Madonna con Gesù Bambino, san Giovannino e un angelo (Leonardo)

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FRA MuLouvre Leonardo VergineRocce 1483-1486.jpg

Leonardo da Vinci, Madonna e san Giovannino in adorazione di Gesù Bambino accompagnato da un angelo (1483 - 1486), olio su tavola trasportato su tela
Vergine delle Rocce
Opera d'Arte
Stato bandiera Francia
Regione Île-de-France
Regione ecclesiastica [[|]]
Dipartimento Parigi
Comune Stemma Parigi
Diocesi Parigi
Ubicazione specifica Museo del Louvre
Uso liturgico nessuno
Comune di provenienza Milano
Oggetto dipinto
Soggetto Madonna e san Giovannino in adorazione di Gesù Bambino accompagnato da un angelo
Datazione 1483 - 1486
Ambito culturale
Autore Leonardo da Vinci
Materia e tecnica olio su tavola trasportato su tela
Misure h. 199 cm; l. 122 cm

La Madonna con Gesù Bambino, san Giovannino e un angelo (detta Vergine delle Rocce) è un dipinto, realizzato tra il 1483 e il 1486, ad olio su tavola trasportato su tela, da Leonardo da Vinci (1452 - 1519), conservato al Museo del Louvre di Parigi (Francia).

Descrizione

Soggetto

La scena si svolge in un paesaggio roccioso, orchestrato architettonicamente, ricco di fiori e piante con minuziosi particolari botanici, nel quale s'intravede un corso d'acqua, dove compaiono:

  • Maria Vergine, seduta al centro, allunga la mano destra ad abbracciare con grande tenerezza il piccolo san Giovannino in preghiera, mentre la sinistra si apre in un gesto protettivo sul capo del Bambino;
  • san Giovannino, inginocchiato, in adorazione di Gesù Bambino, che si trova più in basso;
  • Gesù Bambino in atto di benedirlo e con il corpo in torsione;
  • Angelo, inginocchiato, affianco al Bambino, vestito con un vaporoso manto rosso, dai lineamenti gentili che guarda direttamente verso lo spettatore con un lieve sorriso, coinvolgendolo nella rappresentazione, e con la mano destra indica il Battista, rinviando lo sguardo verso il punto di partenza in una carambola di linee di forza.

Note stilistiche, iconografiche ed iconologiche

  • La scelta del soggetto è dovuta forse al fatto che l'opera era destinata alla chiesa paleocristiana di San Francesco Grande che, come voleva la tradizione, sorgeva sul luogo che anticamente era stato un cimitero cristiano, detto "grotta".
  • Due cavità si aprono sullo sfondo, rivelando interessanti vedute di speroni rocciosi e gruppi di rocce irte, che a sinistra sfumano in lontananza per effetto della foschia, secondo la tecnica della prospettiva aerea di cui Leonardo è considerato l'iniziatore. In alto invece il cielo si fa cupo, quasi notturno, con l'incombere minaccioso della grotta, punteggiata da innumerevoli pianticelle.
  • I quattro personaggi emergono dallo sfondo scuro, illuminate da una luce diffusa ad effetto "sfumato", che le avvolge in un'atmosfera intima ed al tempo stesso di "pacata Rivelazione". L'opera sembra celare, infatti, il mistero dell'Immacolata concezione, con l'arido scenario montuoso, oscuro e simbolico, che evoca, con la manifestazione delle viscere della natura in cui Maria Vergine sembra incastrarsi a perfezione, il senso del mistero legato alla maternità.

Notizie storico-critiche

Il 25 aprile 1483, la Confraternita dell'Immacolata Concezione commissionò lo scomparto centrale di un trittico per il proprio altare nella Chiesa di San Francesco Grande (soppressa nel 1798 e demolita nel 1806), il cui monastero annesso era la sede dei Conventuali a Milano. La cornice del trittico fu intagliata e scolpita da Giacomo del Maiano, mentre gli scomparti laterali furono affidati ai fratelli pittori Evangelista e Giovanni Ambrogio De Predis.

Il dettagliato contratto prevedeva che lo scomparto centrale avrebbe dovuto raffigurare la Madonna con Gesù Bambino tra angeli e profeti, mentre in quelli laterali gli Angeli in gloria, il tutto per un compenso di ottocento lire imperiali.

Non è chiaro perché Leonardo cambiò il soggetto dell'opera, scegliendo il tradizionale incontro nel deserto tra Gesù Bambino e san Giovannino, narrato nei Vangeli apocrifi.

Secondo un'ipotesi abbastanza condivisa dagli studiosi, l'opera, fu realizzata tra il 1483 ed il 1486, non avrebbe trovato il consenso della committenza tanto da non essere mai collocata sull'altare, fatto che indusse, da un lato, Luigi XII (14621515), re di Francia, ad acquistarla già all'inizio del XVI secolo e, dall'altro, Leonardo a realizzarne una seconda versione, oggi conservata alla National Gallery di Londra, documentata sicuramente nella Chiesa di San Francesco Grande fino almeno al 1576.

Bibliografia
  • Carlo Bertelli et. al., Storia dell'Arte Italiana, vol. 3, Editore Electa-Bruno Mondadori , Milano 1990, p. 38 ISBN 9788842445234
  • Giorgio Cricco et. al., Itinerario nell'arte, vol. 2, Editore Zanichelli, Bologna 1999, p. 387 ISBN 9788808079503
  • Enrica Crispino, Leonardo, col. "Vita d'artista", Editore Giunti, Firenze 2007, pp. 73, 76 - 77 ISBN 9788808079503
  • Francesca Debolini, Leonardo. Un uomo universale agli estremi confini della mente e dell'arte, col. "Art Book", Editore Leonardo Arte, Milano 1998, pp. 48 - 49 ISBN 9788878139629
  • Milena Magnano, Leonardo, col. "I Geni dell'Arte", Editore Mondadori-Electa, Milano 2007, pp. 72 - 73
  • Pietro C. Marani, Leonardo, col. "Grandi monografie", Editore Mondadori-Electa, Milano 2006, pp. 104 - 111
  • Emma Muracchioli, Il Rinascimento in Italia: Leonardo, Michelangelo,Raffaello: l'arte si misura con il divino, col. "La Bellezza di Dio. L'Arte ispirata dal Cristianesimo", Editore San Paolo, Palazzolo sull'Oglio (BS) 2003, pp. 14 – 15
  • Rolf Toman (a cura di), Arte italiana del Rinascimento: architettura, scultura e pittura, Editore Könemann, Colonia 1998, p. 373 ISBN 9783829020404
  • Stefano Zuffi, La pittura italiana, Editore Mondadori-Electa, Milano 1997, p. 144 ISBN 9788843559114
Voci correlate
Collegamenti esterni