Arcidiocesi di Hanoi

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Arcidiocesi di Hanoi
Archidioecesis Hanoiensis
Chiesa latina

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arcivescovo metropolita Joseph Vũ Văn Thiên
Sede Hanoi

sede vacante
Hanoi

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Suffraganea
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Stemma
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Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Nazione bandiera Vietnam
diocesi suffraganee
Bắc Ninh, Bùi Chu, Hà Tĩnh, Hải Phòng, Hưng Hóa, Lạng Sơn e Cao Bằng, Phát Diêm, Thái Bình, Thanh Hóa, Vinh
Coadiutore
Vicario
Provicario
generale
Ausiliari Joseph Vu Cong Vien

Arcivescovi emeriti:

Parrocchie 174
Sacerdoti

203 di cui 170 secolari e 33 regolari
1.600 battezzati per sacerdote

43 religiosi 748 religiose
8.732.000 abitanti in 6.000 km²
325.000 battezzati (3,7% del totale)
Eretta 9 settembre 1659
Rito romano
Cattedrale San Giuseppe
Concattedrale {{{concattedrale}}}
Santi patroni
Indirizzo
Toa Tong Giam Muc, 40 Pho Nha Chung, Ha Noi, Viet nam
Coordinate geografiche
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Collegamenti esterni

Sito ufficiale

Dati online 2020 (gc ch )

Chiesa cattolica in Vietnam
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica
Cattolici tonchinesi nel 1885.
Il seminario San Giuseppe di Hanoi.

L' Arcidiocesi di Hanoi (vietnamita: Tổng giáo phận Hà Nội; latino: Archidioecesis Hanoiensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Vietnam.

Territorio

L'arcidiocesi si trova nel nord del Vietnam. Oltre alla maggior parte della città di Hanoi, comprende per intero la provincia di Ha Nam, e porzioni delle province di Hung Yen e di Hoa Binh.[1]

Sede arcivescovile è la città di Hà Nôi, dove si trova la cattedrale di San Giuseppe.

Il territorio si estende su 6.000 km².

Provincia ecclesiastica

La provincia ecclesiastica di Hanoi, istituita nel 1960, comprende le seguenti suffraganee:

Storia

L'evangelizzazione del Tonchino iniziò nel 1627 con il gesuita Alexandre de Rhodes, che già aveva dato avvio alle missioni nella Cocincina. La sua opera ebbe un notevole successo, che non si fermò nemmeno davanti all'espulsione dei missionari. Lo stesso de Rhodes, attorno al 1650, suggerì a Propaganda Fide l'invio di missionari preparati ad hoc per le missioni in quelle lontane terre.

Nonostante le resistenze del governo portoghese, che riteneva che tutti quei territori dipendessero dal padroado regio portoghese e dalla diocesi di Macao, la Santa Sede eresse il vicariato apostolico del Tonchino il 9 settembre 1659 con il breve Super cathedram di papa Alessandro VII. Questa nuova circoscrizione ecclesiastica fu affidata a François Pallu che, assieme a Pierre Lambert de la Motte, vicario apostolico della Cocincina, aveva fondato a Parigi la Società per le missioni estere, a cui fu affidata l'opera di evangelizzazione di tutto il sud-est asiatico.

Dal 1666 fu messa in atto la costituzione di Propaganda Fide sulla formazione dei preti autoctoni, opera che diede i suoi frutti nel 1668 con l'ordinazione dei primi 2 preti tonchinesi, cui seguirono altri 7 nel 1670. In questo stesso anno Pierre de la Motte, in assenza di Pallu, indisse il primo sinodo del Tonchino, in cui furono gettate le basi per l'organizzazione della Chiesa. Fu fondata anche la congregazione religiosa locale delle Suore amanti della Santa Croce, che si diffuse poi in tutto il Paese.

Il successo della missione convinse la Santa Sede a dividere il vicariato apostolico in due. Il 24 luglio 1678 la parte orientale divenne il vicariato apostolico del Tonchino orientale (oggi diocesi di Hải Phòng), affidato a François Deydier, vicario generale di Pallu, mentre il primitivo vicariato assunse il nome di vicariato apostolico del Tonchino occidentale, retto da Jacques de Bourges.

Nel 1680 cedette un'altra porzione di territorio a vantaggio dell'erezione del vicariato apostolico di Sichuan (oggi diocesi di Chengdu).

