Storie di Maria Vergine e dell'infanzia di Gesù (Pinturicchio)

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Spello ChSMMaggiore Pinturicchio StorieMaria+InfanziaGesù 1500-1501.jpg
Pinturicchio, Storie di Maria Vergine e dell'infanzia di Gesù (1500 - 1501), affresco
Storie di Maria Vergine e dell'infanzia di Gesù
Opera d'arte
Stato

bandiera Italia

Regione Flag of Umbria.svg Umbria
Regione ecclesiastica Umbria
Provincia Perugia
Comune

Spello

Località
Diocesi Foligno
Parrocchia o Ente ecclesiastico
Ubicazione specifica Chiesa Collegiata di Santa Maria Maggiore, Cappella Baglioni
Uso liturgico quotidiano
Comune di provenienza Spello
Luogo di provenienza ubicazione originaria
Oggetto ciclo di dipinti murali
Soggetto Storie dell'infanzia di Gesù
Datazione 1500 - 1501
Datazione
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Ambito culturale scuola umbra
Autore

Pinturicchio (Bernardino di Betto) e bottega

Altre attribuzioni
Materia e tecnica affresco
Misure
Iscrizioni BERNARDINUS / PICTORICIUS / PERUSINUS; MCCCCCI
Stemmi, Punzoni, Marchi
Note
opera firmata e datata

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Collegamenti esterni

Le Storie di Maria Vergine e dell'infanzia di Gesù è un ciclo di dipinti murali, eseguito tra il 1500 e il 1501, ad affresco, dal pittore Bernardino di Betto, detto il Pinturicchio (1452 ca. - 1513), ubicato nella Cappella Baglioni (o "Cappella Bella") della Chiesa Collegiata di Santa Maria Maggiore a Spello (Perugia).

Descrizione

Il ciclo è formato da tre dipinti murali ad affresco che raffigurano:

Iscrizioni

Nel ciclo si trovano due iscrizioni, collocate entrambe nel dipinto dell'Annunciazione:

  • sotto l'Autoritratto del pittore, entro una tabella ingioiellata, è riportata l'iscrizione dedicatoria:
    • BERNARDINUS / PICTORICIUS / PERUSINUS;
  • sul pilastro a sinistra, dell'Autoritratto, entro una candelabra:
    • MCCCCCI

Notizie storico-critiche

La decorazione della cappella venne commissionata da Troilo Baglioni, allora priore della Chiesa Collegiata di Santa Maria Maggiore, poi arcivescovo di Perugia (1501 - 1503), membro della potente famiglia che proprio in quel periodo tentava di instaurare in quest'ultima città una signoria, ma al tempo padrona di Spello, fra il 1499 e il 1500 si rivolse al Pinturicchio né momento in cui l'artista era all'apice della sua carriera. Il pittore dovette accettare la commessa di buon grado, sebbene immerso negli impegni romani, poiché con molta probabilità teneva a consolidare la sua posizione in Umbria e i Baglioni erano in grado di aprirgli tutte le porte.

L'impresa, come di consueto per Pinturicchio, fu condotta con notevole rapidità grazie all'utilizzo di una ben organizzata bottega, con l'impiego d'altri maestri che dipingevano su suo disegno.

Il pittore e i suoi collaboratori iniziarono a decorare la cappella a partire dalla volta per passare poi alla parete destra dovettero iniziare Disputa di Gesù con i dottori del Tempio, successivamente a quella centrale con lAdorazione dei pastori, infine alla parete sinistra con lAnnunciazione. Lo spettatore moderno potrebbe trovare strano che l'ordine di esecuzione dei dipinti sia contrario a quello di lettura. L'apparente singolarità invece è spiegabile, se si riflette su due aspetti fondamentali nell'arte rinascimentale:

  • L'artista si accingeva alla realizzazione del ciclo decorativo solo dopo che il programma iconografico era stato definito nei minimi dettagli e pertanto era indifferente da quale parte iniziare, dato che si sapeva già a quali spazi fosse destinata ciascuna scena.
  • La frescatura, come tecnica pittorica, è fortemente influenzata dai fattori ambientali (temperatura, umidità e luce). Il Pinturicchio, come ogni grande pittore, era molto attento a questi fattori materiali, perciò dovette cominciare con la parete che al momento si prestava come la più idonea ad essere dipinta e sperimentare la reazione di questi agenti condizionanti.
Note
Bibliografia
  • Corrado Fratini, Giulio Proietti Bocchini, Gli affreschi della Cappella Baglioni nella Collegiata di Santa Maria Maggiore a Spello in Pintoricchio. Catalogo della mostra, Editore Silvana, Milano 2008, pp. 111 - 119
  • Claudia La Malfa, Pintoricchio, Editore Giunti, Firenze 2008, pp. 40 - 43
  • Vittorio Peri et al., La Cappella Baglioni di Spello. 500 anni dopo, Editore Velar, Gorle 2001
Voci correlate
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 18 giugno 2013 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.