Santo Stefano Minicillo

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Santo Stefano Minicillo
Vescovo
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battezzato
Santo
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Santo Stefano Minicillo
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 88 anni
Nascita Macerata Campania
935
Morte Caiazzo
29 ottobre 1023
Sepoltura Cattedrale di Santa Maria Assunta (Alife)
Conversione
Appartenenza
Vestizione {{{V}}}
Vestizione [[{{{aVest}}}]]
Professione religiosa [[{{{aPR}}}]]
Ordinato diacono
Ordinazione presbiterale
Ordinazione presbiterale X secolo
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Consacrazione vescovile
Consacrazione vescovile 979
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a Cardinale
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Incarichi ricoperti Vescovo di Caiazzo
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
pontificato
Segretario {{{segretario}}}
Predecessore {{{predecessore}}}
Successore {{{successore}}}
Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione [[]]
Canonizzazione 22 luglio 1284
Ricorrenza 29 ottobre
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

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Figli
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Santo Stefano Minicillo (Macerata Campania, 935; † Caiazzo, 29 ottobre 1023) è stato un vescovo italiano di Caiazzo dal 979 al 1023.

Vita

L'episcopato di Stefano a Caiazzo durò 44 anni, durante i quali il vescovo donò tutte le sue forze alla testimonianza della carità, così impegnato nella preghiera, nel digiuno, nella penitenza.

Era questo il motivo, forse, per cui la sua fama di "prediletto del Signore" aveva varcato i confini della stessa chiesa caiatina. Già in vita, infatti, avevano cominciato a destare stupore fatti miracolosi.

Stefano morì il 20 ottobre 1023 e fu seppellito nella Cattedrale di Santa Maria Assunta (Alife).

Culto

La cattedrale divenne subito meta di pellegrini provenienti da ogni parte della Campania.

Numerosi furono gli eventi prodigiosi accaduti presso il suo sepolcro, come ad esempio la guarigione di alcuni sacerdoti e di molte altre persone da mali fisici e la liberazione di una donna dal demonio. Numerosi altri prodigi, manifestatisi in ogni tempo, valsero a Stefano l'appellativo di taumaturgo.

Il 22 luglio 1284 la cattedrale rifatta e abbellita, originariamente dedicata alla Vergine Assunta, fu consacrata in onore di Stefano, acclamato santo, secondo le consuetudini del tempo.

Il culto verso il santo crebbe sempre più e questo indusse nel 1512 il vescovo di Caiazzo a risistemare il corpo del Patrono. Si scavò molto nella cattedrale ma la salma di Stefano non venne alla luce, facendo temere il furto. Allora al vescovo, rivoltosi in preghiera alla santa Vergine, fu indicato di scavare ancora più profondamente fino all'apparire delle acque. Durante lo scavo si cominciò ad avvertire un soavissimo profumo che, crescendo di intensità, portò al rinvenimento del sepolcro di santo Stefano e del suo corpo totalmente incorrotto, ancora vestito del piviale, della mitria e con la croce sul petto (croce di grande interesse storico-artistico che ancora oggi si conserva. Il corpo, più tardi, fu collocato in un altare laterale della cattedrale e nei secoli ancora risistemato, fino a giungere alla ubicazione attuale.

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