Nonostante le periodiche persecuzioni, il cristianesimo progredì per tutto il XVIII secolo. Alcuni conflitti di giurisdizione opposero i missionari delle missioni estere di Parigi con quelli della Compagnia di Gesù, e vi si immischiarono anche alcuni missionari dipendenti dal padroado; questo obbligò la Santa Sede ad intervenire con due visite apostoliche nel 1733 e nel 1762.

Verso la metà del Settecento il vicariato apostolico del Tonchino occidentale contava all'incirca 110.000 cristiani, grazie al lavoro dei gesuiti, delle missioni estere di Parigi (che in soli 40 anni, dal 1660 al 1700, avevano inviato 85 missionari in Indocina e in Siam), dei preti locali, dei catechisti e delle religiose, soprattutto delle suore amanti della Santa Croce, che nel 1755 avevano già fondato oltre una trentina di conventi.

Dalla fine del Settecento fino all'instaurazione del protettorato francese negli anni 1884/1885 si alternarono periodi di pace con violente persecuzioni. Nel martirologio romano si trovano più di 50 occorrenze relative a martiri e santi del Tonchino, e cinque di queste riguardano espressamente martiri di Hanoi.

Tra i vicari apostolici dell'Ottocento merita una particolare menzione Jacques-Benjamin Longer, vicario dal 1789 al 1831. Durante il suo lungo episcopato ordinò 112 preti autoctoni, riorganizzò il seminario maggiore e i seminari minori e fece stampare nel 1802 un catechismo che rimase in vigore fino al 1930.

Il 27 marzo 1846, il 15 aprile 1895 e il 15 aprile 1901 cedette ulteriori porzioni di territorio a vantaggio dell'erezione rispettivamente del vicariato apostolico del Tonchino meridionale (oggi diocesi di Vinh), del vicariato apostolico del Tonchino superiore (oggi diocesi di Hưng Hóa) e del vicariato apostolico del Tonchino marittimo (oggi diocesi di Phát Diêm).

Durante l'episcopato di Paul-François Puginier (1868-1892) fu costruita la cattedrale di San Giuseppe, inaugurata il giorno di Natale del 1886.

Il 3 dicembre 1924 assunse il nome di vicariato apostolico di Hà Nôi in forza del decreto Ordinarii Indosinensis della Congregazione di Propaganda Fide.[2]

Dal 18 novembre al 6 dicembre 1934 Hà Nôi fu sede del primo e finora unico concilio plenario dell'Indocina, a cui presero parte 16 vicari apostolici, 2 prefetti apostolici, 6 vicari provinciali e superiori religiosi, ed altri rappresentanti della Chiesa cattolica locale, sotto la presidenza del delegato apostolico Victor Colombanus Dreyer.

Il 18 aprile 1950 per effetto del decreto Cum in Vicariatu della Sacra Congregazione di Propaganda Fide il vicariato apostolico fu affidato al clero secolare e il nome latino del vicariato mutò da de Hanoi a Hanoiensis. La sede fu affidata, per la prima volta dal XVII secolo, a un membro del clero locale, Joseph Marie Trịnh Như Khuê, che nel 1976 divenne il primo cardinale vietnamita.

L'11 gennaio 1952, con la lettera apostolica Intaminatum Deiparae, papa Pio XII proclamò San Giuseppe patrono principale del vicariato apostolico.[3]

Il 24 novembre 1960, in concomitanza con la costituzione della gerarchia cattolica in Vietnam, il vicariato apostolico fu elevato al rango di arcidiocesi metropolitana con la bolla Venerabilium Nostrorum di papa Giovanni XXIII. La provincia ecclesiastica comprendeva tutte le diocesi del Vietnam del Nord.

Cronotassi dei vescovi

Statistiche

Note
  1. (VI) GIỚI THIỆU SƠ LƯỢC TỔNG GIÁO PHẬN HÀ NỘI, hdgmvietnam.com.
  2. (LA) Decreto Ordinarii Indosinensis, AAS 17 (1925), pp. 25-26.
  3. (LA) Lettera apostolica Intaminatum Deiparae, AAS 44 (1952), pp. 762-763.
  4. In seguito nominato vicario apostolico di Fo-kien.
  5. Durante il periodo di sede vacante, l'arcidiocesi fu affidata in amministrazione apostolica, a Paul Joseph Phạm Đình Tụng (18 giugno 1990 - 23 marzo 1994).
Bibliografia
Collegamenti esterni