Santuario di Santa Maria del Fonte (Caravaggio)
Santuario di Santa Maria del Fonte (Caravaggio) | |
Santuario di Santa Maria del Fonte, esterno | |
Stato | Italia |
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Regione | Lombardia |
Regione ecclesiastica |
Regione ecclesiastica Lombardia |
Provincia | Bergamo |
Comune | Caravaggio |
Diocesi | Cremona |
Religione | Cattolica |
Sito web | Sito ufficiale |
Oggetto tipo | Chiesa |
Oggetto qualificazione | Santuario |
Dedicazione | Maria Vergine |
Fondatore | arcivescovo Carlo Borromeo |
Data fondazione | 1575 |
Architetto | Pellegrino Tibaldi |
Inizio della costruzione | 1575 |
Completamento | XVIII secolo |
Strutture preesistenti | Cappella |
Pianta | croce latina |
Altezza Massima | 64 m |
Larghezza Massima | 33 m |
Lunghezza Massima | 93 m |
Altezza Navata | 22 m |
Coordinate geografiche | |
Italia |
Il Santuario di Santa Maria del Fonte è una chiesa situata nel territorio di Caravaggio (Bergamo) e dedicata al culto di Maria Vergine, che, secondo la tradizione cattolica, apparve in tale località il 26 maggio 1432, di fronte alla giovane contadina Giannetta de' Vacchi.
Storia
Già nel 1432 il vicario foraneo del vescovo di Cremona, Bonincontro de' Secchi, aveva posto sul luogo dell'apparizione, il campo del Mezzolengo, la prima pietra per l'erezione di una cappella; per accogliere i numerosi infermi che si recavano in pellegrinaggio presso il luogo dell'apparizione fu edificato anche un piccolo ospedale, accanto alla cappella.
Le cronache del 1516 già descrivono la cappella come una chiesa "veramente insigne, con edifizi adatti, ornamenti e pitture venerande", come recitano le parole del privilegio concesso in quell'anno da papa Leone X al Santuario. Già pericolante a metà del secolo, la chiesetta fu diroccata e venne in seguito ricostruita.
L'erezione dell'attuale tempio mariano, fortemente voluto dall'arcivescovo Carlo Borromeo, iniziò nel 1575 dietro progetto dell'architetto Pellegrino Tibaldi (detto il Pellegrini); alternando fasi di sviluppo a lunghi intervalli, l'opera di costruzione si protrasse fino ai primi decenni del XVIII secolo, con numerose modifiche, seppur di poco conto, rispetto al progetto originario del Pellegrini.
Descrizione
Il tempio monumentale sorge al centro di una vasta spianata circondata da portici simmetrici su tutti e quattro i lati, che corrono, con 200 arcate, per quasi 800 metri. Nel piazzale antistante il viale di collegamento con il centro cittadino si trova un alto obelisco in marmo con putti bronzei, opera di Rustico Soliveri, che, attraverso le sue iscrizioni, ricorda i diversi miracoli attribuiti dalla tradizione cattolica alla Madonna di Caravaggio. Poco oltre l'obelisco si trova una fontana di grosse dimensioni, la cui acqua passa sotto la cattedrale, raccoglie quella del Sacro Fonte e confluisce nel piazzale posteriore, dove viene raccolta in una piscina a disposizione degli infermi per immergere le membra malate.
Un triplice viale alberato lungo circa 2 km, completato nel 1709, raccorda il Santuario al centro cittadino; al termine del viale, in corrispondenza dell'ingresso nel centro storico, si trova il trionfale arco di Porta Nuova, che reca nell'attico un gruppo marmoreo dell'Apparizione e fu eretto nel 1709 in occasione della solenne incoronazione della Vergine.
Esterno
All'esterno l'edificio non è rivolto verso il viale di collegamento con la città, che venne costruito in seguito, ma, come dettato dalle leggi liturgiche, è disposto in maniera tale che il celebrante sia rivolto verso oriente. Esternamente, l'architettura è caratterizzata dal grigio dell'intonaco e il rosso dei mattoni. È questa l'estetica acquisita dopo i restauri degli anni settanta che eliminarono non senza polemiche il "giallo di Milano" che intonacava i muri.
Interno
All'interno il tempio mariano si presenta ad una sola navata, con una caratteristica pianta a croce latina, ed è caratterizzato da uno stile classico, con pilastri dai capitelli ionici.
Il tempio appare, in verità, diviso in due corpi separati: quello occidentale, più vasto, ospita quattro cappelle riccamente decorate per lato, le cantorie e l'ingresso principale; quello orientale, di dimensioni minori, consente la discesa alla cripta. Le due parti sono separate dal maestoso altare maggiore.
