Template:Pagina principale/LiturgiaRA/Solennità Corpus Domini A
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- Lettura - Dt 8, 2-3. 14b-16a : La manna e l'acqua nel deserto.Questo libro si presenta come il testamento spirituale di Mosè, benché redatto secoli dopo di lui. Mosè previde per la sua gente la tentazione di perdere la memoria del passato di fronte al nuovo benessere nella terra promessa. Perciò l'invito pressante a non perdere tale memoria, in particolare il dono imprevisto della manna e dell'acqua, ma più ancora della Parola di Dio.
- Salmo - Sal 147, 1-4. 8-9 - Rit.: Benedetto il Signore, gloria del suo popolo. Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.
- Epistola - 1Cor 10, 16-17 : Il calice della benedizione, il pane spezzato.Paolo ha appena ricordato Mosè, i doni di Dio nel deserto a quel popolo e la sua caduta nell'idolatria. Nella Chiesa di Corinto, ancora in crescita, alcuni ritenevano lecito partecipare al culto e alle mense degli idoli pagani. No, dice Paolo: noi abbiamo un'altra mensa e siamo in comunione misteriosa, ma reale con un altro Signore e quindi anche tra noi. Scritto intorno al 55, questo brano è una preziosa testimonianza sull'usanza antichissima dell'Eucaristia e sul suo senso.
- Vangelo - Gv 6, 51-58 : Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.Il brano è solo un frammento di un lungo discorso di Gesù tenuto a Cafarnao in una sinagoga; là era custodita, venerata e letta, la Parola di Dio scritta sui rotoli ebraici. In essa gli ebrei vedevano il massimo dono di Dio. Gesù invece presenta il vero dono di Dio per la vita dell'uomo tutta intera: se stesso, la sua Parola, la sua carne e il suo sangue, simboli di un Pane di Vita più efficace anche della vecchia manna! L'evangelista esprime così la sua fede da ebreo-cristiano.