Utente:Paola Berrettini/Parabola del lievito

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La panificazione
1leftarrow.png Voce principale: Parabole di Gesù.

Matteo

« Un'altra parabola disse loro: "Il regno dei cieli si può paragonare al lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché tutta si fermenti". »

Luca

« E ancora: "A che cosa rassomiglierò il regno di Dio? È simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finché sia tutta fermentata». »


L'immagine del lievito, utilizzato per la fermentazione dell'impasto nella confezione del pane, viene impiegata da Gesù nel Vangelo secondo Matteo 13,33 e Lc 13,21 per rappresentare il Regno di Dio che trasforma il mondo. Le donne della sua epoca preparavano il pane in casa. La lievitazione della massa era dunque una similitudine ben presente ai discepoli.

Allo stesso modo il cristiano è chiamato ad essere nella società e nella storia ' ' buon fermento' '

La parabola del lievito è raccontata da Gesù evidenziando volutamente un forte contrasto. L’ espressione "Il Regno dei Cieli è simile..." indica che avviene con il Regno dei Cieli ciò che accade a un pezzetto di lievito. Il contrasto tra la causa (la lievitazione) e l'effetto (la pasta lievitata) è enorme, da alcuni discepoli si formerà una Chiesa cristiana presente in tutto il mondo.

Contesto storico

La numerosa presenza di adoratori di divinità pagane e di Giudei che conoscevano il vero Dio del quale possedevano i Testi Sacri, è sproporzionatamente più grande rispetto ai pochi discepoli di Gesù. Le donne dell'epoca preparavano il pane in casa utilizzando una misura di farina che corrispondeva a circa 13 litri. Se ne usavano abitualmente tre misure, una dose smisurata rispetto al fabbisogno familiare (corrispondente circa a una cinquantina di pezzi di pane). Questa realtà sociale e queste abitudini familiari hanno offerto a Gesù lo spunto per una riflessione tanto profonda.

Esegesi

Il lievito, similitudine con il Verbo

Gesù invitava gli Apostoli a non temere la diversità numerica fra loro e il resto del mondo, infatti la loro piccola minoranza avrebbe ben presto conquistato il mondo con l'aiuto dello Spirito Santo. La piccola Chiesa di Gesù si svilupperà in qualcosa di molto più grande di qualsiasi altro culto o religione.

Così come il lievito fermenterà, penetrando nell'impasto, diffondendosi e amalgamandosi con gli altri ingredienti, allo stesso modo il Verbo si espanderà nel mondo per mezzo degliApostoli e dei loro successori i Vescovi, nel'ambito della Chiesa.

Il lievito simboleggia la potenza inarrestabile del Regno di Dio, gli altri ingredienti, il mondo; sebbene il lievito, nell'Antico Testamento simboleggiasse il peccato, nel Verbo incarnato questo denota la forza di fermentazione del Vangelo. Il regno di Dio, ossia il mondo di pace e di amore, di giustizia e di misericordia, che Dio vuole realizzare, inizia, come un seme (Parabola del granello di senape) o come un lievito. Certo, è importante che il seme penetri nel terreno e che il lievito sia mescolato nella pasta; ma ambedue, se conservano la loro forza e la loro energia, se non sono cioè affievoliti dalla pigrizia e dall'egocentrismo, daranno frutto. Il seme produrrà un albero grande e il lievito fermenterà la pasta del mondo. Tanti potranno ristorarsi all'ombra dell'albero dell'amore e tanti potranno sfamarsi con il pane di vita e misericordia.Il sale deve restare salato e il lievito integro, queste condizioni rendono il Vangelo efficace, cioè se comunicato senza aggiunte, senza sconti, senza mediazioni. Il Regno di Dio, quindi, è realtà piccola, nascosta, fragile, ma piena di una straordinaria capacità di far crescere la pasta, di cambiare e far evolvere la realtà. Talvolta si è tentati di guardare alle cose di Dio con sguardo mondano, di lasciarsi tentare dalle seduzioni della statistica, dal peso dei numeri. Non importa il numero, la quantità del lievito, ma la sua capacità di trasformare. Non importa molto stabilire la quantità numerica dei cristiani, ma interessa quanti escono cambiati dall'incontro con Cristo Risorto. La logica di Dio è un’altra, è quella dell'unicità, non della massa; del cuore, non del peso dei numeri. È il sapore piuttosto che la quantità di sale da considerare. Gesù è attento alla logica del Regno, che avanza anche se non appare in termini di quantità. I discepoli sono chiamati a vivere la salvezza nel quotidiano, a testimoniarla nelle opere. Ad essere fecondi come il lievito. È opera di Dio diffondere il Regno, è preoccupazione sua l'evangelizzazione. Al discepolo spetta il compito di essere collaboratore, di non ostacolare l'opera di Dio, di essere al contrario fermento vitale.

Voci correlate

Parabola del granello di senape