Salve Regina

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Il testo latino e la traduzione italiana
Salve, Regina, Mater misericordiae,
vita, dulcedo, et spes nostra, salve.

Ad te clamamus, exsules filii Evae,
ad te suspiramus, gementes et flentes
in hac lacrimarum valle.

Eia ergo, advocata nostra,
illos tuos misericordes oculos
ad nos converte.

Et Iesum, benedictum fructum ventris tui,
nobis, post hoc exilium, ostende.

O clemens, O pia,
O dulcis Virgo Maria.

Salve, Regina, madre di misericordia;
vita, dolcezza e speranza nostra, salve.

A Te ricorriamo, esuli figli di Eva;
a Te sospiriamo, gementi e piangenti
in questa valle di lacrime.

Orsù dunque, avvocata nostra,
rivolgi a noi
gli occhi tuoi misericordiosi.

E mostraci, dopo questo esilio, Gesù,
il frutto benedetto del tuo Seno.

O clemente, o pia,
o dolce Vergine Maria![1]

In taluni casi viene aggiunto:

Ora pro nobis sancta Dei Genetrix
Ut digni efficiamur promissionibus Christi.
Prega per noi Santa Madre di Dio
Affinché siamo resi degni delle promesse di Cristo.

La Salve Regina è un'antifona mariana. La preghiera, composta in latino, risale al Medioevo.

È tra le preghiere mariane più conosciute, insieme alla Regina Coeli, all'Ave Regina Coelorum e all'Alma Redemptoris Mater.

Composizione

L'origine della preghiera è fatta risalire al XI secolo. La tradizione più diffusa la attribuisce al monaco Ermanno di Reichenau[2]. Viene anche attribuita a:

La forma attuale si è formalizzata nell'Abbazia di Cluny nel XII secolo.

Uso

Beato Angelico, Incoronazione della Vergine.

I Domenicani hanno introdotto la Salve Regina nella preghiera di compieta nel 1221 . I Cistercensi la utilizzano dal 1251. I Certosini la cantano ogni giorno, dal XII secolo, ai vespri.

Nel 1250 papa Gregorio IX la approvò e prescrisse il suo canto a conclusione della preghiera di Compieta.

Tradizionalmente viene anche recitata a conclusione del rosario.

Musica

La Salve Regina in notazione gregoriana

Il tema musicale gregoriano è considerato originario dell'XI secolo, e rappresenta uno degli esempi più antichi di musica sacra tuttora in uso.

Il patrimonio gregoriano, nel Liber Usualis, conserva due differenti melodie scritte su questo testo, la prima, un po' più melismatica, in I modo (Dominica ad Completorium)[4], la seconda in V modo (tonus simplex), molto più semplice, ed è quella abitualmente cantata dai fedeli.

Numerosissimi, poi, sono i compositori che, nel corso della storia, hanno musicato questo testo. Fra questi si possono ricordare:

  • Marc-Antoine Charpentier
  • Pierre de La Rue
  • Gabriel Fauré
  • Georg Friedrich Händel
  • Franz Joseph Haydn
  • Leonardo Leo
  • Franz Liszt
  • Jean-Baptiste Lully
  • Giovanni Battista Pergolesi
  • Niccolò Porpora
  • Francis Poulenc
  • Antonio Salieri
  • Alessandro Scarlatti
  • Franz Schubert
  • Antonio Vivaldi

Traduzioni

Il titolo così suona nelle varie lingue:

  • (DE) Sei gegrüßt, o Königin
  • (EN) Hail Holy Queen
  • (EO) Saluton Reĝino
  • (FR) Salut, ô Reine
  • (PT) Salve Rainha
  • (VI) Lạy Nữ Vương
  • (HR) Zdravo, Kraljice
  • (RU) Славься, Царица, Slav‘sja, Zariza
Note
  1. Traduzione ufficiale italiana, Compendio del Catechismo della Chiesa cattolica, Congregazione per la Dottrina della Fede, Compendio del Catechismo della Chiesa cattolica - Appendice A: Preghiere comuni su vatican.va. URL consultato il 11-05-2009
  2. Così la Catholic Encyclopedia.
  3. (ES) Sito Web.
  4. Tale melodia è quella riportata nell'illustrazione al lato.
Voci correlate
Collegamenti esterni