San Gennaro Sánchez Delgadillo
San Gennaro Sánchez Delgadillo Presbitero · Martire | |
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Santo | |
Età alla morte | 40 anni |
Nascita | Zapopan 19 settembre 1886 |
Morte | Tamazulita 17 gennaio 1927 |
Ordinazione presbiterale | 20 agosto 1911 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 22 novembre 1992, da Giovanni Paolo II |
Canonizzazione | 21 maggio 2000, da Giovanni Paolo II |
Ricorrenza | 17 gennaio |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 17 gennaio, n. 8:
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San Gennaro Sánchez Delgadillo (Jenaro ) (Zapopan, 19 settembre 1886; † Tamazulita, 17 gennaio 1927) è stato un presbitero e martire messicano, canonizzato il 21 maggio del 2000 da Giovanni Paolo II con 24 compagni martiri della persecuzione messicana.
Biografia
Nacque a Zapopan, Jalisco, arcidiocesi di Guadalajara il 19 settembre 1886, figlio di Cristóbal Sánchez e Julia Delgadillo, poveri braccianti, ma ricchi di fede. Frequentò le scuole primarie nel suo paese, pur continuando ad aiutare i genitore nelle loro attività. Grazie ad una borsa di studio poté frequentare il Seminario diocesano di Guadalajara dove fu ordinato sacerdote il 20 maggio 1911.
Come sacerdote fu attivo in varie parrocchie messicane: Nochistlán Zacatecas, Zacoalco de Torres, San Marcos, Tecolotlán e Cocula. Il suo parroco di Tecolotlán elogiava la sua obbedienza e i fedeli ammiravano la sua rettitudine, il suo fervore, la sua eloquenza nella predicazione e con affetto ricordavano padre Jenaro quando chiedeva una buona preparazione per poter ricevere i sacramenti.
In Zacoalco fu arrestato una prima volta, per aver letto in chiesa la lettera pastorale del suo vescovo Francisco Orozco y Jiménez, dove si deplorava l'attentato alla libertà religiosa portato dalla nuova Costituzione messicana.
Entrato in clandestinità continuo ad amministrare i sacramenti e a celebrare la Messa.
I soldati ed alcuni coloni lo individuarono mentre insieme ad alcuni fedeli suoi amici andava per i campi. Vennero tutti lasciati liberi mentre padre Jenaro venne condotto su un colle vicino a Tecolotlán e su un albero prepararono la forca. Padre Jenaro posto di fronte al plotone, con eroica serenità proferì le seguenti parole:
« | Paesani, mi impiccheranno; io li perdono, che anche mio Padre Iddio li perdoni e che sempre viva Cristo Re! » |
I carnefici tirarono la corda cosi forte che la testa del martire batté violentemente su un ramo dell'albero. Dopo poco morì in quella stessa notte del 17 gennaio 1927.
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