Canto dopo il Vangelo





Il Canto dopo il Vangelo (o Antifona dopo il Vangelo in Rito ambrosiano antico in latino Antiphona Post Evangelium) è un'antifona in Rito ambrosiano recitata o cantata dopo la pausa di silenzio che segue l'Omelia, quando il sacerdote si alza dalla sede e i ministri pongono sull'altare il corporale, il purificatoio e il calice. È eseguito dall'assemblea o da essa è dalla Schola se cantato, altrimenti è proclamato dal lettore.
È correlato al testo del proprio e forma un tutt'uno con Vangelo e Omelia e fa da "unione" con la Liturgia Eucaristica. Nel Rito ambrosiano antico, successivamente all'Antiphona Post Evangelium il sacerdote recita l'Oratio Super Sindonem, mentre in Rito ambrosiano moderno inizia la Preghiera universale.
Queste antifone sono tratte dalle melodie del Cantemus Domino, il libro dei canti e delle preghiere dell'Arcidiocesi di Milano. In esso vi sono raccolte le melodie scelte, eseguite e vissute, ogni Domenica, da assemblea, cantore-guida e organista nella diocesi ambrosiana.
(LA) | (IT) | |||||||
Canto dopo il Vangelo del giorno di Pasqua | In Rito ambrosiano antico (Antiphona post Evangelium) | (Antifona dopo il Vangelo) | ||||||
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Dicano i riscattati dal Signore, alleluia: |
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Dicant, qui redempti sunt a Domino, |
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Dicano, i redenti dal Signore, alleluia: | |||
Nel Rito romano
Il messale di Rito romano non lo prevede, tuttavia è possibile riprendere l'acclamazione Alleluia dopo la proclamazione del Vangelo, e non dopo l'omelia. Se l'acclamazione si fa in canto si può usare a scelta, secondo l'opportunità, fra sette diverse formule cristologiche e in più l'Alleluia con la precisazione che quest'ultima non è possibile in Quaresima.[3]
Note | |
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