Beato Gregorio Lakota

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Beato Gregorio Lakota
Vescovo · Martire
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battezzato
Beato
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 67 anni
Nascita Holodivka Ucraina
31 gennaio 1883
Morte Abez Siberia, Russia
12 novembre 1950
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Vestizione [[{{{aVest}}}]]
Professione religiosa [[{{{aPR}}}]]
Ordinato diacono
Ordinazione presbiterale
Ordinazione presbiterale 30 giugno 1908
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Consacrazione vescovile 16 maggio 1926
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Incarichi ricoperti Arcivescovo ausiliare di Przemyśl
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione 27 giugno 2001, da Giovanni Paolo II
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 5 novembre
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
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Incoronazione
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Coniuge

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Consorte

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Figli
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 5 novembre, n. 14:
« Nel campo di prigionia della città di Abez nella Siberia in Russia, beato Gregorio Lakota, vescovo di Przemysl e martire, che, durante l'oppressione della patria da parte dei persecutori della fede, vinse le sofferenze del corpo con una intrepida morte in nome di Cristo. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

Beato Gregorio Lakota Hryhorij (Holodivka Ucraina, 31 gennaio 1883; † Abez Siberia, Russia, 12 novembre 1950) è stato un vescovo e martire ucraino, fu beatificato da Giovanni Paolo II il 27 giugno 2001, insieme con altre 24 vittime del regime sovietico di nazionalità ucraina.

Vita

Nacque, il 31 gennaio 1883, nel villaggio di Holodivka, attualmente Zadnistrjany, nella regione di Lviv, Ucraina, in una famiglia contadina. Il 20 giugno 1903 entrò nel Seminario di Lviv, ove il 30 giugno 1908 fu ordinato presbitero della diocesi polacca di Przemyśl e nominato vice-parroco a Trostjanec'. Per approfondire i suoi studi fu mandato a Vienna, ove, nel 1911, si laureò in Sacra Teologia e continuò gli studi della Sacra Scrittura. Nel 1913 ottenne la cattedra di professore al Seminario di Przemyśl e, dal 1918 al 1926, ne fu anche rettore. Il 16 maggio 1926 fu consacrato vescovo ausiliare dell'Eparchia di Przemyśl.

Nel primo periodo dell'occupazione dell'Ucraina occidentale da parte dei bolscevichi (1939-1941) l'Eparchia venne divisa dalla frontiera sovietico-tedesca in due parti. A Lakota fu affidata la parte sotto i nazisti con sede a Jaroslay. La situazione divenne sempre più difficile, ma Lakota decise di rimanere sul posto, dicendo che se anche una sola anima avesse avuto bisogno di aiuto, il posto del Pastore era accanto a quella persona, a qualunque prezzo.

Alla fine della seconda guerra mondiale, fu costretto dalle autorità comuniste ad andare a Lviv, dove abitò presso una famiglia. Il 25 maggio 1946 fu arrestato e dopo un sommario processo a Kyiv il 9 giugno 1946 fu condannato a dieci anni di prigione in un lager in Siberia. Venne portato a Vorkuta ove lavorò dapprima nella miniera e poi, a causa della salute debole, fece il fabbro, lo spazzino e fu addetto a sbucciare le patate in cucina.

Nell'inverno 1949 si ammalò gravemente e venne portato nel lager ad Abez, 180 km a sud di Vorkuta. Qui venne incaricato dei lavori più umili, riservati ai sacerdoti e vescovi proprio per offenderli e umiliarli. Spesso altri prigionieri si offrivano di eseguire tali compiti al suo posto, ma lui si oppose con fermezza. Sopportava tutto senza lamentarsi mai.

Il 12 novembre 1950, all'età di 67 anni, morì nell'ospedale del lager di Abez.

Le sue spoglie si trovano oggi nella chiesa della Natività della Madre di Dio a Lviv in Ucraina.