campanaria (XII secolo) a 24 metri di altezza.

La tradizione popolare ha per lungo tempo identificato queste gallerie con "l'inestricabile labirinto" che si trovava nel basamento del grandioso Mausoleo di Porsenna, descritto da Plinio il Vecchio in un passo della sua Naturalis Historia.

Note
  1. Scheda dell'opera nel Catalogo della Fondazione "Federico Zeri"
  2. Ibidem
  3. Secondo la tradizione storica romana, Porsenna (fine VI secolo a.C.) era il lucumone etrusco di Chiusi, che avrebbe tentato di riconquistare Roma per restituirla al re Tarquinio il Superbo e che sarebbe stato, alla sua morte, inumato nel territorio chiusino in un grande mausoleo.
Bibliografia
  • Erminia Giacomini Miari, Paola Mariani, Musei religiosi in Italia, Touring Editore, Milano 2005, p. 267 ISBN 9788836536535
Voci correlate
Collegamenti esterni