San Ranieri Sacacceri

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San Ranieri Scacceri
Laico
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Santo
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Cecco di Pietro, San Ranieri di Pisa (ultimo quarto del XIV secolo), tempera su tavola
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 43 anni
Nascita Pisa
1118
Morte Pisa
17 giugno 1161
Sepoltura
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
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pontificato
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi
Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione [[]]
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 17 giugno
Altre ricorrenze
Santuario principale Duomo di Pisa
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di Nel 1632 l'arcivescovo di Pisa, il Clero locale, il Magistrato pisano, coll'annuenza della sacra Congregazione dei Riti elessero Ranieri patrono principale della città e della diocesi.
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

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Figli
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 17 giugno, n. 8:
« A Pisa, san Raniero, povero e pellegrino per Cristo. »

San Ranieri Scacceri (Pisa, 1118; † Pisa, 17 giugno 1161) è stato un pellegrino italiano.

Biografia

La vita di Ranieri ebbe una profonda trasformazione negli anni della giovinezza: nato nel 1118 da Gandolfo Scacceri, un ricco mercante di Pisa, trascorse la gioventù in frivolezze finché, a diciannove anni, incontrò Alberto, un eremita che era venuto ad abitare in città presso il monastero di San Vito: seguendo il suo esempio Ranieri scelse di abbandonare tutte le sue ricchezze per vivere in completa povertà. Si trasferì poi come pellegrino in Terra Santa dove soggiornò diversi anni dandosi alla mortificazione del corpo e alla penitenza.

Ritornò a Pisa nel 1154, condotto in patria dall'amico ammiraglio pisano Ranieri Bottacci, e si ritirò nello stesso monastero di San Vito dove anni prima aveva incontrato l'eremita Alberto. Già durante la sua vita si era diffusa la notizia di miracoli da lui compiuti. Morì in odore di santità nel 1161, il 17 giugno, giorno oggi in cui ricorre la sua memoria liturgica. La leggenda narra che alla sua morte le campane di Pisa suonarono da sole, tutte assieme, senza che nessuno le toccasse.

Culto

Pisa, Duomo, Tomba di san Ranieri

Nel 1284 san Ranieri, sostituendo san Sisto, diventò patrono della diocesi e della città di Pisa: quell'anno infatti, proprio nel giorno dedicato al vecchio patrono, il 6 agosto, la flotta pisana subì una pesante sconfitta ad opera delle navi genovesi durante la battaglia della Meloria, episodio che segnò la fine del predominio sui mari della Repubblica Pisana. Sentitisi traditi dal loro vecchio patrono, i pisani optarono per il loro concittadino.

Ogni anno viene ricordato con una caratteristica Festa di San Ranieri, distinta in due momenti: la luminara ed il palio remiero.

Ogni tanto l'urna contenente le spoglie del santo, collocata in epoca successiva in una cappella laterale del Duomo pisano, viene portata in processione solenne per le vie cittadine.

Molte sono le leggende che accompagnano la figura di Ranieri e vivono ancora nell'immaginario collettivo della città, non solo legate alle sue gesta da vivo. Ad esempio, da tempo immemore i pisani si tramandano la tradizione riguardante la burrasca di san Ranieri, secondo la quale ogni anno, nonostante il clima estivo, il santo metterebbe alla prova i propri concittadini scatenando la pioggia sulle loro teste.

Iconografia

Nel Camposanto monumentale di Pisa, il pittore Andrea di Bonaiuto (secolo XIV) dipinse ad affresco alcuni episodi della vita del Santo:

  • Conversione di san Ranieri;
  • San Ranieri presso il Santo Sepolcro rinuncia al mondo;
  • Tentazioni e miracoli di san Ranieri;
  • Viaggio e ritorno di san Ranieri;
  • Miracolo di Messina.

Sempre nel Camposanto di Pisa, il pittore Antonio Veneziano (seconda metà del secolo XIV) affrescò:

  • Morte di san Ranieri;
  • Miracoli di san Ranieri dopo la morte.
Bibliografia
  • Giorgio Batini, Album di Pisa, Firenze, La Nazione, 1972.
Voci correlate
Collegamenti esterni