Utente:Costantina Sarzi Amadè/Carmen paschale
Carmen paschale | |
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Manoscritto del Carmen paschale, IX secolo - Anversa, Museo Plantin-Moretus | |
Titolo originale | Carmen paschale |
Lingua originale | latino |
Autore | Sedulius |
Datazione | V secolo |
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Il Carmen paschale è un poema epico di argomento biblico scritto nel V secolo dal poeta cristiano Sedulius.
Descrizione
L'opera fu scritta per il console Turcio Rufo Asterio, che ne curò la pubblicazione. Si tratta di uno dei rari esempi di epica biblica, sia per l'argomento - o meglio, per il modo in cui l'argomento viene trattato - sia per la scelta stilistica: i versi sono infatti esametri dattilici[1], il tipo di metrica più usato nell'epica classica.
Non si conosce la data esatta della composizione, che viene comunque generalmente collocata fra il 425 e il 450.
Il poema è articolato in cinque libri e costituisce una celebrazione degli eventi della vita e dei miracoli di Cristo nostra Pasqua (Pascha nostrum: cfr. 1Cor 5,7 , da cui il titolo), a scopo didascalico e morale.
L'opera ha la seguente struttura:
- introduzione - contiene una esortazione apologetica ai pagani affinchè abbandonino l'idolatria ed ascoltino la parola del vero Dio;
- libro I - racconta in riassunto le principali vicende dell'Antico Testamento, con particolare riguardo agli eventi miracolosi;
- libri II-IV - descrivono dettagliatamente i miracoli dei vangeli e il Padre Nostro;
- libro V - racconta la Passione di Gesù.
Le fonti sono i quattro vangeli canonici, di cui Sedulius presuppone la conoscenza da parte del lettore: questo gli consente una certa libertà nel trattare la materia.
Nelle parti iniziali la narrazione mette insieme in ordine cronologico episodi dai vangeli di Matteo e Luca, poi, attraverso tutto il ministero fino all'entrata in Gerusalemme, segue il solo Matteo, con poche inserzioni da Giovanni e Luca; aggiunge una successione di miracoli da Marco e Luca, senza riguardo alla cronologia, e i principali episodi del vangelo di Giovanni; dall'entrata in Gerusalemme fino alla fine segue soprattutto Giovanni.
Le scene sono descritte senza grande dovizia di particolari e sono spesso seguite da un commento, che talora ha carattere dogmatico (per esempio, sulla Natura della Trinità, sulla Paternità di Dio, sul Sacerdozio di Cristo), talaltra esegetico: in questo secondo caso, adopera un metodo basato sull'allegoria e sul simbolismo, come quando mette in relazione i quattro evangelisti con le quattro stagioni, i dodici apostoli con le dodici ore del giorno e i dodici mesi, i quattro bracci della croce con i quattro punti cardinali.
Vi sono molti salti narrativi, in quanto l'autore pone la sua attenzione maggiormente su pensieri e sentimenti scaturenti dalla meditazione delle sacre scritture e meno su una narrazione coerente.
Quanto allo stile letterario, il poema è scritto molto bene, in modo più originale dell'analoga opera di Juvencus, che probabilmente Sedulius conosceva. Il linguaggio è maestoso e quasi classico, retorico ma piacevole, con grande concisione e capacità di antitesi, corretto nella metrica; dimostra una buona conoscenza dei classici, Terenzio, Tibullo, Ovidio, Lucano, e soprattutto Virgilio, di cui Sedulius fu imitatore, e del greco, come evidenziato dallo scherzo linguistico sull'assonanza fra il nome Elias e la parola greca ἥλιος, hélios.
Il Carmen divenne molto famoso sin dalla fine del V secolo, tanto da essere citato nel quasi coevo Decreto di Gelasio[2], e rimase popolare fino al XII; fu infatti frequentemente copiato e citato dai poeti medievali e fu la fonte anche per diversi testi liturgici, fra cui l'Introitus della messa per la Beata Vergine Maria Salve sancta parens e l'antifona di Natale Genuit puerpera regem.
Rifacimenti
Allo stesso autore sono attribuite due operine correlate al Carmen:
- Opus Paschale, traduzione in prosa del Carmen Paschale, che l'Opus segue in modo fedele, ma aggiungendo illustrazioni e riempiendo i vuoti.
Fu scritta su richiesta del presbitero Macedonius, cui è destinata un'interessante lettera nella parte prefatoria, e contiene numerose espressioni ricavate direttamente dal testo biblico: ciò conferisce allo scritto un carattere più ecclesiastico.
- Elegia, breve poema elegiaco di 110 versi, corrispondente nel soggetto al Carmen Paschale. Descrive l'effetto dell'Incarnazione in contrasto con l'opera di Adamo, e delinea Cristo come l'antitipo dei tipi dell'Antico Testamento.
Fonti | |
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Bibliografia | |
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Collegamenti esterni | |
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