Disputa di Gesù con i dottori del Tempio (Pinturicchio)
Pinturicchio, Disputa di Gesù con i dottori nel Tempio (1500 - 1501), affresco | |
Opera d'arte | |
Stato | |
Regione | Umbria |
Regione ecclesiastica | Umbria |
Provincia | Perugia |
Comune | |
Diocesi | Foligno |
Ubicazione specifica | Chiesa Collegiata di Santa Maria Maggiore, Cappella Baglioni, parete destra |
Uso liturgico | quotidiano |
Comune di provenienza | Spello |
Luogo di provenienza | ubicazione originaria |
Oggetto | dipinto murale |
Soggetto | Disputa di Gesù con i dottori nel Tempio |
Datazione | 1500 - 1501 |
Ambito culturale | scuola umbra |
Autore |
Pinturicchio (Bernardino di Betto) e bottega |
Materia e tecnica | affresco |
Note opera firmata e datata | |
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La Disputa di Gesù con i dottori del Tempio è un dipinto murale, eseguito tra il 1500 e il 1501, ad affresco, dal pittore Bernardino di Betto detto il Pinturicchio (1452 ca. - 1513), conservato nella parete destra della Cappella Baglioni (o Cappella Bella) nella Chiesa Collegiata di Santa Maria Maggiore a Spello (Perugia).
Descrizione
Soggetto
La scena si svolge davanti al Tempio di Gerusalemme e non al suo interno, come spesso avviene nell'arte rinascimentale, per enfatizzare la scenografia prospettica e architettonica. Nel dipinto compaiono:
- al centro, Gesù dodicenne è raffigurato isolato, esattamente nel fulcro della composizione.
- a destra (in primo piano), San Giuseppe e Maria, entrano nella scena con un'espressione in volto mista di sollievo e di sorpresa. Il Pinturicchio, immaginando forse che san Giuseppe volesse porre altre domande a Gesù, raffigura la Madonna nell'atto di trattenerlo dall'andare verso di lui.
- ai lati, Dottori, uomini sapienti si allargano ai lati di Gesù.
- ai lati, agli estremi, Uomini e donne che assistono alla scena, tra cui giovani spose, persone anziane e comuni astanti. Fra questi all'estrema sinistra compare il committente del ciclo:
- Troilo Baglioni, in veste prelatizia e non con l'abito vescovile che poté indossare solo il 27 agosto 1501.
Inoltre, nella scena sono presenti alcuni dettagli, resi con grande cura, spesso di valore simbolico, come:
- Libri in terra simboleggiano sia la sconfitta della sapienza dei dottori, sia il superamento delle scritture israelitiche di fronte alla Parola, al Verbo incarnato. Il Messia da esse annunciato è venuto. In antico i profeti avevano parlato di lui: ora è lui che parla ed è lui che si deve ascoltare.
Ambientazione
Il Tempio di Gerusalemme, che appare imponente con la sua splendida cupola esagonale, occupa la parte superiore del dipinto e ne costituisce lo sfondo scenografico. L'edificio è a pianta centrale e si presenta con due nicchie ai lati decorate da grottesche e da statue di gusto classico greco-romano del quale il pittore fu uno dei maggiori interpreti.
Note stilistiche, iconografiche e iconologiche
- La scena, costruita in modo che l'osservatore orienti lo sguardo verso Gesù, allude, attraverso la prospettiva, al messaggio biblico: il Cristo è il centro della storia umana, la quale trova nella sua persona il culmine e la fonte della sua pienezza.
- La struttura compositiva dell'opera, deriva da quella ideata da Pietro Perugino nella Cappella Sistina per la Consegna delle chiavi a san Pietro e utilizzata dal Pinturicchio anche nelle Storie di san Bernardino da Siena (1484 - 1486 ca.) nella Cappella Bufalini della Basilica di Santa Maria in Ara Coeli al Campidoglio a Roma.
Notizie storico-critiche
La decorazione della cappella fu commissionata da Troilo Baglioni, allora priore della Chiesa Collegiata di Santa Maria Maggiore, poi arcivescovo di Perugia (1501 - 1503), membro della potente famiglia che proprio in quel periodo tentava di instaurare in quest'ultima città una signoria, ma al tempo padrona di Spello, fra il 1499 e il 1500 si rivolse al Pinturicchio né momento in cui l'artista era all'apice della sua carriera. Il pittore dovette accettare la commessa di buon grado, sebbene immerso negli impegni romani, poiché con molta probabilità teneva a consolidare la sua posizione in Umbria e i Baglioni erano in grado di aprirgli tutte le porte.
L'impresa, come di consueto per Pinturicchio, fu condotta con notevole rapidità grazie all'utilizzo di una ben organizzata bottega, con l'impiego d'altri maestri che dipingevano su suo disegno.
Il pittore e i suoi collaboratori iniziarono a decorare la cappella dalla volta per passare poi alla parete destra dovettero iniziare Disputa di Gesù con i dottori del Tempio, successivamente a quella centrale con l'Adorazione dei pastori, infine alla parete sinistra con l'Annunciazione. Lo spettatore moderno potrebbe trovare strano che l'ordine d'esecuzione dei dipinti sia contrario a quello di lettura. L'apparente singolarità invece è spiegabile, se si riflette su due aspetti fondamentali nell'arte rinascimentale:
- L'artista si accingeva alla realizzazione del ciclo decorativo solo dopo che il programma iconografico era stato definito nei minimi dettagli e pertanto era indifferente da quale parte iniziare, dato che si sapeva già a quali spazi fosse destinata ciascuna scena.
- La frescatura, come tecnica pittorica, è fortemente influenzata dai fattori ambientali (temperatura, umidità e luce). Il Pinturicchio, come ogni grande pittore, era molto attento a questi fattori materiali, perciò dovette cominciare con la parete che al momento si prestava come la più idonea ad essere dipinta e sperimentare la reazione di questi agenti condizionanti.
Galleria fotografica
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