Ambito senese, Sant'Ugo da Genova (XVIII secolo), olio su tela
Ugo nacque probabilmente nel 1148 dalla famiglia alessandrina dei conti Canefri, signori di Gamondio (l'attuale Castellazzo Bormida), Fresonara e Borgo Rovereto.
Entrò nell'Ordine dei Cavalieri di San Giovanni e, poco più che ventenne, fu destinato all'Ospedale della Commenda di San Giovanni di Pré a Genova. Abbandonò così l'armatura per vestire l'abito del religioso. Prestò servizio per oltre cinquant'anni. Piccolo di statura, magro, con un cilicio sulla carne, sant'Ugo era noto e caro ai genovesi anche per il suo spirito di mortificazione e per la sua grande modestia, contrastante con lo spirito di superbia dei secolo, che non risparmiava neppure quei cavalieri, quasi sempre di origine aristocratica come lui, di cui egli era zelante cappellano.
La tradizione gli attribuisce diversi miracoli legati all'acqua: avrebbe fatto scaturire una sorgente da una roccia per permettere di lavare gli indumenti degli ammalati poveri, tramutato l'acqua in vino e salvato una nave in pericolo di naufragio.
Poco dopo la morte, avvenuta nel 1233 verso gli 85 anni (se lo si considera nato nel 1148), venne beatificato e quindi canonizzato.
Bibliografia
Giambattista VerduraVita morte e miracoli di S. Ugone cavaliere gerosolimitano, Genova 1665
Vincenzo Persoglio, Sant'Ugo cavaliere ospitaliere gerosolimitano e la Commenda di S. Giovanni di Pré, Genova 1887.
Carlo CaviglioneUgo Canefri cavaliere della fede e della carità in Il Cittadino, Genova 18/10/1970
Cassiano da LangascoUgo Canefri un precursore del servizio sociale ai poveri in La voce alessandrina, 4/10/1980
Carla ReschiaUgo Canefri tra miracoli e carità ne La Stampa - Edizione di Alessandria, 8/10/1989
Comunità Parrocchiale di Castellazzo Bormida, Sant'Ugo Canefri, Tipografia Canepa, Spinetta Marengo (Alessandria) 2003.