Beato Giuseppe Baldo
Beato Giuseppe Baldo Presbitero | |
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Beato | |
Età alla morte | 72 anni |
Nascita | Puegnago 19 febbraio 1843 |
Morte | Ronco all'Adige 24 ottobre 1915 |
Appartenenza | Diocesi di Verona |
Ordinazione presbiterale | 15 agosto 1865 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 31 ottobre 1989, da Giovanni Paolo II |
Ricorrenza | 24 ottobre |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 24 ottobre, n. 12:
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Beato Giuseppe Baldo (Puegnago, 19 febbraio 1843; † Ronco all'Adige, 24 ottobre 1915) è stato un presbitero e fondatore italiano della Congregazione delle Piccole Figlie di San Giuseppe.
Vita
Giuseppe Baldo nacque il 19 febbraio 1843 a Puegnago da Angelo Baldo agricoltore e Ippolita Casa ostetrica, sesto di nove figli, di cui sei morirono in tenera età.
Ricevette in famiglia e in particolare dalla madre una buona educazione religioso, apprese l’avversione ad ogni forma di compromesso e la precisione nell’adempiere i propri doveri.
A 16 anni entrò nel Seminario vescovile di Verona, diocesi a cui apparteneva Puegnago, si distinse per l’esemplare comportamento, l’applicazione agli studi, lo spirito di pietà, l’ardore apostolico, per cui gli fu concesso dalla Santa Sede il permesso di essere ordinato sacerdote il 15 agosto 1865 a soli 22 anni.
Dopo una parentesi nel 1866 come vicario parrocchiale nel paese di Montorio (Verona), fu presto richiamato in Seminario, dove gli fu affidato l’incarico di vice reggente del Collegio Vescovile di Verona, incarico che tenne per più di dieci anni.
In seguito chiese ed ottenne dal suo vescovo di potersi dedicare ad un campo più vasto, pertanto gli fu assegnata la parrocchia di Ronco all’Adige (Verona), ne prese possesso il 17 novembre 1877, avversato a gruppi di massoni che l’aveva minacciato di morte se avesse usata la consueta solennità nella cerimonia.
Si adoperò per la promozione umana del popolo, convogliò ogni sforzo per la realizzazione di un vasto piano d’azione sociale e caritativa, diretto ad elevare ogni persona nei suoi bisogni temporali e spirituali.
Nel 1882 riunì delle donne per l’assistenza infermieristica gratuita a domicilio, in un pio sodalizio denominato "Ancelle della Carità di Santa Maria del Soccorso"; istituì l’Asilo infantile gratuito, la Scuola di Lavoro e il Ginnasio parrocchiale, inoltre aprì una Biblioteca Circolante.
Nel 1884 fondò la Società Operaia di Mutuo Soccorso, per difendere i poveri dagli usurai e nel 1888 aprì il piccolo Ospedale "Casa Ippolita" dal nome della madre, per curare gli ammalati poveri e accogliere i vecchi abbandonati.
Ancora nel 1893 aprì un ricovero per gli anziani poveri di Ronco all’Adige e dei dintorni e nel 1844 fondò la "Cassa Rurale Cattolica", per concedere prestiti ad interessi convenienti. Scrisse e pubblicò diffuse un "Decalogo dell’emigrante", precorrendo l’Enciclica Rerum Novarum di papa Leone XIII.
In campo religioso, pose l’Eucaristia al centro della vita spirituale, divulgò l’Apostolato della preghiera, cominciò l’insegnamento della Dottrina Cristiana; nel 1879 riordinò la Confraternita del Santissimo Sacramento, istituì le Quarantore e rese di nuovo attiva la Compagnia della Dottrina Cristiana.
Per impegnare i laici nell’apostolato, nel 1882 istituì il Comitato Parrocchiale Uomini e l’Associazione Madri Cristiane; per i giovani volendoli formare alle virtù e alla devozione alla Madonna, istituì nel 1882 l’Oratorio femminile e nel 1885 l’Oratorio maschile.
Per poter provvedere adeguatamente alla gestione di tutte le opere assistenziali per i bisognosi, nel 1893 aveva chiamato a dirigere la "Casa Ippolita", le Sorelle della Misericordia di Verona, le quali però dopo un anno si ritirarono, perché impegnate in un’altra istituzione femminile a Ronco.
Il 13 ottobre 1894 diede inizio con alcune postulanti alla Congregazione delle Piccole Figlie di San Giuseppe.
Il 25 giugno 1897 le prime sette suore fecero la professione religiosa; come cofondatrice ci fu Clementina Ippolita Forante (1864-1928); scopo dell’Istituzione è l’assistenza agli anziani e agli ammalati e l’educazione dell’infanzia e della gioventù.
Dopo tanto logorante impegno e dopo 22 mesi di malattia dolorosa, il 24 ottobre 1915 padre Giuseppe Baldo morì a 72 anni a Ronco all’Adige.
Culto
Il 7 settembre 1950 le sue spoglie mortali furono traslate dal locale cimitero alla Cappella della Casa madre delle Piccole Figlie di san Giuseppe; il 24 ottobre 1955 si aprì il primo processo informativo diocesano per la sua beatificazione.
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