San Clemente Maria Hofbauer
San Clemente Maria Hofbauer Presbitero | |
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al secolo Jan Hofbauer | |
Santo | |
Età alla morte | 69 anni |
Nascita | Taßwitz, Znojmo 26 dicembre 1750 |
Morte | Vienna 15 marzo 1820 |
Appartenenza | Redentoristi |
Ordinazione presbiterale | 1783 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 29 gennaio 1888, da Leone XIII |
Canonizzazione | 20 maggio 1909, da Pio X |
Ricorrenza | 15 marzo |
Patrono di | Vienna |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 15 marzo, n. 7:
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San Clemente Maria Hofbauer, al secolo Jan Hofbauer (Taßwitz, Znojmo, 26 dicembre 1750; † Vienna, 15 marzo 1820) è stato un sacerdote ceco della Congregazione del Santissimo Redentore: diede un notevole impulso al potenziamento e alla diffusione dei Redentoristi in Austria e in Polonia. Nel 1909 papa Pio X lo ha proclamato santo.
Vita
Nacque a Znaim (Repubblica Ceca) nel 1750 in una famiglia molto numerosa; nel 1757 morì il padre e la famiglia si trovò in difficoltà.
Pur desiderando diventare sacerdote, la situazione non gli permise di proseguire gli studi e a sedici anni lavorava come garzone in una panetteria. A vent'anni trovò lavoro presso un monastero come panettiere.
Dopo un anno intraprese un viaggio in Italia dove si ritirò come eremita a Quintiliolo, dopo sei mesi di questa esperienza religiosa ritornò in patria. Riprese il lavoro di panettiere nel monastero ma iniziò anche a studiare il latino. Alcuni anni dopo venne assunto in una prestigiosa panetteria di Vienna dove, con l'aiuto di due ricche signore, riuscì a riprendere gli studi presso l'Università.
A 33 anni intraprese un nuovo viaggio in Italia assieme a un compagno, qui incontra la comunità Redentorista e presso di essa venne ordinato sacerdote. Dopo un breve periodo venne mandato a Vienna per fondarvi una comunità redentorista. Ma il clima politico a Vienna non è favorevole l'Imperatore aveva decretato la chiusura di più di mille tra monasteri e conventi.
I due compagni si spostano quindi in Polonia a Varsavia dove riescono a fondare una comunità redentorista che conta cinque sacerdoti e tre fratelli laici. Anche in questo paese la situazione politica non era favorevole. La comunità subì parecchie vicissitudini, quattro compagni morirono avvelenati da un prosciutto regalato al convento, un altro venne ucciso a bastonate, in simili condizioni riuscirono comunque ad avviare un'opera caritativa accogliendo gli orfani e aiutando i poveri, per mantenere i quali Clemente dovette anche elemosinare e fare il garzone panettiere di notte.
La loro attività a Varsavia si interruppe vent'anni dopo quando subirono un processo e vennero espulsi dal paese.
Clemente ritornò a Vienna, continuando la sua opera di evangelizzazione, particolarmente tra i giovani e gli studenti. Tutti, anche i protestanti, sono attratti da quel presbitero che non fa miracoli, non dice niente di straordinario, con un carattere un poco burbero e irascibile che certo non aiuta, ma è di una fede e di una pace che conquistano. Morì il 15 marzo 1820 senza poter vedere la Casa Redentorista che finalmente l'imperatore gli aveva concesso di aprire.
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