Template:Pagina principale/LiturgiaRA/TA 1 domenica B

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  • Lettura - Is 24, 16b-23 : Impallidirà il sole perché il Signore regna sul monte Sion.
    Questa pagina appartiene ad una sezione del libro di Isaia (vissuto intorno al 700 a.C.) chiamata apocalisse di Isaia. Là si alternano brani impressionanti su futuri castighi e altri di speranza e gioia per Israele e per tutte le genti. Oggi ne leggiamo solo un brano, molto severo, composto con arte mirabile per scuotere dall'iniquità e dalle sue conseguenze, che potrebbero coinvolgere anche l'universo. È anche questo un aspetto dell'arte apocalittica, molto in uso negli ultimi secoli dell'Antico Testamento.
  • Salmo - Sal 79, 5-7. 15-16.19-20 - Rit.: Fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
  • Epistola - 1Cor 15, 22-28 : L'ultimo nemico a essere annientato sarà la morte.
    Anche Paolo sfrutta, pur con parsimonia, il linguaggio apocalittico. Gli serve per riaffermare la signoria di Dio e del suo Cristo e Figlio sulla storia umana e su potenze malefiche, specialmente su quella della morte. Questa inonda l'umanità peccatrice, ma non è la sovranità ultima e definitiva. Perciò la morte fisica è sorella morte corporale, la morte vera spaventa, ma anch'essa può essere vinta per la pasqua di Cristo e per il suo Dio.
  • Canto al Vangelo:
    Iddio verrà e si farà vedere; il nostro Dio non tarderà a venire.
  • Vangelo - Mc 13, 1-27 : Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria.
    Da ebreo qual era, anche Gesù ricorre un po' al linguaggio apocalittico abituale al suo tempo e pure enigmatico. Lo usa per annunciare la rovina del pur stupendo tempio di Gerusalemme, ricostruito dal famoso Erode, e per orientare i suoi primi discepoli ad affrontare con fede coraggiosa e realistica il loro futuro prossimo e lontano. Tra quei discepoli ci mettiamo anche noi, che già abbiamo alle spalle una lunga storia, ma ne attendiamo l'avvento futuro e ancora misterioso.