La decorazione del tempio è opera dei pittori caravaggini Giovanni Moriggia e Luigi Cavenaghi. Giovanni Moriggia dipinse, fra il 1845 ed il 1859, i quattro pennacchi sottostanti la cupola, che rappresentano Giuditta (la fortezza), Rut (la temperanza), Abigail (la prudenza) ed Ester (la giustizia), oltre alla gloria della cupola stessa (l'Apoteosi di Maria), alle volte dei due bracci a lato dell'altare (La cacciata di Adamo, La natività di Maria, La presentazione di Maria al tempio, Gesù fra i dottori, L'Assunzione di Maria Vergine) e ai lunettoni sull'arco interno delle due facciate (L'Annunciazione, Visita a Santa Elisabetta, Lo sposalizio di Maria, La natività di Gesù). Luigi Cavenaghi, fra il 1892 ed il 1903, si occupò della decorazione della volta dell'intero edificio.
L'interno è completato dal grandioso organo Serassi del 1837.
Altare maggiore
Al di sopra del sacrario, e in corrispondenza della cupola centrale, si trova l'altare maggiore, certamente l'elemento più ricco e fastoso tra i complessi monumentali del santuario. Si tratta di una struttura rotonda in marmo, caratterizzata da colonne alternate a statue che sorreggono un trono slanciato verso la cupola; quest'ultimo termina in una gloria di angeli che portano una corona di stelle. Il progetto originario dell'altare è dell'architetto Filippo Juvarra, che si ispirò agli studi di Michelangelo per l'altare della Confessione della Basilica Vaticana; il complesso fu realizzato fra il 1735 ed il 1750 dall'ingegnere milanese Carlo Giuseppe Merlo, con la collaborazione degli scultori Nava e Mellone.
Sagrestia
La parte del Santuario più ricca di opere d'arte è la sagrestia, anticamente cappella gentilizia della famiglia Secco; sulla sua volta campeggiano stupendi affreschi di Camillo Procaccini che illustrano episodi della vita di Maria. Le cimase degli elaborati armadi ospitano uno stuolo di putti alati, opera del caravaggino Giacomo Carminati.
Sacro Speco e la cripta
Al di sotto dell'altare maggiore si trova il Sacro Speco, che ospita il gruppo statuario ligneo che ricostruisce la scena dell'Apparizione. L'opera, dello scultore di Ortisei Leopoldo Moroder, fu inaugurata nel 1932, in occasione dei festeggiamenti per il quinto centenario dell'Apparizione. Il cardinale Schuster, Legato Pontificio, celebrò personalmente l'incoronazione della statua, cui è possibile accedere direttamente dal braccio orientale della navata principale.
Sotto lo Speco si trova il Sacro Fonte sotterraneo, al quale si accede dall'esterno del tempio, ove si trova una fontana da cui si può attingere l'acqua. Si tratta, secondo la tradizione, del luogo esatto dove la giovane Giannetta de' Vacchi assistette alla prima apparizione della Madonna, la quale, come prova della propria origine divina, fece sgorgare una sorgente d'acqua dal terreno.
Il sotterraneo d'accesso al Sacro Fonte consiste in un lungo corridoio di circa trenta metri, che attraversa da lato a lato la cattedrale e venne rivestito con mosaici dal pittore Mario Busini negli anni cinquanta del XX secolo. Il corridoio appare diviso in cinque celle successive; nella prima, tre nicchie ricavate dentro le pareti accolgono una Madonna marmorea, la ghigliottina e il catenaccio spezzato, a ricordo dei diversi miracoli attribuiti alla Vergine del Fonte.
Alla base della Madonna si trova un'epigrafe gotica, uno dei più importanti documenti risalenti all'epoca dell'Apparizione; il testo si compone di sei esametri latini, e recita:
« | La terra di Caravaggio è stata recentemente resa davvero felice, perché le apparve la Santissima Vergine nell'anno 1432 al tramonto del sesto giorno avanti le calende di giugno; ma Giovannetta è assai più felice di ogni altra persona, perché meritò di vedere la gran Madre del Signore. » |
Il Santuario oggi
Il Santuario di Caravaggio, oltre a fungere da importante luogo di preghiera, oggi ospita:
- centro d'accoglienza per pellegrini ed ammalati;
- centro di consulenza matrimoniale e familiare;
- centro di spiritualità.
Gli edifici che ospitano tali attività furono ristrutturati sul finire del XX secolo dagli architetti caravaggini Paolo e Salvatore Ziglioli; l'auditorium ospita pregevoli vetrate del pittore caravaggino Giorgio Versetti. La Cappella del centro di spiritualità, che venne inaugurata da papa Giovanni Paolo II durante il suo soggiorno presso il santuario nel 1992, ospita sculture ad opera del mozzanichese Mario Toffetti.
Galleria
Storia del santuario di Caravaggio 1944
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