Alfonso III del Portogallo

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Alfonso III del Portogallo
Laico
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battezzato
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Titolo
Incarichi attuali
Re del Portogallo
Età alla morte 68 anni
Nascita Coimbra
5 maggio 1210
Morte Alcobaça
16 febbraio 1279
Sepoltura Monastero di Alcobaça
Appartenenza
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Re del Portogallo
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In carica 4 gennaio 124816 febbraio 1279
Incoronazione
Investitura
Predecessore

Sancio II

Erede
Successore

Dionigi del Portogallo

Nome completo
Trattamento
Onorificenze
Nome templare {{{nome templare}}}
Nomi postumi
Altri titoli
Casa reale Borgogna
Dinastia
Padre Alfonso II del Portogallo
Madre Urraca di Castiglia
Coniuge

{{{coniuge 1}}}

Consorte

  • Matilde di Boulogne
  • Beatrice di Castiglia

Consorte di

Figli
  • Roberto (dal primo matrimonio, morto in tenera età)
  • Bianca
  • Dionigi
  • Alfonso
  • Sancha
  • Costanza
Religione cattolica
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Collegamenti esterni
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Alfonso III del Portogallo, o Giovanni V di Braganza (Coimbra, 5 maggio 1210; † Alcobaça, 16 febbraio 1279), è stato un sovrano portoghese, quinto re del Portogallo dal 1139 fino alla morte.

Cenni biografici

Nacque a Coimbra il 5 maggio 1210, secondogenito di re Alfonso II e di Urraca di Castiglia. Dopo la morte di suo padre, il fratello maggiore Sancho II salì al trono. Alfonso si recò quindi alla corte reale francese, dove sua zia materna Blanka di Castiglia, vedova del re Luigi VIII, ebbe una grande influenza come reggente e madre reale.

Sposando Mathilde, contessa di Boulogne, acquisì questa contea nel 1235. A quel tempo il Portogallo era in un grave conflitto tra il re Sancho II e la Chiesa cattolica. Bianca di Castiglia vide l'opportunità di attirare il Portogallo, tradizionale alleato dell'Inghilterra, nel campo filo-francese e quindi sostenne Alfonso nella lotta per il trono lusitano. Essendo il regno portoghese vassallo del Papa, la regina francese riuscì a far nominare Alfonso come amministratore (cura et administratio generalis et libera) del Portogallo dal pontefice, presente al Concilio di Lione del 1245, decretando de facto la deposizione di Sancho.

Il conte di Boulogne, contando sull'appoggio papale e dopo aver ricevuto a Parigi una delegazione di chierici e nobili portoghesi, ai quali promise la restaurazione delle leggi e della giustizia del Regno, insieme al rispetto dei diritti ecclesiastici, si recò poi in Portogallo, arrivando a Lisbona all'inizio del 1246. Dopo una guerra civile, riuscì a sconfiggere suo fratello e ad assumere la reggenza sul Portogallo. Pur governando di fatto il regno dal 1247, fu nominato re solo dopo la morte del fratello Sancho II.

Dato che una parte dell'Algarve era rimasto sotto il controllo delle truppe castigliane, Alfonso, tramite gli ordini militari, recuperò la regione tra il 1249 ed il 1251. Così la reconquista in Portogallo fu completata. I Mori furono espulsi dal paese e, di conseguenza, Alfonso III vi favorì il reinsediamento di suoi sudditi, promuovendovi l'agricoltura e guadagnandosi la stima del popolo. Nel 1256 trasferì la capitale da Coimbra a Lisbona.

La regione dell'Algarve riconquistata da Alfonso fu occasione di gravi dissapori con il Regno di Castiglia. La pace fu inizialmente raggiunta con il matrimonio del re Alfonso III con Beatrice di Castiglia, figlia illegittima del re Alfonso X di Castiglia, ma il problema fu risolto definitivamente solo con il trattato di Badajoz del 16 febbraio 1267. Con quest'intesa si statuì che il fiume Guadiana, dalla confluenza del Caia fino alla foce, divenisse il confine tra Portogallo e Castiglia.

Dal maggio 1253 Beatrice appare nei documenti reali come moglie e regina del Portogallo ma il matrimonio ebbe luogo solo nel maggio del 1258 a Chaves. Nel 1255 Matilde accusò il marito di bigamia a papa Alessandro IV che nel 1258 lo condannò per adulterio. Tuttavia Matilde morì nello stesso anno e la scomunica fu sospesa dalla Santa Sede. Nel 1263 papa Urbano IV convalidò l'unione tra Alfonso e Beatrice, annullando la scomunica.

La politica di rinnovamento introdotta nel regno da Alfonso III, che prevedeva un ridimensionamento del potere dell'alta nobiltà e dei vescovi, creò la reazione di questi ultimi che portarono le loro rimostranze a Roma.

Nel 1273 papa Gregorio X fece pressione sul suo vassallo Alfonso perché ottemperasse, con un giuramento, agli obblighi contratti a Parigi e alle risoluzioni contenute nelle bolle di Onorio III e Gregorio IX. Nel 1275 lo minacciò di scomunica poiché non aveva ancora prestato giuramento.

La morte di Gregorio X il 10 gennaio del 1276 lo favorì perché i due papi successivi, Innocenzo V e Adriano V, regnarono pochi mesi e non diedero seguito alla minaccia. Solo con l'elezione del portoghese Giovanni XXI, nel settembre del 1276, un delegato apostolico pubblicò a Lisbona la bolla e intimò i provvedimenti al re. Non essendovi alcun pretendente al trono all'infuori dell'erede, il principe Dionigi, che era già coinvolto nell'amministrazione del regno, Alfonso non reagì.

La scomunica fu tolta solo in articulo mortis, nel 1279, quando sul soglio pontificio vi era Niccolò III, avendo Alfonso impegnato il suo successore a riconoscere le pretese della Santa Sede.

Alfonso morì a Lisbona e fu sepolto nel monastero di Alcobaça dove già era sepolto suo padre.

Collegamenti esterni