Cantiones sacrae I (William Byrd)
Cantiones sacrae I | |
William Byrd | |
Altro titolo | Liber primus sacrarum cantionum |
Compositore | William Byrd |
Tipo di composizione | raccolta |
Sottotipo | mottetto |
dedica | Edward Somerset, quarto conte di Worcester |
Data composizione | 1589 |
Luogo composizione | Londra |
data pubblicazione | 1589 |
Luogo pubblicazione | Londra |
Editore | Thomas Este |
Organico | coro a cappella |
Documenti | |
Invito all'ascolto | |
Cantiones sacrae I, o Liber Primus sacrarum cantionum, è il primo di un'opera di musica sacra in due volumi di William Byrd.
Si tratta di una raccolta di sedici mottetti in latino, composti per lo più a partire dal 1578-1580, collezionati e pubblicati dall'autore nel 1589.
Contesto storico
Per approfondire, vedi la voce William Byrd: Gli anni della maturità compositiva e dell'attivismo cattolico (1575-1593) |
Nella Londra elisabettiana del XVI secolo, in piena riforma anglicana e conseguente persecuzione contro i cattolici, William Byrd ed il suo maestro e amico Thomas Tallis, dichiaratamente rimasti fedeli al papa, avevano ottenuto dalla regina protestante un brevetto in esclusiva per la produzione di carta da musica e la pubblicazione della musica sacra latina, un genere che per la legge era proibito.
I due soci, i quali non avevano a disposizione una macchina tipografica, si erano accordati con Thomas Vautrollier, un ugonotto francese rifugiatosi in Inghilterra, ed avevano prodotto una prima collezione, Cantiones quae ab argumento sacrae vocantur (1575). L'operazione, nonostante l'alto valore contenutistico dell'opera, si rivelò un fiasco commerciale, dovuto soprattutto all'ostilità incontrata da quella musica troppo papista.
Dopo la morte sia di Tallis (1585) che di Vautrollier (1587), Byrd rimase unico intestatario della licenza e decise di continuare l'opera di scrittura e collezione a stampa della musica in latino.
Affidatosi al tipografo Thomas Este (o, all'inglese, East), intraprese quindi con il Liber primus il proprio progetto di pubblicare le Cantiones sacrae, cioè mottetti sacri in lingua latina, che erano chiaramente destinati al rito cattolico, dopo che il movimento protestante aveva abolito il latino e proibito la musica papista.
L'opera
Vedi la voce: Cantiones Sacrae II (William Byrd) |
Il mottetto sacro latino (quello che Byrd chiama sacred song o cantio sacra) nell'Inghilterra del XVI secolo si stava sviluppando come un genere particolare non liturgico, a causa delle restrizioni imposte dalla situazione religiosa.
In questo filone, che fu praticato per tutto il secolo ed ebbe il suo massimo splendore nel decennio a partire dal 1560, si inserirono tutti i compositori cattolici inglesi, fra cui Tallis, Thomas Mundy, Robert White.
Byrd aveva composto mottetti sacri latini fin dalla giovinezza, sia per le motivazioni religiose personali, sia perché trovava il genere particolarmente congeniale alla sua vena compositiva, in quanto egli, libero dalle restrizioni imposte dall'autorità protestante nelle composizioni per la chiesa inglese, poteva liberamente accostarsi ai testi latini utilizzando le tecniche più varie.
Negli anni intorno al 1590 aveva così accumulato un corpus di circa una cinquantina di brani, di cui diciassette, appartenenti al periodo giovanile della sua produzione, erano già stati pubblicati nella collezione a due mani con Tallis del 1575.
Nella dedica del Liber primus a Edward Somerset, quarto conte di Worcester[1], Byrd spiegò perché suddivise le sue composizioni in più libri:
(EN) | (IT) | ||||
« | ... so great was their number and confusion that I thought it better to divide the collection (as my leisure permitted) into several books, and publish each in its time. » | « | così grandi erano il loro numero e la loro confusione che ritenni meglio dividere la collezione (appena ne ebbi il tempo) in diversi libri, e pubblicarli ciascuno al suo momento.
» | ||
(William Byrd, Cantiones sacrae I
)
|
La raccolta comprende sedici mottetti, a cinque voci; quasi tutti già avevano circolato in manoscritto nel corso dei dieci anni precedenti, e furono ritoccati leggermente da Byrd per la pubblicazione. Data l'impossibilità di farne un uso liturgico[2], la loro probabile destinazione era l'esecuzione per gruppi ristretti entro le case che accoglievano le comunità cattoliche clandestine, come la tenuta del conte Somerset, uno dei più fedeli protettori di Byrd.
I testi latini furono tratti dall'Antico e dal Nuovo Testamento o comunque da brani di ispirazione cattolica: alcuni provenivano da antologie fiamminghe e furono musicati anche da altri contemporanei:
- O Domine adiuva me fu musicato da Jean de Latre;
- Tristitia et anxietas fu musicato da Jacobus Clemens non Papa.
Analogamente ai pezzi inseriti nella collezione nel 1575, la maggior parte di questi nonostante la provenienza filo-papista contengono espressioni personali di fede, supplica o penitenza, parole quindi che potevano essere pronunciate da qualsiasi cristiano al di là delle divisioni confessionali.
Dal punto di vista stilistico, i brani ci mostrano un compositore ormai nel pieno possesso della sua maturità artistica. Questi mottetti, che fanno parte del secondo periodo di Byrd, risentono ancora, benché più lievemente, dell'influenza di altri autori, non tanto di Tallis quanto dell'italiano Antonio Ferrabosco, dal quale Byrd aveva appreso alcune tecniche che egli sviluppò però in maniera personale: applicò l'imitazione a toni patetici e commoventi in quello stile suo tipico, che il musicologo Joseph Kerman chiama modo affettivo-imitativo; inoltre creò segmenti musicali propri di alcune parti, soprattutto per le clausole invocative, come Libera nos Domine, che si ripropongono nel corso del testo.
Inoltre Byrd usò il contrappunto in maniera differente a seconda del testo: per i brani penitenziali ed emotivi strutturò l'andamento melodico in modo alquanto inerente alle parole, disponendo le frasi musicali in modo da far coincidere il climax della melodia con le parole pronunciate dai cantori; nei mottetti di preghiera e di giubilo, invece, mantenne il flusso musicale più libero, facendo meno attenzione allo stretto significato del testo.
Elenco completo dei mottetti
- Defecit in dolore – Sed tu Domine
- Praestolamur – Veni Domine noli tardare
- O Domine adjuva me
- Tristitia et anxietas – Sed tu Domine
- Memento Domine
- Vide Domine afflictionem – Sed veni Domine
- Deus venerunt gentes – Posuerunt morticinia – Effuderunt sanguinem – Facti sumus opprobium
- Domine tu jurasti
- Vigilate
- In resurrectione tua
- Aspice Domine de sede – Respice Domine
- Ne irascaris Domine – Civitas sancti tui
- O quam gloriosum est regnum – Benedictio et claritas
- Tribulationes civitatum – Timor et hebetudo – Nos enim pro peccatis
- Domine secundum multitudinem
- Laetentur coeli – Orietur in diebus
Note | |
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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