Sede titolare di Amatunte di Palestina

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Sede titolare di Amatunte di Palestina
Sede vescovile titolare
Dioecesis Amathusia in Palaestina
Patriarcato di Gerusalemme
Dioecesis Orientis 400 AD.png
Mappa della diocesi civile d'Oriente (V secolo)
Sede vacante
Suffraganea
della Sede titolare di Cesarea di Palestina
Istituita: XVIII secolo
Stato bandiera Giordania
Località: Amatunte di Palestina
Diocesi soppressa di Amatunte di Palestina
Eretta: ?
Soppressa: ?
Collegamenti esterni
Dati online ( ch)
Collegamenti interni
Tutte le sedi titolari

La diocesi di Amatunte di Palestina (in latino: Dioecesis Amathusia in Palaestina) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia

Amatunte di Palestina, identificabile con le rovine di Ammata-Tell-Amta nell'odierna Giordania, è un'antica sede vescovile della provincia romana della Palestina Prima nella diocesi civile d'Oriente. Essa faceva parte del Patriarcato di Gerusalemme ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Cesarea.

Gams e Lequien collocano questa sede nella provincia della Palestina Seconda, suffraganea di Scitopoli.

Oggi Amatunte di Palestina sopravvive come sede vescovile titolare; la sede è vacante dal 23 dicembre 1967. In passato la sede è menzionata come Amathensis seu Amathuntina seu Amathusia.[1]

Cronotassi dei vescovi greci

  • Teodosio † (menzionato nel 449)
  • Sergio † (menzionato nel 500)
  • Procopio † (menzionato nel 518)
  • Doroteo † (menzionato nel 536)

Cronotassi dei vescovi titolari

Note
  1. Così Eubel. Negli Annuari Pontifici dell'Ottocento la sede è menzionata per lo più come Amatha in Palestina. Negli Acta Sanctae Sedis troviamo la sede Amathensis, a volte indicata come suffraganea di Gerusalemme, altre invece di Scitopoli: unica però è la cronotassi dei vescovi. Solo alla fine del XIX secolo, in occasione della nomina di Bartolomeo Mirra, gli Acta Sanctae Sedis menzionano la sede di Amata come suffraganea di Apamea di Siria. Moroni parla di due sedi distinte: Amatha di Palestina, suffraganea di Gerusalemme; e Amatunta nella Palestina Seconda, suffraganea di Scitopoli. Gcatholic identifica la sede di Amata con Epifania di Siria: tuttavia la collocazione di Amata nella provincia romana di Siria è sconosciuta alle fonti ottocentesche. Agli inizi del Novecento l'Annuaire Pontifical Catholique identifica questa sede con Hama in Siria. La complessità di questa attribuzione sembra risolversi con la nomina di Valentín Comellas y Santamaría nel 1919 ed il suo trasferimento a Solsona nel 1933: vedi nota nº 14.
  2. Cfr. Moroni, op. cit., p. 297.
  3. Cfr. Annuario Pontificio 1872, p. 199.
  4. Cfr. ASS 9 (1876), p. 81.
  5. Cfr. ASS 10 (1877), p. 172.
  6. Cfr. ASS 17 (1884), pp. 426-427.
  7. Cfr. ASS 20 (1887), p. 623.
  8. Cfr. ASS 22 (1889-90), p. 333.
  9. Cfr. ASS 24 (1891-92), p. 325.
  10. Cfr. ASS 30 (1897-98), p. 580. Da questo momento le fonti menzionano la sede Amathensis come suffraganea di Apamea (di Siria); cfr. Annuaire Pontifical Catholique.
  11. Cfr. ASS 41 (1908), p. 30. A partire da questa nomina le fonti non specificano più a quale provincia o metropoli appartiene la sede e nemmeno il vescovo titolare precedente.
  12. Cfr. AAS 1 (1909), p. 179.
  13. Cfr. AAS 7 (1915), p. 289. La sede è nominata Hamatensis.
  14. Questo vescovo è nominato alla titulari episcopali ecclesiae Hamathensi (cfr. AAS 11 (1919), p. 488); tuttavia, al momento della sua nomina a Solsona, gli Acta Apostolicae Sedis riportano l'espressione iam Episcopum titularem Amathusium in Palaestina (cfr. AAS 25 (1933), p. 454).
Fonti
Collegamenti Esterni