Piscina di Siloe
Piscina di Siloe | |
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Sito della piscina di Siloe | |
Civiltà | Ebraica |
Oggetto generico | Luogo ad uso pubblico |
Oggetto specifico | Impianto balneare |
Localizzazione | |
Stato | Israele |
Comune | Gerusalemme |
Coordinate geografiche | |
Israele |
La piscina di Siloe (o Siloam) è un sito archeologico localizzato nella parte inferiore del fianco meridionale del monte Ophel, che ora si trova a sud est e fuori dalle mura cittadine della Città vecchia di Gerusalemme.
La piscina era alimentata dalle acque della sorgente di Gihon (1Re 1,33 ; 2Re 20,20 ; 2Cr 32,30 ; Sir 48,17 [1]), che venivano fatte affluire tramite due acquedotti:
- il canale dell'età del bronzo medio: un intaglio profondo 6 metri scavato direttamente nella roccia e ricoperto da lastre di pietra, e databile appunto all'età del bronzo medio, ca. XIX secolo a.C.;
- il tunnel di Ezechia: un tunnel di 533 metri scavato anch'esso nella roccia e databile al regno di re Ezechia, verso il 704 a.C.[2].
Nella Bibbia
La piscina è menzionata diverse volte nella Bibbia: nell'Antico Testamento Is 8,6 menziona le acque della piscina, mentre Is 22,9 fa riferimento alla costruzione del tunnel di Ezechia.
Al tempo di Gesù
Al tempo di Gesù il rito della Festa delle Capanne, che aveva un significato messianico, contemplava lo svolgimento di una processione, che veniva solennemente ad attingere acqua alla piscina, che all'epoca era l'unico serbatoio della città. Il rito aveva il significato di onorare la dinastia davidica, di cui la piscina era divenuta un simbolo, allorché Isaia aveva rimproverato al popolo di disprezzare questa "acque che scorrono placidamente" (Is 8,6 )[3].
Il Vangelo secondo Giovanni cita la piscina nella Pericope del cieco nato (9,7.11): Gesù vi manda il cieco perché vi si lavi ed acquisisca la vista[4]. L'evangelista pone un'identificazione tra Siloe e "l'Inviato", in base a un'etimologia che si può giustificare[5], che è un evidente riferimento a Gesù stesso.
Nella storia
Un importante intervento di restauro della piscina venne fatto nel V secolo d.C., in età bizantina, per volere dell'imperatrice Elia Eudossia.
La piscina, dopo essere stata abbandonata e lasciata andare in rovina, viene parzialmente riutilizzata ai nostri giorni. È circondata da un alto muro in pietra da ogni lato, fatta eccezione per un arco d'ingresso al tunnel di Ezechia, scoperto solo nel XIX secolo, è di piccole dimensioni e si trova accanto ad una piccola moschea, che in parte vi è stata anche costruita sopra.
Note | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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