Orazione a San Michele Arcangelo

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L'Orazione a San Michele Arcangelo è una preghiera composta in latino nel 1884 da papa Leone XIII.

Propriamente è un esorcismo minore, cioè una preghiera a Dio contro il diavolo che può essere recitata da chiunque (come il "liberaci dal male" del Padre nostro), diversamente dagli esorcismi maggiori riservati ai soli esorcisti su incarico episcopale.

Inizialmente il papa ne raccomandò la recita a livello personale, nel 1886[1] ne impose la recita al termine di tutte le messe cattoliche "basse" (cioè non solenni e non cantate) assieme ad altre preghiere (le cosiddette Preci Leonine) che erano già state introdotte nel 1884.[2]

In seguito alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II, la recita della preghiera e delle altre preci leonine fu soppressa nel 1964[3] lasciandone comunque libertà nella recita personale.

Testo

(LA) (IT)
« Sancte Michael Archangele,
defende nos in proelio;
contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium.
Imperet illi Deus, supplices deprecamur:
tuque, Princeps militiae caelestis,
Satanam aliosque spiritus malignos,
qui ad perditionem animarum
pervagantur in mundo,
divina virtute, in infernum detrude.
Amen.
 »
« San Michele Arcangelo,
difendici in battaglia;
sii presidio contro il male e le insidie del diavolo.
Che Dio imperi su di lui, preghiamo supplici:
e tu, Principe della milizia celeste,
con virtù divina, ricaccia nell'inferno
Satana e gli altri spiriti maligni
che si aggirano per il mondo
per causare la perdizione delle anime.
Amen. (traduzione conoscitiva) »

Storia

Molti anni dopo l'introduzione della preghiera (1884) e la morte di papa Leone XIII (1903) iniziò a circolare un racconto relativo alla genesi della preghiera, che sarebbe avvenuta in seguito a una visione del diavolo avuta dal papa. Di questa presunta visione non se ne trova traccia nelle fonti coeve. Secondo una versione molto diffusa ma imprecisa, il racconto della visione sarebbe stato pubblicato per la prima volta in un articolo imprecisato di numero imprecisato della Civiltà Cattolica nel 1930.

Più preciso è il riferimento a un articolo della rivista La Settimana del Clero (n. 13 del 30 marzo 1947) a firma dell'abate Domenico Pechenino, poi ripreso dalla rivista Ephemerides Liturgicae (vol. LXIX 1955, pp. 58–59, nota 9). La notizia della visione sarebbe contenuta anche nella Lettera pastorale per la quaresima del 1946 del cardinale bolognese Giovanni Battista Nasalli Rocca, dove citerebbe come sua fonte Rinaldo Angeli, segretario particolare di papa Leone.[4]

Secondo questo racconto,[5] il 13 ottobre 1884, finito da poco di celebrare Messa nella cappella vaticana, Leone XIII si blocca una decina di minuti. Il suo viso, diranno i testimoni, rivela insieme terrore e meraviglia. Poi papa Pecci raggiunge in fretta il suo studio, siede al tavolo e scrive di getto una preghiera all'Arcangelo Michele. Mezz'ora dopo chiama il segretario e gli consegna il foglio con l'ordine di stamparlo e inviarlo a tutti i vescovi del mondo perché recitino la supplica alla fine della Messa. Leone XIII racconterà di aver avuto, in quei pochi minuti, un'agghiacciante visione di "legioni di demoni" attaccare la Chiesa fin quasi a distruggerla e di aver assistito all'intervento difensivo e decisivo dell'Arcangelo. "Poi – soggiunse - ho visto San Michele Arcangelo intervenire non in quel momento, ma molto più tardi, quando le persone avessero moltiplicato le loro ferventi preghiere verso l’Arcangelo".

L'obbligo posto da Leone XIII fu sciolto solo con la riforma liturgica che seguì il Concilio Vaticano II.

La preghiera fu inserita, in forma estesa, in un esorcismo maggiore che lo stesso pontefice fece inserire nel Rituale Romanum.

Nel 1994 papa Giovanni Paolo II, in occasione del Regina coeli, ha invitato i fedeli a non dimenticare questa preghiera e a recitarla.[6]

Nel 2018 in occasione del mese mariano di ottobre papa Francesco chiese che la preghiera fosse recitata alla fine del rosario assieme all'invocazione mariana Sub tuum praesídium.[7]

Note
  1. Irish Ecclesiastical Review, 1886, p. 1050, online
  2. Acta Sanctae Sedis, 1884, pp. 239–240, online.
  3. 26 settembre 1964, istruzione Inter Oecumenici n. 48, § j, online.
  4. S.N., "Gli esorcismi nel rituale romanum da Leone XIII a Pio XII", su scrutatio.it, online
  5. San Michele Arcangelo, su vaticannews.va, online
  6. Regina Coeli, 24 aprile 1994, online.
  7. Comunicato della Sala Stampa della Santa Sede, 29.09.2018, online.
Voci correlate