Teofilo di Alessandria
Teofilo di Alessandria Vescovo | |
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Teofilo trionfa sul Serapeo. | |
Morte | 15 ottobre 412 |
Teofilo di Alessandria († 15 ottobre 412) fu patriarca di Alessandria d'Egitto dal 384 alla sua morte, seguace del credo niceno e famoso per aver distrutto il tempio pagano del Serapeo. Nel 401 divenne improvvisamente antiorigenista e perseguitò i monaci della Nitria sostenitori di Origene. Una parte dei trecento monaci espulsi di rifugiò a Costantinopoli dove San Giovanni Crisostomo li accolse. Sant'Epifanio, altro grande critico di Origene, saputo che i patriarca di Alessandria aveva cambiato idea nei confronti i Origene, partì per Costantinopoli per mettersi in contatto con i nemici di Crisostomo e combatterlo. Il santo patriarca, più moderato e più colto, in quella contesa offerse ospitalità al vescovo di Cipro, Epifanio non solo la rifiutò, ma rigettò ogni comunione con il patriarca. In seguito Epifanio riconobbe il suo eccesso di zelo e precipitazione e volle rientrare a Cipro. Durante il viaggio morì quasi novantenne..
Distruzione del Serapeo
Teofilo divenne patriarca nel momento del conflitto tra cristiani e la società ancora pagana di Alessandria. Secondo quanto narrano gli scrittori Rufino e Sozomeno, Teofilo portò alla luce, durante i lavori di trasformazione di un tempio dedicato a Dioniso in chiesa cristiana, un tempio pagano segreto. Egli e i suoi seguaci sfilarono per le strade della città con gli oggetti sacri trovati nel tempio compiendo atti di dileggio provocando l'ira dei pagani che aggredirono i cristiani. La reazione della fazione cristiana costrinse i pagani a rinchiudersi nel Serapeo. Quando Sant'Epifanio
L'imperatore inviò una lettera a Teofilo chiedendogli di concedere il perdono per le offese recate dai pagani. Quest'ultimo ebbe tuttavia come contropartita la distruzione del Serapeo.
La distruzione del Serapeo è stata vista da molti autori sia antichi che moderni come rappresentativa del trionfo del cristianesimo sulle altre religioni; quando facinorosi cristiani linciarono Ipazia essi acclamarono il successore di Teofilo, Cirillo come un nuovo Teofilo per cui distruggere gli ultimi idoli della città (dalla Cronaca di Giovanni di Nikiu). Teofilo lasciò i seguaci di Origene dopo aver militato nelle loro fila per un certo tempo. Egli fu, almeno apparentemente, nemico dei nestoriani. Nel 403 Teofilo, accompagnato dal nipote Cirillo, fu presente, a Costantinopoli al Sinodo della quercia che depose Giovanni Crisostomo.
Opere
Della produzione letteraria di Teofilo, oltre a vari sermoni e lettere, molte delle quali pervenute in copto, rimangono:
- Apophtegmata
- Canon Paschalis
- De divinis oraculis
- Disputatio monachi cum Theophilo
- Edicta canonica
- Liber enormis
- Responsa in synodo Constantinopoli
- Tractatus contra Origenem de visione Isaiae
Predecessore: | [[Lista dei Patriarchi di Alessandria d'Egitto fino allo scisma del 451|Patriarca di Alessandria]] | Successore: | |
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Timoteo | 384 -412 | Cirillo |
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