Santa Notburga di Eben

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Santa Notburga di Eben
Vergine
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battezzata
Santa
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Eduard von Grützner, Santa Notburga di Eben (1895); Rattenberg (Austria), Augustinermuseum
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 48 anni
Nascita Rattenberg
1265
Morte castello di Rottenburg
16 settembre 1313
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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° vescovo di Roma
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerata da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione [[]]
Canonizzazione 25 marzo 1862, da Pio IX
Ricorrenza 14 settembre
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi falce
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrona di domestiche, contadini e loro figlie, gioventù rurale
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
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Firma [[File:{{{firma}}}|150x150px]]
Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 14 settembre, n. 8:
« Nel villaggio di Eben nel Tirolo, santa Notburga, vergine, che, casalinga, servì Cristo nei poveri, lasciando ai contadini un modello di santità. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

Santa Notburga di Eben (Rattenberg, 1265; † castello di Rottenburg, 16 settembre 1313) è stata una vergine austriaca. Su di lei sono state scritte numerose vitae ed eseguiti dipinti, dov'è raffigurata con una falce.

Biografia

Non si sono conservate fonti contemporanee sulla vita di questa santa. Il testo più antico relativo ad essa è un pannello votivo in legno utilizzato come elemento decorativo posto sul suo luogo di sepoltura. Esso scomparve nel 1862 ma ne conosciamo il contenuto in quanto ne è stato copiato il testo prima della sparizione[1]. La tradizione riporta che era una donna non sposata e nata da una famiglia di poveri contadini, all'età di diciotto anni entrò al servizio del Conte del castello di Rottenburg in qualità di cuoca: era solita dare ai poveri ciò che avanzava alla mensa del padrone, fatto che infastidiva molto il nobile stesso fino a costringere Notburga ad andarsene e a cercare un altro lavoro.

Incontrò un contadino con il quale stabilì un patto: dai vespri del sabato fino al lunedì mattina, non si sarebbe lavorato per santificare degnamente la domenica. L'uomo inizialmente accettò ma, in seguito, se ne pentì e cominciò a lamentarsi: egli riteneva questa interruzione troppo dannosa al suo lavoro agricolo. A causa di queste rimostranze, Notburga si arrabbiò: secondo una leggenda devozionale, prese una falce, chiamò Dio a testimone del patto e lanciò l'attrezzo in aria; questo rimase immobile nel vuoto, lasciando l'uomo allibito. Il contadino non cambiò atteggiamento, tanto che Notburga lo abbandonò, tornando a fare la cuoca dov'era prima.

Quando morì, i compaesani religiosi (che già la ritenevano santa, oltre che per l'episodio della falce, per la vita irreprensibile) affidarono ai buoi la sua salma: gli animali avrebbero attraversato "miracolosamente" il fiume Inn fermandosi a Eben am Achensee. I pellegrini usavano prendere un po' di terra dalla tomba di Notburga, convinti che aiutasse a guarire le malattie di uomini e animali.

Culto

La piccola chiesa di Eben, presso cui era sepolta, venne ingrandita a più riprese: nel 1434, nel 1516 e abbellita per diretto interessamento dell'imperatore Massimiliano d'Asburgo. Nel 1718 le reliquie furono ricomposte, dorate e spostate sotto l'altare maggiore.

Note
  1. Alban Butler, Butler's lives of the Saints, Continuum International Publishing Group, 2003, pag.122
Collegamenti esterni