Bestemmia contro lo Spirito Santo
La bestemmia contro lo Spirito Santo consiste nell'attribuire al diavolo le opere di Dio, ed è un peccato che non può ricevere il perdono di Dio, come insegna perentoriamente Gesù (Mt 12,31-32 ; Mc 3,29 ; Lc 12,10 ).
Contesto
Per approfondire, vedi la voce Bestemmia |
Il contesto nel quale appare l'affermazione di Gesù è lo stesso in tutti e tre i Vangeli sinottici. Delle sue opere di guarigione e liberazione di indemoniati i farisei danno un'interpretazione ostile: egli scaccia i demoni con il potere del principe dei demoni.
Gesù chiama tale atteggiamento bestemmia contro lo Spirito Santo, usando il termine bestemmia in un'accezione più ampia di quella che esso ha nell'italiano corrente.
Approfondimento
La bestemmia contro lo Spirito Santo è quella di coloro, che non solo chiudono gli occhi davanti alle opere di Dio, ma le respingono ostinatamente, attribuendole al demonio, volendo così identificare lo Spirito Santo con lo spirito maligno, come facevano i farisei.
« | L'uomo è scusabile se si inganna sulla dignità divina di Gesù, velata dalle umili apparenze del Figlio dell'uomo, ma non lo è se chiude gli occhi e il cuore alle opere evidenti dello Spirito. Negandole, egli rigetta la proposta suprema che Dio gli fa e si mette fuori della salvezza. » | |
L'impossibilità del perdono non significa che la potenza di Dio sia limitata nel perdonarla o che la Chiesa non abbia potere di rimetterla[1] ma per la chiusura all'azione della grazia da parte di chi compie questo peccato:
« | La misericordia di Dio non conosce limiti, ma chi deliberatamente rifiuta di accoglierla attraverso il pentimento, respinge il perdono dei propri peccati e la salvezza offerta dallo Spirito Santo. Un tale indurimento può portare alla impenitenza finale e alla rovina eterna. » | |
Note | |
Fonti | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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